Com’è fatta la scheda elettorale negli Stati Uniti
Oggi, 8 Novembre 2016, il popolo americano elegge il suo 45° Presidente. Sarà probabilmente uno tra , i candidati del Partito Democratico e del Partito Repubblicano, rispettivamente. La scheda elettorale attraverso la quale la maggior parte degli elettori americani si sta esprimendo in queste ore è – . Infatti, a differenza dell’Italia, gli scrutini non vengono effettuati a mano, ma la scheda compilata viene letta , perché è importante e ne riparlo alla fine di questa prima sezione. A differenza dell’Italia, che rimane una repubblica parlamentare, dove il governo non è eletto direttamente ma bensì espressione del Parlamento, gli USA sono una (il Presidente, appunto). Trovate i nomi che vi aspettavate, e anche quelli di perfetti sconosciuti, sia perché candidati minori che faticano ad avere risalto mediatico in un sistema maggioritario che penalizza i piccoli partiti, sia perché alcuni di questi candidati si presentano solo in alcuni stati. Sono i candidati (in questo caso, quelli del Michigan, dove mi trovo), al Parlamento USA. Attualmente, la Camera ( ) è a maggioranza repubblicana (246 su 435 deputati), cosa che risulta di fondamentale importanza poiché nonostante l’immagine generale del Presidente degli Stati Uniti sia quella di un capo di governo estremamente potente, di fatto non è così. Infatti, se il Presidente e il congresso non hanno la stessa maggioranza, si verifica una situazione di stallo, dati i che il sistema USA prevede al potere esecutivo, producendo quello che viene chiamato Si eleggono contemporaneamente anche i membri dei “parlamenti” di ogni singolo stato. Come se in Italia le elezioni legislative (Parlamento) e quelle regionali coincidessero. Si tratta di una differenza notevole rispetto all’Italia. Tutto ciò che riguarda l’educazione è demandato ad un organo diverso da quello politico “classico”. Esiste cioè, per ogni Stato, un esecutivo che si occupa esclusivamente del sistema educativo, ed ha un budget dedicato, e non finisce (o almeno, non completamente) in un sistema di fiscalità generale. Che vengono appunto eletti dai cittadini, ed hanno dichiarate affiliazioni politiche. Strano eh? Dove vedete la parola “county” o “township”, si tratta di elezioni diciamo provinciali e comunali, anche se non c’è un’equivalenza perfetta né come territorio né come poteri. Agli elettori viene data la possibilità di votare in una volta sola Questo chiaramente lega molto i candidati locali a quelli nazionali, introducendo dinamiche politiche delicate. Per esempio, un candidato repubblicano in disaccordo con Trump ha sostanzialmente le mani legate, essendo in parte dipendente dalla performance del candidato dello stesso partito più in vista. La ratio di questo sistema è soprattutto quello di : i cittadini americani possono infatti votare dalle 7 alle 19 (in linea di massima, ogni stato ha orari leggermente diversi) solamente oggi (eccezion fatta del voto per posta, di cui una larga fetta dell’elettorato fa uso). Unito al fatto che il voto viene effettuato il , quindi un giorno lavorativo. Le code che possono verificarsi in caso di alta affluenza in orario di chiusura possono creare disagi che potenzialmente penalizzano maggiormente la classe operaia (che, in questo caso, non è affatto scontato coincida con un voto Nella seconda parte della scheda elettorale si trovano tutte le cariche elettive slegate da affiliazione politica. , giudici che quindi devono presentare un loro programma e fare campagna elettorale. La differenza principale, come già sottolineato, è che i candidati NON sono legati ad un partito. Sembra una questione da poco, ma si tratta di esecutivi che gestiscono bilanci da Decidono gli investimenti sulle strutture scolastiche di livello pre-universitario, e di conseguenza si attribuiscono la responsabilità di chiedere alla comunità uno sforzo economico maggiore. E lo devono fare, ossia devono presentare il progetto ai cittadini, che si dovranno poi esprimere (alla faccia del livello di partecipazione medio che i nostri comuni italiani sono obbligati Questioni prettamente locali, di solito legate appunto a variazioni della tassazione, espresse in forma referendaria. Lo scrutinio elettronico potrebbe salvare la vita ai nostri Presidenti di seggio quando si trovano davanti 13 questioni referendarie, o preferenze disgiunte. La prima pagina della scheda è fortemente legata ai partiti, anche a livello locale, mentre in Italia siamo abituati ad elezioni di secondo ordine che spesso sono anticicliche all’attuale governo in carica, e nelle quali la componente “lo conosco”, prevale su quella meramente partitica. L’elezione degli organi universitari da parte di tutta la cittadinanza è decisamente interessante. Mentre in Italia sono confinate all’interno della stessa università, negli USA c’è una sorta di riconoscimento popolare al ruolo dell’educazione superiore. Il lato negativo, a mio parere, è il legame a dinamiche di partito. Da approfondire. Viene richiesta agli elettori una forte consapevolezza per riuscire ad orientarsi tra i numerosi candidati. Almeno rispetto alla seconda pagina, dove non è possibile effettuare lo
