Quello che si è capito finora sulla morte di Kim Jong-nam

Provare a dare qualche risposta sulla morte di Kim Jong-nam, fratello dell’attuale leader in Nord Corea, non può certamente dirsi una impresa facile. Da una parte si ha a che fare con uno dei regimi più restrittivi al mondo nel fornire informazioni, dall’altra quando si tratta di Nord Corea, si incappa spesso in qualche bufala (tra tutti gli esempi, l’esecuzione con un cannone di artiglieria è sicuramente la mia preferita). Con i fatti ancora in svolgimento non è facile trovare un filo di collegamento alle varie informazioni che girano, tuttavia provo a fare un po’ di ordine.

Chi era Kim Jong-nam?

Facciamo chiarezza, il regime in Nord Corea si apre con (1°) Kim Il-sung, prosegue con suo figlio, (2°) Kim Jong-il (“caro leader”), il quale ha avuto cinque figli da tre delle quattro mogli che ha avuto. Oggi, il leader è (3°) Kim Jong-un e con lui siamo alla terza generazione dei “Kim” in Nord Corea (come lo era Kim Jong-nam). Ma il leader Kim Jong-Un ha scavalcato in linea di successione i due fratelli più grandi, perché? per capire ci sarà utile capire le loro vite.

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Fonte: Reuters.

Kim Jong-un: Nato nel 1984, è il terzogenito di Kim Jong-il, si è laureato in Svizzera sotto copertura. Dopo l’ictus che ha colpito il padre, nel 2008, è spesso presente nelle rare apparizioni in pubblico dei due, cosa che ovviamente fa intendere una vicinanza maggiore rispetto al fratello Kim Jong-nam. Nel 2010 viene elevato a Daejang (una delle più rilevanti figure militari del paese), nel 2011 alla morte del padre prende le redini del paese.

Kim Jong-nam: Nato nel 1971, primogenito del caro leader, prima del 2001 sembrava essere il più indicato a prendere la carica del padre. Ma nello stesso anno tenta di entrare in Giappone per visitare Disneyland con un passaporto della Repubblica Domenicana. Fermato e arrestato dalle autorità giapponesi, questo si rivelerà un fatto fin troppo imbarazzante da nascondere e accettare, anche per un paese dove la censura è capillare in ogni stanza della vita sociale. Per questa ragione Kim Jong-nam esce dal raggio per una possibile investitura, da qui in avanti si occuperà dei propri affari tra Cina e Macau; la sua lontananza dal potere viene ulteriormente rafforzata: quando nel 2009 in una intervista si dice “non interessato a prendere il posto del padre”. Inoltre, non ha partecipato ai funerali del padre nel 2011.

A caldo una lotta di potere sembra essere esclusa, anche se in Nord Corea ne sono già avvenute altre in passato.

Che arma è stata utilizzata?

Con l’autopsia si è scoperto che è stato utilizzato un agente nervino, il VX, erroneamente chiamato gas nervino; questo agente chimico è in forma liquida (ma può essere nebulizzato), è stabile ma letale in piccolissime quantità sia se inalato che toccato (bastano 10 milligrammi per uccidere una persona). Inizialmente si era pensato al Cianuro o al Ricino, che sono altre sostanze potenzialmente mortali, ma le analisi hanno escluso queste due possibilità.

I fatti: Due donne si sono avvicinate e hanno spruzzato la sostanza, oppure hanno sfregato le loro maglie, contenti il VX, sul viso di Kim Jong-nam. Se l’opzione della maglietta fosse vera, perché le due donne non sono morte? Il VX, come Scientific American suggerisce, è un agente binario, ovvero: il VX può non essere letale senza un’altra sostanza ad attivarlo. Comunque, una delle due donne ha avuto un contatto con la sostanza, perché poco dopo ha iniziato a stare male (nausea e vomito), nonostante entrambe si fossero lavate le mani. Per Jong-nam non è andata altrettanto bene, il quale è morto nel giro di venti minuti in un taxi mentre cercava di raggiungere un ospedale. Ad ogni modo, rimane ancora da capire se la sostanza è stata spruzzata o era sui vestiti delle donne.

Il VX è stato inventato nel 1936 da un chimico tedesco, mentre cercava di creare un nuovo pesticida, ma il suo potenziale era ben più alto; così i nazisti hanno iniziato ad accumulare grandi quantità di questa sostanza, così come sovietici e americani nella Guerra Fredda. Ma nessuno di questi ha mai utilizzato quest’arma, ad ogni modo questa sostanza è una delle tante sostanze proibite dalla Convenzione sulle Armi Chimiche del 1993 (che però la Nord Corea non ha mai firmato).

Il fatto che sia stata utilizzata un arma riconosciuta come di “distruzione di massa”, eleva l’episodio a ben più di un eventuale assassinio politico. Sebbene esista già un precedente simile: il caso di Alexander Litvinenko, un ex spia russa avvelenata in un hotel a Londra nel 2006 con del polonio (un elemento radioattivo); comunque questo caso particolare non ha poi portato a nessuna ripercussione internazionale.

Perché è stato ucciso?

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Foto: Ap.

I motivi possono essere tanti, così come tante sono state le speculazioni fatte. È comunque presto per affermare una causa precisa. Molti hanno subito puntato gli occhi verso Pyongyang e Kim Jong-un, e queste sarebbero le motivazioni:

  1. Dal suo insediamento, Jong-un si è attivato per epurare diversi elementi  “non graditi” del suo entourage, più di 100, tra cui anche suo zio. Quindi, l’uccisione di Kim Jong-nam rientrerebbe nell’ottica di eliminare qualsiasi minaccia al potere di Kim Jong-un; il che renderebbe del tutto comprensibile il basso profilo mantenuto negli anni da Kim Jong-nam. Dopotutto era l’ultimo figlio rimasto che poteva seriamente impensierire il potere di Kim Jong-un (rimangono il secondo fratello che sembra stia rinchiuso in un hotel a Pyongyang e una sorella molto vicina a Kim Jong-un). Ma è difficile pensare che Kim Jong-nam dopo tutti questi anni fuori dal paese potesse avere ancora dei contatti significativi per prendere il potere. Finora, Kim Jong-nam rappresentava una minaccia minore, sicuramente non esistenziale per il regime.
  2. Ma esiste una seconda possibilità. Un giornale coreano potrebbe avere acceso la miccia che ha portato alla morte di Kim Jong-nam. Il giornale in questione, il Kyunghyang Shinmun, avrebbe affermato che Kim Jong-nam si sarebbe proposto all’ex presidente Park Geun-hye (decaduta da poco) per fare da intermediario tra la Sud Corea e alcuni ufficiali in Nord Corea. Tuttavia il motivo rimane sconosciuto.
  3. Una variante della seconda possibilità è la semplice fuga alla ricerca di protezione proprio verso la Sud Corea. Una qualsiasi fuga verso Seul da parte di Kim Jong-nam, sarebbe stato un imbarazzo e uno smacco troppo grande per Pyongyang, e un assassinio politico sarebbe stato sicuramente più difficoltoso in Sud Corea che in Malesia.
  4. La variante cinese. La Cina, dopo la morte dello zio di Kim Jong-un, avrebbe iniziato a proteggere Kim Jong-nam, perché visto come possibile sostituto del fratello in caso di collasso del regime (il crollo del regime di Pyongyang potrebbe significare milioni di profughi nordcoreani verso la Cina).
  5. Questo non sarebbe nient’altro che l’ennesimo tentativo di una serie di tentativi mai andati a compimento per uccidere Kim Jong-nam. La Malesia ha un sistema di sicurezza più blando rispetto alla Cina. Kim Jong-nam sembrerebbe stato già attaccato nel 2012 in Cina e un’altra volta in Ungheria. Ma tutti questi viaggi fanno intendere che Kim Jong-nam non sembrava essere molto preoccupato da eventuali attacchi.

Intanto, le due donne che hanno avvelenato Kim Jong-nam sono state accusato di omicidio, nessuna delle due è nata in Nord Corea, ma sono di nazionalità indonesiana e vietnamita; e si difendono dicendo: di essere state reclutate per un candid camera. Altre quattro persone sono ricercate per aver fornito la sostanza alle due ragazze.

Quali sono state le reazione?

Le relazioni diplomatiche tra Malesia e la Nord Corea si sono presto deteriorate. Anche se la Malesia non ha direttamente accusato la Nord Corea dell’uccisione, alcune delle persone coinvolte in questo omicidio son collegate al Ministero degli Affari Esteri di Pyongyang. Inoltre, Kuala Lumpur ha minacciato di espellere l’ambasciatore nord coreano se “continua con le bugie e accuse verso le autorità malesi“; e solitamente il ritiro di un ambasciatore è una delle azioni più drastiche da portare avanti.

La posizione dura della Sud Corea non stupisce, infatti il paese ha subito diversi episodi simili: tra rapimenti di abitanti e attentati di vario genere, non stupisce affatto la sua posizione dura verso Pyongyang. Dopotutto, anche Seul non sta vivendo un periodo felice, tra l’impeachment del Primo Ministro Park e gli scandali di corruzione alla Samsung, è probabile che qualche politico del paese stia cercando di sviare gli occhi dai problemi politici del paese attraverso una posizione più dura.

Intanto si è alzato un corale spirito internazionale per sanzionare il regime nordcoreano, tra queste anche la Cina, storico alleato di Pyongyang. La Cina è per Pyongyang l’unico alleato sincero, da sempre i due paesi sono legati da un filo di comunanza politica e economica; proprio per quest’ultimo motivo il blocco delle importazioni di carbone da parte della Cina è sicuramente il colpo più duro che la Nord Coreapotesse ricevere da questa vicenda. Azioni che si aggiungo agli ultimi test dei missilistici di Pyongyang, i quali non fanno che alimentare la sensazione di disagio per Pechino.

Se la colpevolezza della Nord Corea fosse accertata, la combinazione con l’utilizzo di un’arma di distruzione di massa quale il VX per un’uccisione politica in territorio straniero, potrebbe confermare de facto la presenza di armi di distruzione di massa in Nord Corea; inoltre l’uso del VX rappresenta una plateale violazione della Convenzione sulle Armi Chimiche, un evento drammatico che non conta molti precedenti.

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