tBU goes to GARP Under 30

Per tre giorni nel mese di maggio, il 27 28 e 29, la città di Bologna si è riempita di scrittori, letterati e italianisti, appassionati di narrativa e curiosi. Tutto merito del , festival letterario di autori di narrativa – appunto – giovanissimi, classe 1986 in su. Si tratta di un evento più unico che raro su tutto il territorio nazionale: GARP è infatti il solo festival italiano di letteratura esclusivamente dedicato ad autori under 30 , molti dei quali esordienti. Tutto nasceva nel 2012 dal desiderio di raccontare l’immaginario condiviso dalle nuove generazioni di scrittori, di dar spazio e chi difficilmente potrebbe averlo perché appena approdato nel mondo delle lettere. Alla sua terza edizione, il festival quest’anno ha confermato che i giovani autori hanno davvero molto da dire e, soprattutto, sono numerosissimi: e un vincitore, selezionato da una giuria d’eccezione composta da scrittori e giornalisti come . Ad accaparrarsi la ‘Turrita di bronzo’ del Comune di Bologna è stato Tra tutti gli incontri (non era, ahinoi, realisticamente possibile essere presente a tutti), ne abbiamo selezionati alcuni che, per diversi motivi, ci ispiravano e incuriosivano. Il primo ha costituito l’appuntamento di apertura dell’intera rassegna, ovvero quello con la redazione della storica rivista . Un tempo rivolta ad un pubblico di lettori e scrittori militanti, oggi Nuovi Argomenti a chi si rivolge? Chi è il suo lettore tipo? dell’Università di Bologna si sono proposti di rispondere a questo interrogativo. La rivista vive ancora oggi dell’eterogeneità dei suoi redattori e continua a rappresentare un punto di riferimento per gli addetti ai lavori del settore in Italia. , è stato il nostro secondo incontro: un romanzo che sta scalando tutte le classifiche, storia di un personaggio “detestabile e paraculo ma simpatico” al quale – in fondo – ci si riesce ad affezionare e si impara ad apprezzare. Palermo e i suoi abitanti ne sono i protagonisti assoluti, con quel loro fare ben rappresentato dall’esempio dello , come spiegato dall’autore stesso: “Il palermitano è convinto di saper fare le cose sempre meglio degli altri. Prendete lo sfincione: rappresenta il palermitano che dice al napoletano come fare la pizza”. non dimentica il dialetto, le cui parole vengono raccolte e spiegate in un dizionario finale, così come non dimentica la criminalità mafiosa, in un certo senso “motore di tutto il racconto”. Cosa nostra si presenta con le classiche caratteristiche stereotipate, rimanendo filtrata dal registro della commedia; eppure sarebbe stato ipocrita ometterla, ammette Loforti: “Il protagonista è cresciuto in una borgata e non sarebbe stato credibile se, una volta aperta la sua attività, non fosse venuto nessuno a chiedergli il pizzo”. ), “una storia che gioca sulla necessità di far capire come non esista una risposta univoca al senso della vita. Esistono solo cose che possono migliorarti come individuo”. La scrittura istintiva di Pesce procede per accumulo, a ritmo di musica, lasciandosi contaminare dal pop, così come dalla cultura alta, in pieno stile postmodernista. È così che rispecchia gli ascolti musicali dell’autore in fase di stesura del libro: dai Blur a Claude Debussy, passando per Tomaso Albinoni. da un lato e dall’altro tenendo stretto il filo della presentazione, Catanzaro ha raccontato come anche per lui i riferimenti musicali siano stati fondamentali. I CCCP, i Diaframma, Beatles, Iggy Pop, Oasis, Lucio Battisti, Velvet Underground & Nico, Dinosaur Jr., tanto per menzionarne alcuni. Ogni citazione è però “remixata, funzionale per parlare dell’introspezione di Giulio”, il protagonista. è la storia di “una crisi, quella di chi non riesce a sobbarcarsi l’impegno di divenire adulto”, un po’ come è per tutti noi. Infine il nostro peregrinare per le location del GARP si è concluso al BOff, dove abbiamo incontrato . Il fratello di Giacomo, come dice lui, “ha un cromosoma in più” e questa è in parte la storia del loro rapporto e di come si possa accogliere la diversità, rendendola qualcosa di assolutamente speciale. Tante storie, tanti racconti, accomunati da una spinta narrativa che dimostra come anche le nuove generazioni siano già al lavoro per costruire – consapevolmente o meno – un nuovo panorama letterario. Clicca per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)