Un breve recap
Semplice. Efficiente. Sicura. Accessibile. Inclusiva. Questo è quello che dovrebbe essere Libra, la moneta virtuale promossa da Facebook in collaborazione con altri partner commerciali membri del progetto.
Il fine è quello di creare una valuta globale che dia la possibilità a miliardi di persone di entrare nel sistema finanziario e di beneficiarne attivamente.
Internet, dalla sua diffusione, ha messo in comunicazione il mondo e aperto globalmente l’accesso all’informazione, ma il denaro è rimasto escluso da questa rivoluzione. Secondo un dato della World Bank, nel 2018, gli individui senza un conto bancario erano 1,7 miliardi, il maggior numero dei quali residenti in paesi in via di sviluppo. In queste zone, l’esclusione di un numero così elevato di persone è data dall’alto costo dei servizi finanziari in rapporto al salario percepito e dalla mancanza di documentazione necessaria per aprire un conto presso una banca. Vi è inoltre da considerare la difficoltà – per chi vive in zone rurali – di raggiungere gli istituti di credito che spesso si trovano a parecchi chilometri di distanza dalla zona abitativa.
Fonte: Global Findex Database
Il nome della valuta deriva sia dal latino libbra, «bilancia» – da sempre il simbolo di equità e giustizia – sia dall’antica unità di misura romana per massa e peso. Libra sarà una criptovaluta funzionante sulla base di una piattaforma blockchain centralizzata (interamente controllata dalla «Libra Association» che si occuperà della politica monetaria della valuta) che prenderà il nome di «Libra Blockchain». Difatti, a differenza dei bitcoin (i quali sono regolati da un sistema decentralizzato, funzionante sulla base di un algoritmo che segue una blockchain), Libra non sarà soggetta a fluttuazioni di valore in quanto collateralizzata (“ancorata”) ad un paniere di asset stabili, nonché altre valute fiat (quali: dollaro, euro, sterlina britannica e yen) e titoli di Stato a breve termine.
La riserva di Libra avrà lo scopo di preservare il valore della valuta nel tempo e sarà gestita dalla Libra Association, un’associazione no-profit composta da diverse aziende e con sede a Ginevra, in Svizzera. Lo scopo dell’associazione sarà quello di coordinare e provvedere un quadro per la governance di Libra, collaborando con la community e le istituzioni per favorire l’inclusività finanziaria globale, fondamenta del progetto stesso.
Tra i membri fondatori di Libra troviamo diversi attori leader nel campo dei pagamenti, delle telecomunicazioni e varie aziende di consumo. Ad oggi le società coinvolte sono 21 (escludendo Facebook e Calibra), ma la speranza è quella di ampliare il raggio e di arrivare a 100 entro la prima metà del 2020.

Non sarà la «moneta di Facebook»
Mark Zuckerberg e tutto il team di Facebook stanno giocando un ruolo fondamentale nella creazione e nella promozione di Libra e della Libra Association, ma le decisioni finali rimangono nelle mani della società e di tutti i membri fondatori. Facebook manterrà la leadership per tutto il corso del 2019, tuttavia quando il lancio sarà finalmente pubblico il social network avrà gli stessi impegni, obblighi e oneri finanziari degli altri membri. Visti i recenti scandali in termini di privacy che hanno coinvolto Facebook, per garantire la separatezza delle informazioni social dell’utenza da quelle finanziarie, la società di Zuckerberg ha creato Calibra, una sussidiaria indipendente che opererà all’interno del network di Libra. Calibra sarà un servizio di wallet digitale: permetterà all’utente di usufruire dei servizi di pagamento e accumulo di Libra, integrandosi inizialmente con app quali Whatsapp e Messenger.
La criptovaluta è stata annunciata il 18 giugno di quest’anno dallo stesso Zuckerberg con un post su Facebook e sebbene l’intenzione iniziale fosse quella di rendere disponibile Libra già nella prima metà del 2020, pare che l’operazione subirà ritardi dovuti alla difficoltà di ottenere un riscontro positivo da parte delle istituzioni pubbliche.

Il futuro incerto
Jerome Powell, attuale presidente della Federal Reserve, aveva dichiarato a poche settimane di distanza dall’annuncio di Libra che i piani per costruire una valuta digitale da parte di Facebook “non possono andare avanti” sino a quando non verrà fatta chiarezza su tutti gli aspetti controversi. Per la banca centrale statunitense, Libra solleva preoccupazioni in materia di privacy, riciclaggio di denaro, protezione dei consumatori e stabilità finanziaria. Lo stesso Trump aveva commentato la notizia, dichiarando di non essere un fan delle criptovalute.
Potenzialmente Libra ha la capacità di sfidare la supremazia del dollaro raggiungendo i 2,4 miliardi di utenti attivi di Facebook. In un articolo pubblicato alcune settimane fa, il Washington Post sosteneva che una potente criptovaluta sostenuta da privati avrebbe ogni sorta di conseguenze sull’applicazione delle sanzioni economiche o sulla regolamentazione del commercio globale, nonché sulla capacità delle banche centrali di rispondere a crisi o recessioni, considerando che Libra potrebbe ottenere una grande influenza sui paesi con valute deboli o instabili che potrebbero altrimenti appoggiarsi al dollaro o l’euro.
Il rischio di rompere storici equilibri finanziari è forte. Diversi senatori statunitensi, nelle scorse settimane, avevano fatto pressione su alcune delle più importanti aziende che avevano aderito al progetto. Senatori democratici quali Brian Schatz nelle Hawaii e Sherrod Brown dell’Ohio, avevano scritto una lettera ai Ceo di Visa, Mastercard e Stripe, esponendo loro gli enormi rischi insiti nel progetto Libra, tra cui – secondo i senatori – la facilità del finanziamento di criminali e terroristi e la destabilizzazione del sistema finanziario globale. Anche i repubblicani avevano espresso i loro dubbi, con il senatore Josh Hawley che aveva accusato Facebook di voler allargare il suo monopolio.
David Marcus, co creatore di Libra e leader di Calibra, era difatti stato interrogato dai membri del Congresso USA che volevano ottenere ulteriori dettagli sul progetto e allo stesso tempo rassicurazioni riguardo la protezione dei dati personali degli utenti.
Ad unirsi alle crescenti opposizioni politiche e a quelle delle autorità di regolamentazione, c’è l’annuncio di abbandono del progetto da parte di alcuni grandi partner iniziali del progetto quali Visa, Mastercard, PayPal, eBay, Stripe e Mercado Pago.
La presenza dei colossi del mondo dei pagamenti avrebbe in qualche modo agito come garanzia per l’affidabilità del progetto e avevano dato a Libra un aspetto un po’ meno Facebook-centrico. Il loro dietrofront rischia di compromettere il progetto e rientra nel quadro di crescente scetticismo per la criptovaluta e dimostra il calo di fiducia che compagnie terze hanno nei confronti di Facebook stessa.
David Marcus (co creatore di Libra e leader di Calibra) era inoltre già stato interrogato dai membri del Congresso USA che volevano ottenere dettagli ulteriori sul progetto e allo stesso tempo rassicurazioni riguardo la protezione dei dati personali degli utenti.
Quel che si prospetta per il futuro di Libra è difficile a dirsi; riuscire a sviluppare un accesso facilitato ai servizi finanziari per tutti è un’impresa senza precedenti e ciò che sta facendo Facebook sarà l’inizio di una grande rivoluzione in campo bancario. Non sorprenderebbe che altri player privati muovano le loro pedine nel prossimo futuro: è probabile che compagnie quali Amazon, Google e Apple decidano di entrare nel mercato creando ulteriori sconvolgimenti per come siamo abituati a vivere il denaro. Ma si sa, se sapessimo cosa aspettarci dal domani, non oseremmo più uscire di casa.
Matteo Brugnolo
Questo articolo è parte dell’attività sostitutiva di tirocinio che Matteo, studente del corso di laurea in Philosophy, International and Economic Studies dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, sta svolgendo presso la redazione di The Bottom Up.