Gli Dei del Manga: Pluto – Naoki Urasawa

Gli Dei del Manga: Pluto – Naoki Urasawa

Avete mai pensato che il modo migliore per comprendere le dinamiche emozionali del genere umano fosse attraverso gli occhi di una macchina? è forse una delle opere più profonde dell’intera produzione letteraria nipponica e mondiale. Sì, avete letto bene: Quest’opera è infatti una gigantesca lente d’ingrandimento posta sopra il concetto di quell’aspetto dell’essere umano che lo contraddistingue da tutti gli altri esseri viventi. Questa formidabile visione interiore collettiva è costruita minuziosamente attorno ad esseri che umani non sono. Anzi, che vivi non sono: I protagonisti, rispettivamente nella versione originale del m° Tezuka (in seppia) e del m° Urasawa (in china) – fonte ). La trama di Pluto ricorda superficialmente quella di un thriller fantascientifico ambientato nell’universo Tezukiano di Tetsuwan Atom, con ammantati di una nuova umanità cibernetica che rende Pluto un’opera unica Quest’opera è una profonda analisi delle emozioni umane, quali l’amore, l’odio e la tristezza, che sono espresse principalmente però dai protagonisti robotici dell’opera. Gli otto numeri che compongono l’opera sono interamente dedicati ad approfondire uno a uno i sette (più uno) protagonisti, ovvero i ognuno dei quali ha il suo carattere, le sue passioni, i suoi affetti e i suoi dolori. Una delle scene topiche dell’opera, con protagonista l’Ispettore Robotico Gesicht. Si noti l’eccezionale forza espressiva del volto. – fonte una descrizione dell’umanità attraverso le sue emozioni usate come mezzo per coinvolgere il lettore Se per il maestro Taniguchi avevamo sottolineato le tinte soffuse delle emozioni umane , qui al contrario il maestro Urasawa utilizza le intelligenze artificiali come protagonisti per indurre il lettore a domandarsi . Può essere solo la carne ed il sangue il discriminante per l’essere umano? Durante la lettura ci si chiederà più volte se gli umani siano meno umani di alcuni robot e, d’altra parte, se alcuni robot siano più umani di alcuni umani. , ogni singolo volume di quest’opera potrebbe strappare almeno una lacrima , tanto forte è la connotazione emotiva dei personaggi che Urasawa riesce ad imprimere in ogni singola tavola che la compone. Il lettore è efficacemente spinto a fraternizzare, apprezzare, odiare o temere ciascuno dei personaggi, che non sono mai rappresentati come fredde macchine di distruzione, ma sempre come rappresentanti di una umanità alternativa, fatta di emozioni pure e sincere. Il plot sfrutta magistralmente elementi fantascientifici e di thriller, tenendo il lettore col fiato sospeso : niente è mai lasciato al caso, niente è mai esplicitamente espresso. I riferimenti incrociati tra eventi nell’opera sono sempre presenti e alle volte ciò rende difficile comprendere appieno il corso degli eventi La copertina del settimo Tankobon che compone l’opera, con la raffigurazione di Epsilon, (cfr test). – fonte L’universo fantascientifico tezukiano dipinto da Urasawa è capillarmente illustrato, con tanto di descrizioni del passato comune dei protagonisti che si intrecciano in un evento bellico geopolitico fantastorico estremamente affascinante, senza farsi mancare uno scontro apocalittico tra due potenze egemoni: , tramite la figura di uno dei robot protagonisti, Epsilon, che è l’unico di loro a essere stato obiettore di coscienza, non presentandosi al conflitto, aprendo in seguito un orfanotrofio per bambini reduci della guerra. Questo solo per illustrare che contraddistinguono la sua decennale carriera fumettistica, come gli intrighi da thriller e le cospirazioni politiche, immergendoli in un universo narrativo, quello di Tetsuwan Atom, che ha segnato la storia del manga, senza paura di coinvolgendo emotivamente il lettore e inducendolo anche ad una riflessione interiore sul concetto stesso di vita . La capacità tecnica tutta urasawiana di coinvolgere il lettore con tavole dal tratto pulito e preciso nei volti ma fosco e torbido negli sfondi, trasmettendo così in maniera precisa e quasi maniacale le forti emozioni polarizzate dei singoli. Nel fare questo riesce ugualmente ad avvincere il lettore alla componente oscura e complessa della trama, con i suoi intrecci complessi e tutt’altro che immediati che condiscono la storia. Nel corso di questa rubrica raramente ho descritto e analizzato passi delle opere, lasciando al lettore la possibilità di gustarsi appieno e in solitaria ogni singolo passaggio narrativo senza alcun tipo di costruzione personalizzata che lo deviasse dalla gioia dell’immersione nella lettura, ma in quest’opera anche passaggi secondari sono impregnati di carica emotiva: questo passaggio in particolare mi ha molto colpito: L’Ispettore Gesicht comunica alla moglie del robot poliziotto la scomparsa del marito. – fonte Un robot poliziotto viene ucciso a seguito di una colluttazione con un sospettato; l’ispettore robotico Gesicht, uno dei protagonisti nonché uno dei , va a comunicare alla moglie la triste notizia. Questo rappresenta uno dei passaggi più umani dell’intera opera e comunica perfettamente la del momento attraverso l’interpretazione di un robot neanche troppo umanoide. Le parole della moglie sono iconiche: Io lavoro come collaboratrice familiare. Il bambino di quella famiglia… ovviamente sto parlando di un bambino umano… da prima che lui nascesse quella famiglia aveva un cane. Sono cresciuti assieme, come fratelli. Tutti i giorni il bambino piangeva e piangeva… e io ho provato a consolarlo, ma… Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)