Negli ultimi anni, sono state organizzate manifestazioni e scioperi salva-pianeta che hanno portato alla luce una chiara insofferenza per l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale.
In Italia, l’attitudine dei consumatori e delle imprese verso prodotti e comportamenti più responsabili, sostenibili e verdi è cresciuta sempre più. Una tendenza confermata anche dalla presentazione del progetto Saturdays For Future, che ha avuto luogo il 28 settembre e che propone il sabato come il giorno nazionale di impegno e di sensibilizzazione per migliorare le abitudini di spesa. Nato sulla scia dei Fridays For Future, che hanno portato milioni di studenti a mobilitarsi contro i cambiamenti climatici e ambientali, i Saturdays For Future hanno intenzione di coinvolgere non solo i giovani, ma anche adulti, famiglie e istituzioni.
Saturdays For Future: iniziativa per un’economia sostenibile
I Saturdays For Future sono stati ideati dalla collaborazione tra Leonardo Becchetti, il co-fondatore di NeXt (Nuova Economia X Tutti) ed Enrico Giovannini, portavoce ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) con l’obiettivo di migliorare le abitudini di spesa, di favorire la partecipazione attiva e responsabile sia della cittadinanza che delle imprese per realizzare una cultura della sostenibilità e per favorire il dialogo, il confronto e la condivisione della buone pratiche sui temi dell’Agenda Onu 2030.

Come è stato trasformato il sabato per una spesa più sostenibile?
A differenza delle aziende private, negozi e supermercati come Coop, Altromercato e NaturaSì hanno scelto la sostenibilità a 360° e si impegnano a stimolare ad acquistare in maniera responsabile e informata. Perché i cittadini facciano una spesa sostenibile, all’interno dei luoghi della mobilitazione vengono presentati i “passi verdi” che il consumatore può seguire mentre fa la spesa, con particolare evidenza per i prodotti selezionati da apposite etichette e loghi ad hoc sugli scaffali. A ciò si aggiunge anche la promozione di sacchetti di plastica riutilizzabili, di prodotti trasparenti che rispettano chi li coltiva o gli animali da cui provengono e di una maggiore attenzione verso alimenti senza pesticidi. Insieme al motto “vota con il portafoglio”, vengono esposte in punti strategici dei negozi anche le locandine dell’evento e posizionate urne per inserire gli scontrini degli acquisti.
Nelle piazza italiane, i Saturdays For Future si propongono come un gigantesco Cash Mob Etico – termine con cui si indica l’acquisto consapevole per ogni giorno – che mira, attraverso l’educazione e l’impegno a livello istituzionale, politico, imprenditoriale e della società civile, ad accrescere consapevolezza e informazione.
Il 28 settembre, prima tappa di questo percorso, ha riscosso un grande successo come testimoniano i dati resi pubblici dagli organizzatori. Parliamo di 31 eventi diffusi sul territorio, uno dei quali è rappresentato dai 38 Cash mob etici di NeXt, per un totale di 68 eventi; oltre 5mila utenti hanno visitato il sito saturdaysforfuture.it tra l’11 e il 30 settembre, registrando quasi 23mila visualizzazioni e infine l’hashtag #saturdaysforfuture ha raggiunto 11.1 milioni di impressions. Alla prima mobilitazione nazionale seguirà poi una serie di Cash Mob Etici e attività di sensibilizzazione per il consumo responsabile, che avranno luogo in diciassette città della nostra penisola, tra cui Genova, Savona, Torino, Milano, Monza, Modena, Pordenone, Treviso, Mestre, Padova, Bologna, Firenze, Assisi, Roma, Vallinfreda (RM), Napoli, Benevento.

L’impatto sulla società: mobilitazione cittadina e iniziative locali
Le mobilitazioni contro il cambiamento climatico dimostrano come fossero gli studenti e i giovani ad essere i più attenti alla tutela dell’ambiente e della vita dell’uomo sulla Terra, tanto che i Fridays For Future sono stati capaci di mobilitarli in massa. I “Saturdays For Future” invece rappresentano lo sforzo di coinvolgere il resto della comunità, la giusta occasione per richiamare l’attenzione anche di adulti e di anziani, per sensibilizzare verso una buona pratica del consumo responsabile e del risparmio, come chiudere l’acqua o fare più attenzione alla raccolta differenziata.
La risposta a questa iniziativa è stata più che positiva. Per creare un mondo più pulito, equo e sostenibile, hanno aderito in grande quantità giovani consumatori, docenti che puntano ad una educazione attiva sui modelli di produzione/consumo responsabile e media che trattano temi come lo sviluppo sostenibile per sensibilizzare il grande pubblico. A questi si sono aggiunti anche imprenditori, associazioni di consumatori, sindacati e imprese produttrici di beni e servizi che hanno iniziato a promuovere la nuova figura del consum-attore e le buone pratiche di sostenibilità e a migliorare la trasparenza delle informazioni. L’obiettivo è quello di fare diventare i cittadini agenti del cambiamento, capaci di prendere decisioni informate e di agire responsabilmente per l’integrità ambientale, la sostenibilità economica e una società più giusta.
A livello nazionale, sono stati programmati una serie di eventi aperti e gratuiti, per sviluppare una maggiore attenzione su questi temi. Per citarne qualcuno, è stato organizzata la Giornata contro lo spreco alimentare, evento promosso dalla CSA (Comunità a Supporto dell´Agricoltura) – Semi di Comunità con lo scopo di innescare un cambiamento nella mentalità produttiva e di consumo nell’agro-industria. Attraverso tavole rotonde e conferenze, sono stati diffusi consigli su come conservare al meglio le verdure e ridurre gli sprechi alimentari. Poi, attraverso InformAzione Occhio all’Etichetta, di Italia Nostra a favore della riduzione dei rifiuti, la prof.ssa Nella Tranchina in collaborazione con la dott.ssa Conchita Musumeci ha aiutato i soci e i simpatizzanti, accompagnandoli al supermercato e facendo la spesa insieme, a riflettere su quali beni acquistare e quali no, valutando il packaging dei prodotti in termini di possibilità di differenziazione, riciclo e riuso.
A ciò si aggiungono anche le 230 organizzazioni attive nella società civile italiana che oltre ad aver aderito nel diventare membri dell’ASviS, hanno iniziato a cambiare le proprie azioni per contribuire in maniera più efficiente al cambiamento dei modelli di produzione e di consumo, rendendoli coerenti con uno sviluppo sostenibile.
Ad esempio, nel diventare sempre più green, “La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile” punta principalmente ad approfondire la cultura e la pratica dello sviluppo sostenibile, attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni, e a individuare e a diffusione delle buone pratiche italiane ed internazionali. L’associazione nazionale di promozione sociale del Movimento Consumatori, invece, lavora per l’attuazione e la tutela dei diritti dei clienti grazie a più di 100 sportelli su tutto il territorio nazionale e si mobilita quotidianamente per influenzare istituzioni, enti, associazioni di categoria, aziende ad agire nell’interesse dei cittadini. Infine, si impegna ad educare al consumo sostenibile e responsabile, lavorando con le scuole tramite specifici progetti e iniziative.
I Saturdays for Future quindi si presentano come una “rivoluzione” che parte dal basso, che auspica la realizzazione di un profondo cambiamento. Consumando e risparmiando responsabilmente siamo proprio noi cittadini ad avere il potere di costruire un nuovo modello di economia, rispettosa dell’ambiente ma soprattutto dell’essere umano. Perché questo si realizzi, è di fondamentale importanza che ognuno di noi dia il proprio concreto contributo, a partire dalle piccole azioni (una guida per una vita a impatto zero la trovi qui), siano esse rispettare la raccolta differenziata, riciclare di più dando nuova vita ad abiti e accessori di vario genere, o consumare meno e in modo più informato.
Alessia Bertola