Invasione segreta? Donald Trump e i fumetti Marvel

Invasione segreta? Donald Trump e i fumetti Marvel

Alle volte risultano addirittura inquietanti i parallelismi tra la fantasia e il mondo reale, soprattutto nei casi in cui non sono altro che fortuite , affronta le tematiche emerse negli ultimi mesi direttamente, creandovi dei paralleli nei fumetti. Non se ne sa molto, e in ogni caso non vorrei spoilerare i quattro lettori di TBU (oltre a me) che leggono fumetti Marvel, ma credo che abbiate capito. Una scena della battaglia finale di Secret Invasion (su Secret Invasion #8), disegnata da Leinil Yu. , che per alcuni anni è stato una punta di diamante della Marvel ma ora pare aver perso lo smalto (leggere di Joss Whedon, che però si ispiravano più ai Chitauri di di Mark Millar e Bryan Hitch – che a loro volta erano una versione moderna degli Skrull classici), una razza di alieni mutaforma, trovare un modo per eludere la sorveglianza terrestre – quella , eccetera – e riuscire a infiltrarsi tra i ranghi della comunità superumana, sostituendo anche personaggi di rilievo come Hank Pym (Calabrone/Giant Man/ il primo Ant-Man) e Jessica Drew (la Donna Ragno), quest’ultima sostituita da Veranke, la regina degli Skrull che ha ideato il piano. Se qualcuno ci vede dei paralleli con la tattica del terrorismo islamico di infiltrarsi nei paesi che intende colpire, ebbene, li ho notati anche io. Ma la somiglianza più inquietante con i recenti avvenimenti è rappresentata dalla conclusione della storyline: gli Skrull vengono sconfitti, ma a infliggere il colpo mortale a Veranke durante la battaglia finale sarà niente meno che Norman Osborn: Goblin di Sam Raimi, interpretato da un ottimo Willem Dafoe), ed è un industriale del settore chimico-farmaceutico, inizialmente, ma negli anni immediatamente precedenti (Iron Man), che era da poco subentrato a Maria Hill (che a sua volta era subentrata a Nick Fury) come direttore dello S.H.I.E.L.D.. un personaggio molto popolare e apprezzato, anche se commette qualche errore , mentre il suo successore, un po’ per colpa dei suoi errori, dato che Stark in effetti non aveva saputo prevedere l’invasione segreta degli Skrull, ma soprattutto per una fortuita coincidenza, ovvero trovarsi al momento giusto della battaglia, è praticamente Difficile non pensare a Obama e Trump leggendo di Stark e Osborn , ma c’è un lato positivo: ovviamente Norman (come il suo omonimo Hitchcockiano) è un pazzo psicopatico, e ci vorrà poco a (il dio dell’inganno e fratellastro di Thor, che si finge suo alleato) per farlo tornare il Norman di sempre, facendo riemergere la personalità di Goblin, causando il tracollo del suo , come il brand che aveva dato la Marvel alla storyline) in una battaglia finale tra i suoi ), che porterà alla detronizzazione di Osborn e a una nuova per gli eroi dell’universo Marvel (un po’ come, se avete letto l’articolo di Sofia citato sopra, la presidenza Trump ipotizzata da Groening nel 2000 aveva poi portato alla presidenza d’oro di Lisa Simpson). , e la situazione politica negli Stati Uniti era completamente diversa da quella odierna, dunque per quanto sia affascinante cercare e trovare dei parallelismi questi non sono voluti. , Rick Remender, uno dei migliori scrittori in forza alla Marvel negli ultimi anni, crea una sua versione del (un clone dell’originale, tenuto ibernato in un bunker nazista per decenni) i cui discorsi sono inquietantemente simili a quelli della cosiddetta americana. Sebbene Johann Schmidt (il Teschio, o meglio, il suo clone) sia tedeschissimo, infatti, i suoi slogan antimutanti non possono non richiamare alla mente quelli antimusulmani di molti supporter Trumpiani. Durante lo story-arc, intitolato “The Red Shadow”, (i mutanti sono esseri umani positivi al gene-X che conferisce loro i superpoteri: gli X-Men sono il gruppo di supereroi mutanti), ma ci riesce soprattutto un superumano con il potere di apparire rassicurante a chi lo guarda Il Teschio Rosso cerca di intortare Capitan America in una vignetta di Uncanny Avengers disegnata da John Cassaday. , ma allo stesso tempo il magnate newyorkese non ha sicuramente trafugato il cervello del professor X, dunque i suoi avversari dovranno organizzarsi seriamente per contrastarlo e analizzare profondamente le ragioni della sua vittoria. catalogare gli esseri umani in gruppi pre-costituiti non fa che dividerli Havok cerca di unire umani e mutanti, in una vignetta di Uncanny Avengers disegnata da Olivier Coipel. fu molto criticato, sebbene nella stessa serie fosse stato messo in discussione da Rogue , mutante e compagna di squadra di Havok: da alcuni era stato visto come delegittimante per molte battaglie condotte da diversi gruppi di persone (afroamericani, omosessuali), e Remender, pur avendo chiarito che non era affatto questo il suo intento, forse per questo motivo ha accantonato l’approccio “politico” negli story-arc successivi di Uncanny Avengers. Come accennavo, poco dopo l’elezione vinta da Trump che forse concentrarsi troppo sulle minoranze e poco sulle classi più povere , indipendentemente dal colore della loro pelle o dal loro genere, forse era stata una scelta poco felice, che aveva finito per favorire uno a cui comunque sembra importare molto poco sia delle minoranze che dei più poveri Il teschio rosso è poi tornato nelle storie di Remender, ma in una storia, , molto più tradizionalmente supereroistica, che ne ha visto la sconfitta (naturalmente non definitiva). Di sicuro questi due esempi Marvel non sono gli unici segnali della crisi ampia che ha portato alla Vittoria di Trump, eppure, nel loro piccolo, fanno capire che, [L’immagine di copertina è tratta da New Avengers, vol.2, #18 ed è di Mike Deodato]