Sud Sudan, dove le persone “quando possono, mangiano”

Sud Sudan, dove le persone “quando possono, mangiano”

Infatti, è nato nel 2011 dopo una lunga campagna di pacificazione promossa, tra gli altri, dagli Stati Uniti, e conclusasi con un referendum che ha portato alla secessione. Fin dai primi mesi di vita, però, il governo del Sud Sudan è stato testimone di molte per la vendita e la gestione del petrolio, limitando così la crescita della regione e lasciandola in uno A peggiorare le condizioni del paese ha poi contribuito, nel 2013, lo e questo conflitto ha preso una vera e propria direzione etnica, rendendo il paese un posto insicuro e dove i diritti umani della popolazione vengono calpestati quotidianamente. Le Nazioni Unite le violenze sono diventate talmente diffuse che c’è un alto rischio di genocidio , e che attualmente il tessuto sociale del paese si sta disintegrando, portando quello che prima era un esercito etnico verso un corpo senza forma sul quale , un’organizzazione non governativa italiana che si occupa di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione. La cooperante si occupa di gestire i progetti attivi sull’area, in particolare un progetto di che prevede una serie di training alla comunità e alle autorità locali per educare alla pacificazione. Benedetta racconta che la situazione attuale nel paese è molto tesa e continua a peggiorare sia riguardo al livello di . La situazione alimentare, infatti, è attualmente disastrosa anche a causa dei , che alterano la quantità di piogge e di conseguenza fanno diminuire il volume del cibo per la popolazione che di media ha accesso ad un solo pasto al giorno. Benedetta aggiunge che anche la nel paese è molto grave, la maggior parte delle lezioni si svolge sotto gli alberi e quando comincia la stagione delle piogge diventa impossibile fare lezione, inoltre i bambini vengono ritirati dalle scuole perché sono forza lavoro per il lavoro agricolo. È complicato spiegarlo a parole. Qui le persone vivono in capanne fatte di fango e paglia, senza elettricità, con il proprio orto e il proprio bestiame. , infatti da queste nascono i maggiori conflitti e, dopo un furto, c’è la certezza che qualcuno morirà. C’è chi prova a trovare un impiego: in particolare, chi è riuscito ad avere un’educazione di un certo livello lavora con le organizzazioni o con le agenzie delle Nazioni Unite, mentre coloro che hanno sempre vissuto nel proprio villaggio e non hanno avuto accesso all’istruzione, continuano ad avere una Qui le strade sono tutte sterrate e, quando piove, le persone e le merci non si spostano a causa degli allagamenti. In questo modo , ad esempio è successo che noi, nella zona dove lavoro, siamo rimasti senza fagioli, cioè l’alimento principale, per più di un mese. Si parla di emergenza multi-settoriale: molto grande è il problema della e, ad inizio anno, in alcune zone ad aggravare la situazione si è aggiunta un’ , malattia trasmessa attraverso le acque stagnanti, molto diffuse nell’intero paese. Questi sono i problemi più evidenti al momento, con quello dell’educazione e quello sanitario, dove si fa quello che si può. Quella del Sud Sudan è una delle più grandi crisi umanitarie del momento, perché se ne parla così poco? [Sospira.] Secondo me se ne parla così poco perché è talmente tanto che si sta andando avanti … attualmente ci sono emergenze che, anche giustamente, hanno più visibilità. Purtroppo , da quando esiste la cooperazione allo sviluppo, ma non si vedono risultati immediati degli interventi quindi, secondo me, è per questo che il Sud Sudan non fa più notizia. L’intervista continua con una domanda personale a Benedetta, riguardo alle sue A viverci, in Sud Sudan, ci si abitua in fretta, ma è necessario essere caratterialmente rilassati e aperti , perché la situazione non è facile. Per gli operatori vige un che cambia ogni giorno, possono arrivare e-mail che impongono una restrizione dei movimenti a causa del livello di sicurezza generale. Il mio sogno per il paese è uno: spero che prima o poi si riesca a vedere la luce in tunnel, anche se sembra molto lungo al momento. Le sensazioni che vivo variano molto: passo da momenti in cui vivo la depressione più totale ad altri in cui basta un semplice gesto, poche parole di apprezzamento per il mio, il nostro lavoro e mi ricordo di tutti i motivi per cui sono in Sud Sudan e per cui sto facendo questo lavoro. Come le persone che leggeranno l’articolo possono contribuire alle vostre attività in Sud Sudan? , permettendo così loro di andare a scuola e di avere un livello nutrizionale adeguato. Il secondo modo con cui si può aiutare il paese è attraverso la campagna tende proposta da AVSI, sostenendo i profughi sudanesi che arrivano in Uganda, garantendo loro un livello di essere umano adeguato. Quella del Sud Sudan è una crisi umanitaria che passa in sordina nel resto del mondo, ma non per questo è meno grave di altre. I diritti umani vengono quotidianamente calpestati per tutte le persone che vivono nel paese, ma , essere a conoscenza di ciò che succede per indirizzare il proprio comportamento verso il cambiamento. Click to share on Facebook (Si apre in una nuova finestra) Clicca per inviare l’articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)