Perché l’emergenza COVID non ha aiutato Sanders a vincere le primarie, ipotesi legittima (in Italia)

Perché l’emergenza COVID non ha aiutato Sanders a vincere le primarie, ipotesi legittima (in Italia)

In Italia, alcuni, io incluso, si sono chiesti perché gli Americani non abbiano votato Sanders, che proponeva una riforma della sanità, il La ragione principale risiede in una fondamentale differenza tra il nostro modo di pensare e il modello culturale americano. Ma non è l’unica: ecco tutte le motivazioni, partendo dalla cronologia delle primarie e dell’emergere del Covid-19. , e negli USA – come in tanti altri paesi – delle elezioni, anche e soprattutto per avere conquistato gran parte dell’elettorato afroamericano. Segnale fondamentale per la vittoria sia delle primarie, sia delle elezioni presidenziali di Novembre, quelle in cui si sfida Trump. È il 3 marzo, di Covid per ora non se ne parla. si vota in altri Stati, tra cui il Michigan. Oltre ad essere lo Stato dove mi trovo e che quindi conosco bene, è uno di quegli Stati detti , cioè che a volte votano Democratico altre Repubblicano, perciò chi vince qui manda un segnale fortissimo. Sanders deve assolutamente vincere. Vince Biden, ovunque, come ho raccontato : ci sono ancora i comizi, affollati di sostenitori, e a livello federale Qui vengono fuori tutte le contraddizioni della gestione della crisi COVID americana: in mancanza di leadership a livello federale, in ogni Stato si decide in autonomia: In Arizona e Illinois si riconosce che è un problema, ma l’attitudine è “Thank God our primary is on Tuesday and not in a week or two,” when precautions around the virus might be more extensive, said Jacob Kaplan, executive director of the Cook County Democratic Party. “We’d have to seriously think about changing the date. Having it Tuesday is still a challenge, but doable.” Riassumendo: sappiamo che c’è un’epidemia, ma facciamo finta che vada tutto bene. Per ora i numeri dei contagi e dei morti sono bassi: avanti con le primarie, prima che i casi aumentino. E pazienza se aumentano anche a causa del sovraffollamento delle primarie stesse. Riassumendo, stiamo chiedendo a Sanders di ribaltare una situazione già difficile, sulla base di una crisi sanitaria che gli elettori non hanno affatto internalizzato. Stiamo anche chiedendo agli elettori di dare un peso alla crisi sanitaria tale da compensare tutti i motivi per cui Sanders non li ha convinti finora. Sanders perde ancora, e a questo punto, decide di ritirarsi: non ha più alcuna probabilità di vincere, e continuare la campagna vorrebbe dire mettere a repentaglio la sicurezza degli elettori democratici, drenando energie e fondi dalla battaglia contro Trump. Quindi, mentre in Italia la crisi sanitaria è sentita e abbastanza capita, negli USA manca qualsiasi tipo di coordinamento tra le istituzioni. Le Università chiudono, ma compiono scelte altamente discutibili, come quella di mandare a casa gli studenti, potenzialmente contagiosi post-springbreak, invece di tenerli al campus. I vari Stati hanno paura di chiudere le attività, sia per un discorso economico, sia perché gli americani non concepiscono, data la loro storia, uno Stato che “obblighi” gli individui a fare/non fare qualcosa. Nel momento in cui le cose vanno male, in un sistema sanitario privato che penalizza le fasce più deboli, tra cui i giovani, come ha raccontato Ma gli Americani non dicono: il sistema sanitario privato non funziona, serve un sistema sanitario pubblico. Questo tipo di ragionamento è frutto del Nella storia americana l’oggetto politico centrale è l’individuo. Lo Stato è prima l’Inghilterra che opprime le colonie con le tasse, poi lo Stato nazifascista tedesco e italiano, da sconfiggere. Infine, lo Stato è il modello Sovietico, nemico economico e politico per tutti i 40 anni di guerra fredda. Lo Stato è dipinto come fonte di inefficienza, abuso di potere e controllo e burocratizzazione. In Italia la destra vaga ideologicamente tra uno statalismo di ventennia memoria e uno Stato , di cui i proponenti non conoscono né la teoria economica né le implicazioni politiche. Al contrario, negli Stati uniti il sentimento di avversione generalizzata verso organi decisionali governativi è spesso Quindi, alcuni degli elettori di Sanders, in particolar modo i più giovani, hanno sicuramente premiato la proposta del Medicare for All. Ma tanti altri elettori democratici continuano a vederci un eccessivo radicalismo. A tutti gli europei, destra e sinistra, scappa sicuramente un sorriso. Un sorriso che però non tiene in considerazione le profonde differenze culturali tra il nostro modello culturale e quello americano. Un modello che pensiamo di conoscere, grazie ai film, alla musica e agli inglesismi ingiustificati. Un’egemonia culturale che aiuta e reiterare il dominio prima militare e poi economico frutto del dopoguerra, ma che nasconde dietro all’interesse naif verso New York la realtà di un paese con le sue peculiarità, da rispettare, e contraddizioni, da mostrare. , non ha più l’assicurazione sanitaria. Ma lui è Spiderman, non gli serve il Medicare for All. Allo spettatore italiano questo è tutto quello che serve per capire gli Stati Uniti d’America, seduto sulla poltrona di un cinema pubblico di cui non manca di lamentarsi del biglietto d’ingresso.