Sudafrica, gli studenti “coloured” in piazza per poter studiare
e di una madre single. Nero sì, una precisazione indispensabile. Questa storia, infatti, nasce e si sviluppa sulla base di questa i neri vivevano in quartieri periferici. Per raggiungere la scuola dovevano camminare per ore ed ore. Oggi, dopo un ventennio, lui e quelli come lui vivono ancora in lontani dal resto della “civiltà”. A guardarla da questa prospettiva, infatti, la portare nel cestino della merenda deliziose tavolette di cioccolato. Mentre, i loro nient’altro che tozzi di pane duro del giorno prima. Devono parlare un e, soprattutto, parlare poco soppesando con attenzione le parole da dire. Infatti, dice Anzio, l’accesso all’ è sempre stato considerato come un dono. Concesso magnanimamente dai bianchi, che come tale non deve e non può essere criticato. . No, non è uno con la testa fra le nuvole Anzio. Il suo unico problema è che non potendosi permettere di pagare le ha dovuto ricominciare il ciclo di studi. Quello che lo ferisce di più, però, è dover ammettere che il “ degli studenti bianchi. Nessuno fa niente, però. Come se sovvertire l’ 4 volte maggiori dei neri e hanno la possibilità di accedere a È proprio qui, allora, che la nostra storia prende una piega diversa, inaspettata come tante, ma con un spirito battagliero. Tanto da diventare l’icona delle . Le sue braccia incrociate sopra la testa in segno di sfida, quasi si perdono in mezzo a quei foltissimi capelli ricci. “ ” le chiamano. Dopo che la prestigiosa Pretoria High School for Girls ha cercato invano di bandirle, sono diventate l’emblema della lotta al , intrecciata però con una problematica più ampia e complessa. Quella della, faticosa, riconciliazione nazionale. Una fase transitoria che oggi, nel Attraverso la decisione del Governo di diminuire i finanziamenti pubblici e con, l’inevitabile, innalzamento delle e di scontri che hanno infiammato il paese, costringendo i rettori di alcune università a . Temono di non poter più studiare Anzio, Zulaika e tutti i ragazzi del # I fatti della Pretoria High School for Girls, però, sono stati solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso dell’indignazione. Prima, infatti, era accaduto che il Preside della Curro Foundation School aveva avuto la “brillate” idea di creare per i bianchi e per i neri. Decisione poi rientrata, ma ormai il danno era fatto. Un danno irreparabile che, unito ai casi di , ha finito per alzare la tensione alle stelle. Episodi umilianti, raccolti un film dal titolo Si sa, il lupo perde il pelo, ma non di certo il vizio . Così, da un giorno all’altro, il web è stato invaso da immagini di scimmie in procinto di ritirare diplomi universitari, studenti neri costretti a mangiare cibo sporco di pipì, ragazze di colore aggredite e obbligate a parcheggiare lontano dalle . Ciò che ne emerge, è un paese ancora ostaggio dei vecchi fantasmi. Veri e propri mostri duri da sconfiggere. In , infatti, qualsiasi cosa è in grado di mettere gli uni contro gli altri, persino lo . Neri contro bianchi. Calcio contro Rugby. Sono lontani anni luce i giorni in cui . Quel passato che fai fatica a cancellare e che, quando meno te lo aspetti, ritorna prepotente. Questo, infatti, è il paese dalle . Con un sistema economico in crisi, certo, ma che rimane pur sempre il più avanzato del continente. Allo stesso tempo, però, la povertà che lo affligge ti colpisce al stomaco come un pugno. Qui, dove il divario tra bianchi e neri, ormai, lo fa il college dal quale provieni o l’università in cui ti sei laureato. Qui, dove il colore della pelle segna ancora il confine tra il successo e il fallimento, le università sono il luogo perfetto in cui questa generazione di “nati liberi” può sfogare tutta la sua rabbia e la sua frustrazione. economiche e disuguaglianze sociali. Come abbiamo già detto, però, questo è il paese dalle . Così, può accadere che siano proprio cultura ed istruzione ad allargare la ricchi e poveri, tra privilegiati e diseredati. Una condizione che, a pensarci bene, accomuna questi ragazzi ai loro coetanei europei. Figli di una libertà che i loro padri poteva solo sognare, incapaci però di sfruttarla a pieno. Paralizzati come sono da un sistema che non li sostiene, ma che invece li ha lasciati “schiavi” di vecchi pregiudizi mai del tutto superati.
