Pfandsammler, i collettori di cauzioni. Risvolti sociali del sistema dei vuoti a rendere in Germania

Colonia ospita il carnevale più grande di tutta la Germania: per una settimana fiumi di persone mascherate si riversano nelle strade della città, nelle metro, nei parchi. Spesso  con in mano una Kölsch, la birra locale. Nelle strade principali, bloccate da cittadini e turisti, non è raro avvistare quelle che da lontano sembrano montagne di bottiglie ambulanti. Guardando meglio, si tratta di  carrelli della spesa o biciclette trasformati in ingegnosi capolavori logistici, che viaggiano stracolmi di bottiglie vuote. 

Un collezionista di cauzioni a Rathenauplatz, Köln (picture alliance / Arco Images /Joko) Fonte: Deutschlandfunk

Carnevale, racconta Lothar, è come Natale per i Pfandsammler: in questo periodo «non c’è bisogno di cercare le bottiglie, sono loro che vengono da te». Lothar, 53 anni, origini italo-tedesche, ha un sorriso genuino e una forte passione per le lingue. Avendo sofferto in passato di depressione e attacchi di panico, non ha potuto avere una carriera lavorativa abbastanza stabile da assicurargli una buona pensione. Per integrarla raccoglie bottiglie e lattine vuote.
Circa 1 milione di persone in Germania raccolgono bottiglie dagli spazi pubblici per integrare il proprio reddito, come Lothar, o addirittura come fonte primaria di guadagno. Sono i cosiddetti Pfandsammler, letteralmente “collettori di cauzioni”, una particolare categoria di lavoratori sviluppatasi in risposta alle falle del Pfandsystem.

Come funziona il sistema dei vuoti a rendere in Germania

Pfandsystem è l’equivalente del sistema del “vuoto a rendere”. Entra in vigore in Germania alla fine degli anni ‘60 grazie all’iniziativa volontaria delle aziende produttrici di bevande. Formalizzato nel 1991  dal governo tedesco con la Verpackungs verord nung, l’ordinanza sul packaging, il sistema prevede una cauzione su alcuni prodotti in contenitori di vetro, plastica, alluminio. La cauzione di una bottiglia in vetro è di  8/15 centesimi, quella delle bottiglie in plastica tra i 15 e i 20 cent.  Il contenitore vuoto viene solitamente portato dai consumatori nei centri dedicati, generalmente supermercati: lì si trovano le Pfandautomat, macchine che assomigliano ai nostri distributori automatici, ma che svolgono la funzione opposta: ritirano i vuoti, restituendo la cauzione sotto forma di buono utilizzabile nel supermercato, o di coupon da riscattare alla cassa . Nei piccoli negozi invece la procedura di ritiro non è automatizzata e i proprietari sono soliti ritirare solo i vuoti dei clienti abituali. In entrambi i casi, supermercati e negozi ottengono a loro volta la cauzione restituendo i vuoti ai produttori, i quali lavano e riusano le bottiglie: fino a 60 volte per il vetro, 15 per la plastica. 

Pfandautomat dentro un supermercato. IMAGO / Steinach. Fonte: rbb

Il lavoro dei collettori

l tasso di restituzione delle bottiglie si aggira attorno al 96%, ma non sono solo i consumatori a riportare le bottiglie vuote: essendo molto comune per i cittadini tedeschi ritrovarsi fuori la sera con una birra tra le mani, e non avendo abbastanza incentivi economici per tenere la bottiglia e riscattare la cauzione, i vuoti vengono molte volte abbandonati per strada o, peggio, buttati dentro i bidoni dell’indifferenziata.

«Se non si hanno soldi, è molto semplice farne riportando le bottiglie in negozio, non hai nemmeno bisogno di rubare», scherza Lothar. Da dieci anni infatti, per integrare la pensione, passa parte delle giornate in sella alla sua bicicletta, con la sua musica nelle orecchie, pedalando tra i diversi quartieri alla ricerca di vuoti di bottiglia che andranno a riempire le tante buste di plastica rigida strategicamente posizionate sulla sua bicicletta.  Queste bottiglie sono presenti in gran numero per le strade della città, il che le rende tanto facili da trovare quanto difficili da trasportare. Fare questo lavoro senza un mezzo, dice Lothar, si rivelerebbe problematico vista la quantità di vuoti da trasportare se si vuole guadagnare davvero qualcosa di significativo.

Un Pfandsammler intento a riconsegnare i vuoti. Fonte: Welt 

Il suo è un lavoro non formalmente riconosciuto anche se gran parte della popolazione valuta il Pfandsammel come positivo; tuttavia, il 75% del campione utilizzato per lo studio di PGD sostiene di sentirsi triste nel vedere qualcuno raccogliere le bottiglie. Questo sentimento spesso non corrisponde con l’autopercezione dei Pfandsammler, ai quali dà un modo di occupare le giornate ed una visione positiva di sé. Lothar riesce a ricavarne momenti felici: si sente libero di gestire autonomamente il suo tempo libero e di lavoro, gli piace pedalare con la musica nelle orecchie cercando di afferrare le bottiglie appoggiate sopra i cestini “al volo”, ma soprattutto questo lavoro gli ha permesso di estinguere i suoi debiti. Di questo è molto fiero. Generalmente le persone sono gentili con lui ma ha anche avuto incontri spiacevoli, come quando è stato cacciato da un commesso del supermercato mentre stava riportando le bottiglie vuote, come era suo diritto fare.

Il commesso che lo ha cacciato non era sicuramente consapevole del ruolo fondamentale dei Pfandsammler per il sistema. «Ogni bottiglia che non rientra nello schema circolare costituisce una perdita in termini di risorse», afferma Pascal Fromme, sustainability manager per Fritz-Kola, marchio tedesco concorrente di Coca-Cola e Pepsi: il 4% delle bottiglie non recuperate si traduce in una perdita sociale di 180mila euro annui. Anche una piccola percentuale è fondamentale: il sistema, basato sul riuso (non sul riciclo, come quello italiano) è efficiente solo se il tasso di riconsegna è alto; in questo sistema produrre nuovi contenitori è più costoso che per uno basato sul riciclo. Il tasso di riconsegna, spiega Fromme a The Bottom Up, potrebbe essere innalzato aumentando il costo delle cauzioni, che comporterebbe però altri tipi di problemi. Ogni notte la città viene ripulita, il sistema sembra beneficiare tutti allo stesso modo: un guadagno per i Pfandsammler e un’elevata percentuale di riconsegna, di cui beneficiano produttori e cittadini, che pagano una cauzione minore e possono risparmiare nella pulizia delle aree pubbliche. Ma questo sistema è basato su disuguaglianze sociali: per i Pfandsammler non è prevista nessuna forma di tutela.

Il guadagno spesso non basta 

Per Lothar, come per tutti i Pfandsammler, avere un’entrata regolare è impossibile: il suo guadagno varia di giorno in giorno e varia sensibilmente a seconda della stagione: «D’estate mi ci vogliono una o due ore per guadagnare dai 15 ai 20 euro, d’inverno è diverso». In questo periodo dell’anno solo il 19% dei lavoratori riesce a guadagnare tra i 50 e i 99 euro al giorno, mentre d’estate questa percentuale si alza al 27%. Le persone più esposte al rischio sono quel 28% dei raccoglitori che utilizza la raccolta come principale fonte di guadagno. Oltretutto parte di queste persone dorme in tende, tunnel della metro o sotto quei rari edifici porticati, alloggi precari che li espongono al rigido clima invernale e alle sempre più frequenti ondate di calore estive, che portano con sé diversi morti per disidratazione.

Alcune iniziative sono nate per facilitare il lavoro di questi attori, come ad esempio un’applicazione per fare incontrare la domanda e l’offerta. Grazie a questa Lothar ha ormai una sua rete di clienti fissi che lo contattano ogni qualvolta abbiano bisogno di liberarsi dei vuoti che, quando accumulati, costituiscono un peso consistente. Generalmente da ogni cliente riesce a guadagnare circa 10 euro per ritiro, a volte però gli capita anche qualche “pesce grosso”: con entusiasmo Lothar descrive una vecchia cantina di un suo cliente di Deutz, distretto di Colonia sulla riva destra del Reno, stracolma di bottiglie in plastica e vetro; quei tanti giri fatti tra la cantina e il supermercato per riconsegnare le bottiglie gli sono valsi 180 euro. Certo questo non capita tutti i giorni né a tutti i Pfandsammler: non tutti conoscono la lingua, hanno le conoscenze per usare l’app, o tantomeno possiedono un cellulare.

Il lavoro è pericoloso: rischio di taglio e infezioni

Oltre a fornire un guadagno spesso insufficiente, raccogliere vuoti è un lavoro tutt’altro che sicuro: data l’irrisoria cauzione per le bottiglie in vetro, queste vengono spesso gettate nell’immondizia. Cercando i vuoti in cestini e bidoni, circa un terzo dei Pfandsammler si ferisce, mentre molto più alta è la percentuale di coloro che si procurano infezioni alle mani.

Foto: Martin Schutt/ picture alliance/dpa.  Fonte: Spiegel 

Oltre a fornire un guadagno spesso insufficiente, raccogliere vuoti è un lavoro tutt’altro che sicuro: data l’irrisoria cauzione per le bottiglie in vetro, queste vengono spesso gettate nell’immondizia. Cercando i vuoti in cestini e bidoni, circa un terzo dei Pfandsammler si ferisce, mentre molto più alta è la percentuale di coloro che si procurano infezioni alle mani. 

Per mettere una toppa al rischio di tagli e infezioni nasce nel 2011 una campagna mediatica finalizzata a portare all’attenzione dei cittadini i rischi della pratica del Pfandsammler: Pfand Gehört Daneben, ovvero “il vuoto appartiene a fianco (del pattume)”, che chiede di non gettare le bottiglie dentro ai cestini, ma di appoggiarle a fianco, in modo da facilitarne il recupero. L’iniziativa nasce dal basso, con il passare degli anni si formalizza sempre più sino a rendere inevitabile la cessione a Fritz-Kola da parte dei fondatori, essendo sempre più influente e di difficile gestione. L’iniziativa ha contribuito infatti a rendere più efficiente l’intero sistema garantendo la riconsegna di quelle bottiglie che prima venivano gettate via, questo ha generato un impatto positivo non solo su ambiente e società ma anche sulle aziende produttrici. L’impatto positivo si basa tuttavia sul lavoro senza tutele dei Pfandsammler.

Il sistema delle cauzioni è stato pensato e istituito nell’ottica di una economia circolare, per tutelare noi e l’ambiente. Il Pfandsystem, come tutte le organizzazioni che nascono da esso, non sostituisce politiche contro la marginalità economica e sociale. La speranza, dice Pascal, «è che nel futuro prossimo nessuno debba fare più affidamento sulla raccolta delle bottiglie vuote».

Alice Panari

Fonte foto di copertina: Martin Schutt/ picture alliance/dpa.