Come si salva un quartiere: Padova si rigenera

Come si salva un quartiere: Padova si rigenera

Quando ti trovi ad affrontare un tema complicato è sempre utile partire da una definizione in modo da guidare chi si sta fruendo di un testo alla sua lettura. A muoversi in un mondo che almeno a prima vista sente lontano e sconosciuto. è un’espressione ormai entrata nel linguaggio comune, senza però avere una definizione univoca. La stessa sottolinea il suo significato «pluridisciplinare» che va oltre le più note nozioni di “recupero” o “riuso”. Si tratta di una demarcazione non nitida: il termine attinge alla cultura dell’ europeo, una concezione più ampia di riqualificazione, meno edilizia e più sociale. Interventi sostenibili per l’ambiente e per gli abitanti. Un utilizzo intelligente dello spazio urbano attento alle esigenze dei cittadini che lavorano in sinergia con le amministrazioni pubbliche per migliorare le aree in cui vivono. di euro il potenziale indotto economico di una campagna di rigenerazione urbana sul territorio italiano, circa il 17% del Pil. Il dato emerge dal “Primo rapporto sulla rigenerazione urbana in Italia” presentato a novembre dal Nella determinazione dei valori economici dello studio sono stati presi in considerazione scopi quali il contenimento del , l’intervento sul patrimonio edilizio in regime di riqualificazione di aree dismesse e le specificità territoriali – intese anche come differenze normative – delle realtà di cui si è stimata la portata degli interventi. Una convergenza nazionale riguardo a materie in cui lo Stato concede ampie deleghe normative agli enti locali è necessaria, osserva lo studio: un quadro normativo chiaro e uniforme è fondamentale per attrarre investimenti privati, vitali per mettere in atto politiche di riqualificazione in una fase di delicatezza per le casse pubbliche. ” che delinea la necessità di provvedimenti che tocchino il quadro legislativo, istituzionale e finanziario. In Europa le aree urbane ospitano oltre due terzi della popolazione UE, utilizzano circa l’80% delle risorse energetiche e generano fino all’ . Da un lato, fulcro dell’economia europea, dall’altro, luoghi in cui vari problemi persistenti, quali ad esempio disoccupazione, segregazione e povertà, raggiungono i livelli più allarmanti. ha posto la dimensione urbana al centro della politica di coesione: il 50% delle risorse del (92,5 miliardi di euro) per questo arco di tempo sarà investito in aree urbane. sarà lo strumento atto a garantire il massimo sfruttamento del potenziale di crescita delle città al fine di stimolare la crescita, la vivibilità e l’innovazione nelle città europee. Approcci integrati e olistici nei principi di integrazione per il perseguimento degli obiettivi di qualità e sostenibilità. Gli interventi vogliono agire sul degrado fisico e su quello ambientale, riducendo l’esclusione e la marginalità comune attraverso il potenziamento del “capitale sociale” presente. Tutto questo riservando grande attenzione  alle fragilità collettive ed economiche delle minoranze e delle identità culturali. che sta investendo l’industria italiana delle costruzioni e la stagnazione degli investimenti nelle infrastrutture pubbliche. Tuttavia, ci sono eccezioni che vale la pena di conoscere e raccontare. Noi di a Padova perché è l’esempio perfetto: funzionale a quello che ci siamo detti fino ad ora. Padova è una città universitaria conosciuta in tutto il mondo (o almeno lo spero, ) per il suo valore artistico e culturale, ma alcune aree vivono situazioni difficili per diversi motivi. Malavita, spaccio, immigrazione mal gestita e degrado architettonico. Problemi come questi non scompaiono con uno schiocco di dita, è vero, ma in piazza De Gasperi grazie all’attivismo cittadino e gli enti pubblici qualcosa si sta muovendo. che si sono insediati nella piazza da alcuni mesi grazie ai fondi del Comune di Padova destinati a riqualificare l’area. L’idea è quella di creare uno spazio esteticamente più bello e più fruibile per chi ci vive. Il progetto non è ancora terminato, ma ciò che è stato fatto (e che verrà fatto) sarà sufficiente? scriveva “la bellezza salverà il mondo” riferendosi forse (i critici ne discutono ancora) alla bellezza morale, non di certo a quella architettonica e urbana. Ciò che vorrei dire io è che qualsiasi cosa lo scrittore russo avesse in mente: speriamo si avveri.