Il giro del mondo in 8 notizie #3
della stampa estera e, per restare in armonia con il clima, ci concentriamo su Non in senso erotico, purtroppo. Infatti nelle ultime settimane, è cresciuta la tensione internazionale su più fronti: alcuni esempi sono il Qatar, la in corso durante il weekend fra proteste e confronti su temi difficili. Per la nostra rassegna, abbiamo fatto una selezione. Eccola, per voi. fra le ormai quasi tradizionali manifestazioni di protesta, in gran parte pacifiche, e qualche scontro con la polizia. Qui la presentazione, dal punto di vista di e della Germania, delle questioni più pressanti del summit: lotta al terrorismo, isolazionismo economico, questione migranti, tutto è sul tavolo. , prendendo atto dell’uscita degli USA, con un metaforico, corale, “pazienza, son fatti così”; per la prima volta e hanno avuto un colloquio di più di due ore su cui si è speculato come non si faceva dai tempi di Bill Clinton e Monica Lewinsky. Trump ha definito l’incontro “formidabile”, si è discusso un cessate il fuoco nel Sud-ovest della Siria e Putin ha smentito le voci di interferenze nelle elezioni americane. Poi Melania Trump ha ricevuto un plico misterioso dal titolo “divorce papers”; Donald Tusk assicura il pieno appoggio dell’Europa all’Italia sulla questione migranti , ma punta più sulla lotta ai trafficanti umani con la messa in atto di sanzioni ONU che a una maggiore apertura dei confini, e lamenta la scarsa collaborazione di alcuni membri del G20. Me lo immagino mentre li fissa uno per uno, allarga le braccia in un gesto imponente ed esclama esasperato “c’amma fà?” rimane un problema di difficile, se non impossibile, soluzione. Con la tensione che sale di più a ogni test di missili nucleari, diventa sempre più difficile prendere in giro Kim Jong-un. . Kim rizza il pelo (radioattivo) e soffia, Donald rizza il pelo, soffia e gnaula (insieme alla Corea del Sud, che sembra il gatto meno dominante del gruppo, fermo nell’angolo ad aspettare il risultato) e tu sei lì con la pompa dell’acqua pronta, a chiederti se si salteranno addosso o se è tutta scena. In North Korea, ‘Surgical Strike’ Could Spin Into ‘Worst Kind of Fighting’ analizza in modo approfondito l’eventualità che i due gatti si saltino addosso. Le prospettive appaiono drammatiche: gli USA potrebbero impiegare giorni a sopraffare le difese nordcoreane, e non esistono esempi preliminari di attacchi mirati a neutralizzare un arsenale nucleare. Inoltre, la Corea del Sud presenta un importante svantaggio strategico, perché il suo centro più importante, la capitale , con i suoi dieci milioni di abitanti e tutte le più importanti sedi economiche e governative. Nel 1994, l’allora segretario alla difesa chiese al Pentagono di programmare un a un reattore nucleare, ma ritirò l’ordine di fronte alla possibilità di causare centinaia di migliaia di vittime. Oggi la situazione non è certo migliorata. I due gatti si salteranno addosso o no? Avrò chiuso la bombola del gas? Sennò qua salta tutto. Fonte: The New York Times Vi state tormentando per trovare un regalo a una persona speciale? Magari qualcuno che ama passare le serate a guardare le stelle? O qualcuno che colleziona sassi? potrebbe non essere l’opzione più semplice o più veloce, ma se la persona che avete in mente ha fornito un contributo significativo all’astronomia e volete muovervi con un paio di anni di anticipo, forse potreste farcela. In ogni caso, vale la pena capire come funziona il procedimento per scegliere i nomi agli asteroidi. Sapevate che nel 1985, un astronomo riuscì a convincere la commissione a dare a un asteroide il nome del suo gatto? , fin dai primi tempi della sua campagna per la presidenza USA, è contro cui indirizzare la rabbia del suo seguito di sostenitori. Durante la campagna, questo nemico era Diventato presidente, Donald Trump ha trovato nella stampa il suo nemico ideale. Quegli che sin dagli inizi lo hanno in gran parte contestato e sbeffeggiato, ritenuti voce delle élites urbane e intellettuali contro cui Trump professa di schierarsi. Ha da poco fatto scalpore un video condiviso da Trump sul suo organo di comunicazione prediletto Twitter, video in cui il presidente mette al tappeto accanto a un’arena di wrestling Why pro wrestling is the perfect metaphor for Donald Trump’s presidency I match di wrestling sono uno spettacolo accuratamente sceneggiato, con molti elementi teatrali e “wrestlers cattivi” spesso ispirati alle tematiche attuali. Tuttavia, molti spettatori sono convinti che sia tutto autentico, e la WWA gioca su questa sottile linea. Trump fa lo stesso. L’articolo è decisamente illuminante nell’analizzare alla luce di questa palese contraddizione. Nel contempo, è una lettura quasi divertente, e suscita la curiosità di guardare un match di wrestling. Magari non di partecipare, ecco. L’ultimo consiglio per i click di oggi sembra un racconto, con quasi un pizzico di “Il buio oltre la siepe”. Eppure è tutto vero e spiazzante. , accusato di aver ucciso il marito della sua amante. All’inizio tutto sembra piuttosto semplice e ovvio, ma la storia diventa presto un’intricata vicenda giudiziaria, dove si ha la sensazione inquietante che tutti gli individui siano più guidati da impressioni, convinzioni e sensazioni proprie che dalla razionalità necessaria per giudicare un caso complesso. Nel leggere, ci troviamo nei panni del giornalista quando, arrivato per assistere al processo, commenta: I liked Nunez, and wanted to believe that he was innocent, but I expected to be persuaded otherwise. Murder charges aren’t brought lightly, and troubling matters had arisen in pre-trial hearings. Non anticiperò altro, per non rovinare la bellezza letteraria del pezzo, che costruisce un crescendo sapiente di suspense degno di un thriller o di un romanzo distopico. Per ulteriore ricerca, il web offre molti aggiornamenti sulla vicenda di Nunez, durante e dopo i processi. Gli schermi di oggi sono dedicati ai videogiochi e al vasto internet. Il primo alleggerisce l’atmosfera vagamente pesante della rassegna di oggi con una commossa lettera d’amore a uno dei videogiochi più celebri: . L’autore racconta la sua crescita, dall’adolescenza all’età adulta, di pari passo con i numerosi capitoli di un vero classico. L’articolo traccia un affresco intrigante, perfino per chi, come me, non ha avuto un’infanzia particolarmente legata a PlayStation e Nintendo e non ha mai giocato a Zelda. Durante la sua evoluzione, in quella che l’autore identifica come una metafora calzante sulla crescita di una persona dall’infanzia all’età adulta, il franchise ha costruito mondi limitando sempre meno le scelte dei giocatori. Fino ad arrivare alla sua ultima versione, un mondo aperto. Pare che il creatore della serie, durante il primo test, abbia passato un’ora solo ad arrampicarsi sugli alberi. Volare, oh oh, vedere mostri in lontananza, oh oh oh oh, nel blu… Fonte: The Atlantic e divulga alcuni consigli utili su come limitarla sulle maggiori fonti, come i browser, le mail, Twitter, Facebook. In un’epoca sempre più digitale, diventa importante essere consapevoli di ciò che lanciamo nel mare del web e di come, se necessario, ripescarlo. How to See What the Internet Knows About You (And How to Stop It) le migliori menti della mia generazione stanno pensando a come convincere le persone a cliccare sugli ads. In questo enorme mercato, i prodotti sono le nostre informazioni personali, dunque, in ultima istanza, . È giusto che cerchiamo di tutelarci, quantomeno cercando di sapere cosa il grande internet conosce di noi. Siamo a luglio, molti vanno in vacanza, ma c’è chi non stacca mai del tutto dal lavoro. Poi c’è chi vive la vacanza come un lavoro. Fra questi ultimi, ci sono che lavorano in viaggio tutto l’anno. E alla fine ci regalano video come questo: , l’intraducibile termine che noi rendiamo con l’anestetizzato “voglia di viaggiare” e che è più un desiderio di altrove, una necessità di vedere, vivere, conoscere le profonde e intricate geografie del nostro globo , beh, questo video ve la farà venire. Se non è quello che volete, non guardatelo. Perché poi non si torna indietro. I’ve never felt ashamed about that abortion, that’s what I chose to do and I was supported by my family and friends and everything, but I’ve never spoken about it. è la prima in Irlanda a raccontare in pubblico di aver avuto un . Ha parlato della sua esperienza a The Women’s Podcast di The Irish Times. , nato per designare i gruppi contrari all’abolizione della schiavitù e in seguito i simpatizzanti nazisti e i gruppi razzisti. Il nome deriva dal loro desiderio di privilegiare i bianchi rispetto ai neri. In particolare nell’ultimo anno, il termine è stato diffuso in senso diametralmente opposto da sostenitori di partiti Alt-Right e, specialmente su Facebook, dai supporters di Trump. In quei casi, si usa per insultare secondo una narrativa ricorrente: si offendono per qualunque cosa, predicano il politicamente corretto senza permettere la libera opinione, credono di essere Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
