Big Tasty Music: una contorta riflessione

Big Tasty Music: una contorta riflessione

Un concetto che è spesso difficile da definire, nella musica popolare contemporanea (cioè: la musica pop) è , è altrettanto vero che nella virtuale totalità dei casi, questa stessa musica è anche . In quanto prodotto, soddisfa un bisogno dei consumatori, ma soprattutto mantiene in piedi , storica rivista dedicata (avete indovinato) alla musica metal, poco tempo fa, in cui l’autore si interrogava sull’effettiva opportunità per i di produrre un nuovo disco. La band ormai è tornata insieme da molti anni dopo lo scioglimento del , uscito l’anno prima), eppure, pur continuando ad andare in tour, . Non sono gli unici, dopotutto: i Tool hanno fatto lo stesso per 13 anni prima di finalmente cacciar fuori il disco, che, come sapete bene se avete letto , è una ciofeca. Giustamente, a volte è meglio limitarsi a suonare i vecchi classici (che poi i System dal vivo siano inascoltabili è un’altra storia – vedere video) anziché far uscire roba sotto lo standard (spesso impossibile). ora di finirla di pretendere nuova musica dagli artisti che amiamo . So che buona parte dei lettori di The Bottom Up è costituita da che ascoltano roba che conoscono solo loro, ognuno nel suo genere (naturalmente nella categoria), e anche se bruciano internamente sperando che escano cose nuove dei loro beniamini non farebbero mai scenate in pubblico pretendendole (vero?). Ma i fan dei gruppi più famosi sono una cosa spaventosa. Tempo addietro, mi sono ritrovato inserito in un gruppo di fan dei Pink Floyd. Tempo due giorni e volevo . Ho deciso comunque di rimanere, tipo esperimento sociale, perché ero affascinato dal fatto che dei quaranta/cinquantenni potessero scannarsi a quel modo perché Roger Waters sarebbe di sinistra (con tutto il bene, ragà: tutti possono ascoltare tutto, ma se vi stupite delle prese di posizione di Roger Waters forse dovreste rileggerveli bene, i testi dei Pink Floyd). Ebbene in questo gruppo uno dei temi più ricorrente è della band. Ovvio che, dal momento che le scalette live dei tre membri sopravvissuti sono costituite in larga parte da materiale Pink Floyd, dice, e che ci vuole? Ma la domanda che io pongo a loro e a tutti gli altri ‘fan’ è: Anche io vorrei tornare indietro nel tempo (neanche troppo) e riuscire a sentire i Rush dal vivo, ma ahimè ciò è impossibile, e va bene così. Bisogna accettare che il tempo passa e le cose finiscono. Con i miei amici (quelli che tollerano gli sproloqui su chi suona il basso sulla quarta traccia di quell’album registrato nel 1972 ma…) passo spesso per quello intransigente (leggasi: ) perché faccio questi discorsi. Eppure non posso farne a meno. Viviamo in pop e non, un fatto che io peraltro ritengo abbia un lato negativo che oscura quello positivo: avere tutta la musica sempre disponibile ovunque la rende fruibile a più persone, ma le fa perdere di importanza, le toglie quella magia che porta il rituale del procurarsela con dolore. Sembra che io sia un po’ partito per la tangente, e forse lo sono, ma quello a cui voglio arrivare è: visto che tutta la musica è accessibile ovunque, perché dovete angosciare voi stessi et universa omnia per averne di nuova – o peggio ancora sperando che le band vadano in tour suonando quella vecchia? al fatto che non sarebbero stati dietro ai loro capricci. È il caso degli , una generosa porzione dei cui fan sbraita e scalpita come neonati aristocratici che vuole che Mikael torni a cantare in , la tecnica di canto death metal da lui abbandonata nel 2011. E lui, come spiega in una bella intervista, dice che in realtà perché non fa più il growl, perché vuol dire che i suoi dischi vecchi . Allo stesso tempo, però, lui è andato avanti, musicalmente e personalmente, quindi non ha interesse a riprendere stilemi abbandonati (ormai siamo al quarto album di fila senza growl). , invece, sebbene già sciolti e in lotta tra di loro – i Pink Floyd già citati – e suonano quasi esclusivamente materiale della band nei loro tour solisti. : 17 brani dei Pink Floyd su 24 in scaletta, per un tour chiamato col titolo di una loro canzone (Waters è uscito dai Floyd nel 1983 e si odia abbastanza con Gilmour); : 22 brani dei Pink Floyd su 22 in scaletta, per un tour interamente dedicato agli anni pre-Dark Side of the Moon; i tour sono la principale fonte di introiti per le band , ma soprattutto per le persone che ci lavorano è un po’ come fare la stagione estiva. Se il tour va male, la band non guadagna e le persone restano senza lavoro, quindi bisogna fare in modo che la gente ci vada, al concerto, e , dato che non tutto il pubblico è composto da hipster del cavolo. *… non lo so. Immagino che la riflessione che vorrei scatenare sia di e non consumare la musica come se fossero i panini del McDonald’s (a proposito, avete visto? È tornato il Volete musica di qualità dalle vostre band preferite? Dimostratelo, quando scegliete i concerti a cui andare o i dischi da comprare, o (brr) le playlist che vi fate su Spotify. Oppure chiedete a me. *”La favola insegna che…”, la formula con cui si concludevano le favole di Esopo. [Immagine di copertina: letterboxd.com, dal film Alta Fedeltà di Stephen Frears – come potete immaginare se l’avete visto, il personaggio di Jack Black in questo film è il mio spirito guida, e se lo ritenete opportuno potete leggere questo articolo con la sua voce in mente] [Altre immagini: Lars – gacelacardona.com; Rush alla R&R Hall of Fame – gfycat.com]