Il ritorno di Gazebo

Il ritorno di Gazebo

, con il classico doppio appuntamento settimanale in seconda serata che ci ha fatto fare le ore piccole nelle stagioni passate. Il programma di Diego Bianchi, in arte Zoro, che si è ormai aggiudicato il ruolo di di quel giornalismo puro e semplice in salsa romana, è un diamante grezzo nel panorama, spesso deprimente, della televisione italiana e per questo merita un focus di buon inizio stagione. Le aspettative riposte nei prossimi appuntamenti, infatti, sono altissime ma non dobbiamo confondere il nostro affezionato Gazebo con una trasmissione televisiva di ampio share.  Gazebo nasce, infatti, come programma di nicchia posizionandosi in quel continuum di trasmissioni di qualità di rai3 scritte da Andrea Salerno, che appassiona un’intera generazione di ragazzi cresciuti con gli indimenticabili Non ci si aspetta, quindi, niente di più e niente di meno di una versione aggiornata della formula classica fatta di vignette, giornalettismo, musiche e reportage brillanti del “cronista-compagno” Bianchi, secondo la dicitura di Riccardo Bocca de L’espresso. La formula vincente che ha portato Gazebo a compiere il quarto anno d’età è, come in tutti i casi di successo che si rispettino, in un mix di improvvisazione e tempi ridotti. Gazebo è infatti riuscito a trovare, forse accidentalmente, per un programma d’informazione e satira con sottofondo musicale di qualità grazie allo spessore e l’intelligenza dei suoi ideatori, eccezione fatta per l’intermezzo di Jovanotti in quella infausta puntata primaverile. Zoro, però, non è il solo artefice del mix esplosivo del programma, è quell’ensemble di Marco d’Ambrosio Makkox insieme a Mirko-Missouri 4, Marco Damilano, Roberto Angelini e Giovanni di Cosimo che hanno portato valore aggiunto a Gazebo. ed una casualità degli interventi da far sentire gli spettatori ad una serata tra amici, in quel mood che ricorda programmi storici come Ciò che noi, fedelissimi di Gazebo, attendiamo con ansia è proprio il ripetersi dei tormentoni degli ultimi anni come i tutorial di Makkox, le social top ten con i vari di Mirko che hanno fatto da intermezzo ai reportage di un certo spessore di Zoro, attenti e puntuali nel raccontare la realtà italiana ed internazionale. che più di una volta si è trovato all’interno della notizia. Impossibile da dimenticare quando, ad Ottobre scorso, Zoro con la sua telecamera a mano ha documentato gli scontri a Roma tra la polizia e gli operai dell’Acciaieria di Terni registrando il “caricate!” di un dirigente della polizia, smentendo così la versione fornita dal Ministro degli Interni Alfano. E’ quindi apprezzabile l’idea che in questa nuova stagione l’intento sia quello di dare ancora più spazio ai reportage e alle come quella dei coniugi siriani, seguiti dalla Grecia fino ad Amburgo, purchè i reportage rimangano sempre caratterizzati da quell’amatorialità voluta dei montaggi di Diego Bianchi e da quegli sprazzi musicali geniali che li  contraddistinguono. Gazebo ha avuto il merito di non snaturarsi con il passaggio primaverile in prima serata, riuscendo a mantenere quell’ anche sui tempi lunghi, ma Gazebo è per sua natura un animale da seconda serata ed è così che, sembra, lo rivedremo da fine mese con immensa gioia di noi affezionatissimi della premiata formula di Zoro and friends.