Questo articolo è il terzo di una serie dedicata al delitto d’onore in India. È scritto da Aditideep Prakash, studentessa del corso di laurea magistrale in Relazioni Internazionali e Diplomazia dell’Università degli studi di Padova, nell’ambito del suo tirocinio presso The Bottom Up. I precedenti articoli sono disponibili qui (delitto d’onore in India) e qui (delitto d’onore in Punjab).
In India i delitti d’onore continuano tuttora ad essere praticati. Abbiamo intervistato Jagmati Sangwan, attivista e presidente di Himmat Mahila Samooh (HMS), un’organizzazione che lotta contro le uccisioni di giovani coppie sotto forma di delitti d’onore, commessi dalle famiglie e parenti delle vittime, con il sostegno dei Khap Panchayat, gruppi di casta o comunità, presenti in gran parte nelle aree rurali dell’India, che agiscono come organi semi-giudiziari e puniscono duramente chi non rispetta gli usi e i costumi della comunità.
Sangwan è nota per aver combattuto per ottenere giustizia per l’assassinio di Manoj e Babli, una giovane coppia uccisa dalla famiglia della sposa con l’aiuto dei Khap Panchayat per essersi sposati contro il volere dei loro famigliari. Questo caso, uno dei più importanti in India, è stato il primo nel Paese in cui i Khap Pachayat sono stati condannati e in cui è stata prevista la pena capitale per i colpevoli.
Jagmati Sangwan ha affrontato con The Bottom Up il caso del delitto d’onore ‟Manoj e Babli“ e il ruolo dei Khap Panchayat in Haryana, e ha raccontato come l’organizzazione HMS sta lavorando per cambiare dal basso la percezione della donna nella società.
Il delitto d’onore di Manoj e Babli
Il 15 giugno 2007 una coppia di neosposi, Manoj e Babli, che non aveva ricevuto il consenso per il matrimonio dalle proprie famiglie, presenta al tribunale di Karnal (Haryana) una denuncia contro la famiglia di Babli, la quale aveva falsamente accusato Manoj del rapimento della sposa. Il tribunale assegna alla coppia la protezione della polizia. Il giorno stesso del processo, salgono sull’auto della scorta, diretti alla città di Chandigarh. Tuttavia, la scorta li abbandona a metà del percorso. La coppia, spaventata, decide di prendere un autobus per Delhi. L’autobus percorre appena pochi metri quando la famiglia di Babli ferma il mezzo e rapisce la coppia. I due giovani vengono picchiati, Babli costretta a bere dei pesticidi, Manoj strangolato. I corpi vengono gettati nel canale di Barwala, nel distretto di Hisar.
Qual è la radice culturale della violenza? Manoj e Babli appartenevano allo stesso gotra, il Banwala gotra della comunità Jat di Haryana: i gotra, nella cultura induista, sono gruppi di cui le persone fanno parte in base alla loro ascendenza in linea maschile. Il matrimonio tra persone appartenenti allo stesso gotra è considerato dai Khap Panchayat incestuoso e per questo proibito e punito con la morte. Secondo i Khap, ragazzi e ragazze devono sposarsi nella loro stessa casta, ma in gotra distinti e in un villaggio diverso da quello di origine. Questo perché, nello stesso villaggio, i ragazzi della stessa casta e dello stesso gotra sono spesso cugini di primo, secondo o terzo grado o lontani parenti. La ragione ultima è pertanto quella di scongiurare episodi di incesto.
Commentando l’accaduto, Jagmati Sangwan afferma: “Questo orribile episodio di omicidi mostra come certi dipartimenti di Stato collaborino con persone che non hanno paura di commettere crimini, compresi crimini d’onore, per mantenere il proprio potere”. Da quando l’incidente di Manoj e Babli è diventato noto, Sangwan e l’organizzazione Himmat Mahila Samooh hanno aiutato la famiglia di Manoj ad ottenere giustizia per la coppia assassinata. Sia i Khap Pachayat che le persone del luogo erano tuttavia contro di loro: Sangwan e HMS sono stati accusati di opporsi alle loro stesse tradizioni, ed è stato loro impedito di entrare nei villaggi per indagare sull’accaduto.
“Durante questo periodo il dipartimento di polizia e i partiti politici, temendo di perdere voti, stavano aiutando il Khap Panchayat. Sono stati tempi molto duri per la nostra organizzazione, abbiamo ricevuto diverse chiamate di minaccia. Combattere contro tutti loro è stato molto difficile per tutti noi” ricorda Sangwan.
Il 30 marzo 2010, il tribunale distrettuale di Karnal ha emesso una sentenza con la quale lo Stato ha ritenuto tutti gli accusati colpevoli di omicidio, rapimento, cospirazione e distruzione di prove. È stato il primo caso in India in cui i Khap Panchayat sono stati condannati e in cui è stata prevista la pena capitale per i colpevoli.
Il ruolo dei Khap Pachayat
I Khap Panchayat sono gruppi di casta o di comunità, presenti in gran parte nelle aree rurali dell’India, principalmente in Uttar Pradesh occidentale, Rajasthan orientale. Sono particolarmente diffusi nei distretti di Rothak, Jhajjar, Bhiwani, Sonepat, Jind, Kaithal, Karnal e Hisar nello Stato di Haryana.
I Khap agiscono come organi semi-giudiziari e puniscono duramente chi non rispetta gli usi e i costumi secolari della comunità. Secondo alcune credenze popolari, l’origine di queste strutture sociali risale al 600 d.C. Generalmente contano da 10 a 15 membri e non hanno uno status legale, non essendo pertanto sanzionate e regolate dalla legge.

Questi gruppi vogliono la modifica dell’Hindu Marriage Act del 1955, che permette il matrimonio nello stesso gotra o anche in gotra diversi negli stessi villaggi. Non apprezzano i matrimoni d’amore, ma solo quelli combinati. Le decisioni di questi gruppi possono risultare molto difficili da accettare e possono comportare pesanti multe e sanzioni o addirittura risultare nell’uccisione della persona. In molti distretti dell’Haryana, molti giovani, e in particolare ragazze, sono state vittime delle decisioni dei Khap Panchayat: se una ragazza infrange le loro regole rischia la morte, subendo pressioni da parte della propria famiglia. Famiglia che a sua volta è indotta dalla comunità ad agire per proteggere il proprio onore: in nome della preservazione di quello che è visto come il giusto ordine sociale viene fatto valere ogni genere di giustificazione.
La maggior parte delle vittime di delitti d’onore riportati da varie parti del Paese sono giovani che scelgono di amare o sposarsi al di fuori della loro casta, gotra o religione. Le caste socialmente ed economicamente dominanti sono solitamente responsabili di atti di violenza contro le relazioni inter-casta. Jagmati afferma: “In una società fortemente patriarcale in cui dominano tradizioni secolari, la paura di perdere il controllo sulle ragazze, che sempre più tendono a prendere decisioni in modo indipendente dalle loro famiglie e scelgono autonomamente il proprio partner, porta a prendere misure estreme contro di loro, anche da parte dalle loro stesse famiglie, in modo da far capire a tutte le giovani donne le conseguenze che le loro decisioni possono avere”.
Himmat Mihala Samooh e la lotta per i diritti delle donne
L’organizzazione Himmat Mahila Samooh (HMS), di cui Sangwan è presidentessa, ha sede a Rothak, in Haryana. HMS ha attirato molta attenzione quando ne ha parlato il programma televisivo Satyamev Jayate, condotto dall’attore di Bollywood Amir Khan. HMS è un’organizzazione nata nel 2005 per promuovere i diritti umani, in particolare i diritti delle donne: è in prima linea nella lotta contro gli episodi di stupri e stupri di gruppo, molestie, rapimenti, feticidi, matrimoni infantili, delitti d’onore, diktat (direttive) dei Khaps e violenza contro le ragazze nelle famiglie natali riguardo la scelta dei loro coniugi; fa parte di All India Democratic Women’s Association (AIDWA).
L’organizzazione conduce sessioni di consulenza per i sopravvissuti ad aggressioni sessuali e ai tentati delitti d’onore. Lavora per rendere le donne economicamente autosufficienti e socialmente consapevoli e le prepara per combattere le ingiustizie commesse contro di loro. Gli obiettivi di HMS includono: lavorare contro l’analfabetismo; fornire una piattaforma per la discussione delle condizioni socioeconomiche delle donne; fornire una formazione per la generazione di reddito, in particolare attraverso attività di gruppo e cooperative; organizzazione di ricerche, indagini e seminari e diffusione di conoscenze sul ruolo delle donne nell’agricoltura, nell’industria, nella salute e nella sicurezza sul lavoro. Mira alla democratizzazione della famiglia e della società e coordina le sue attività a vari livelli con altre organizzazioni impegnate in obiettivi simili.
Secondo quanto riferitoci da HMS, ogni mese in media 10 coppie contattano l’organizzazione per essere aiutate e per chiedere protezione in quanto perseguitate a causa delle loro scelte. Durante la pandemia da Covid-19 il numero di richiedenti aiuto all’organizzazione è aumentato; sono inoltre aumentati i casi di delitti d’onore nella zona, soprattutto nei confronti delle ragazze.
Sangwan afferma: “Questa sfida non è facile perché i poteri extragiudiziali dei Khap Panchayat hanno ancora presa sulla società. Quando vediamo giovani che si sposano senza il consenso della famiglia, rischiando la propria vita, questa è una sfida alla tradizione. Questi giovani portano avanti le nuove idee di libertà e amore. HMS aiuta i giovani nelle loro lotte e crea nuove norme di comprensione. Anche se operiamo in una società patriarcale che nega molti diritti alle donne, il nostro tentativo è quello di sfidare e infrangere le norme di questa società. Sfidare queste norme crea una rottura, aprendo la strada ad una società più egualitaria”.
Aditideep Prakash

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