Il giro del mondo in 8 notizie #19

Cari lettori, siamo di nuovo qui a portarvi notizie fresche e commenti approfonditi sul mondo di oggi. La nostra rassegna di oggi ci porta nel Ghouta orientale, zona della Siria massacrata dal conflitto, per poi prendere in esame il movimento di giovani che negli USA sta premendo per nuove leggi sul possesso di armi.

Vediamo poi insieme una possibile soluzione ecologica all’enorme quantità di rifiuti in plastica dispersi nell’ambiente, quanti soldi fanno effettivamente la felicità, gli insegnanti americani in sciopero per l’assenza di risorse, un videogioco che ti fa diventare un testimone di Geova, e come gatti androgini possano risolvere il problema del cyberbullismo. Oltre a questo, ovviamente, il nostro videoregalo di oggi, una sorpresa speciale e molto tagliente.

Buona lettura!

Quick et nunc

Il Guardian non utilizza mezzi termini: il Ghouta orientale è stato assediato fin dall’inizio del conflitto siriano e somiglia sempre di più a uno dei più noti massacri europei nella storia del Novecento: Srebrenica. Nonostante l’area sia stata dichiarata una “de-escalation zone” l’anno scorso, i bombardamenti da parte dell’esercito siriano e russo continuano nella completa impunità. Generi di prima necessità come cibo e medicinali scarseggiano e il numero di vittime nella zona dall’inizio della guerra arriva a migliaia.

Eastern Ghouta is another Srebrenica, we are looking away again

Il senso di tutto ciò? Secondo l’articolo, si tratta di “un grande gioco strategico delle grandi potenze, giocato sui cadaveri di milioni di siriani”.

Per l’amministrazione Trump, questo significa frenare le presunte ambizioni dell’Iran di creare un “ponte via terra” verso il Mediterraneo, o una “Mezzaluna sciita” da Herat in Afghanistan alla valle del Bekaa in Libano. Per i Turchi, si tratta di schiacciare i Curdi. Per Vladimir Putin, riguarda il potere.

Il Consiglio di sicurezza ONU ha le mani legate dai veti russi, e Assad, come Mladic, procede imperturbabile e impunito a sterminare i suoi cittadini. E come per Srebrenica, gli altri paesi stanno a guardare.

Fonte: The Guardian

Scavando a fondo

Dai sopravvissuti del massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School è nato un movimento; snobbati e sminuiti dai politici in accordo con la lobby delle armi, questi ragazzi, a voler scomodare metafore stucchevoli, sono una folla di Davide contro tanti Golia. Partito dalla scuola teatro della più recente sparatoria, il movimento Never Again sta rapidamente guadagnando consensi e seguito, mentre i legislatori continuano a bloccare proposte di legge che prevedono criteri più restrittivi per il possesso di armi.

Urgency and Frustration: The Never Again Movement Gathers Momentum

L’autore immerge brevi commenti da parte dei protagonisti e dei genitori, brevi resoconti dei loro incontri con i politici in una marea di osservazioni sulla logistica e sull’abbigliamento. Inoltre, aggiunge spesso precisazioni vagamente irridenti, come verso l’inizio quando una ragazza parla di “leggi che uccidono” e l’autore si sente in dovere di osservare che non specifica quale legge. Nel tono, il giornalista non si rivela migliore del politico che accoglie i ragazzi con accondiscendenza raccontando le proteste del sessantotto. Nel corso del (lungo) articolo, diventa difficile seguire il contenuto, diluito com’è in un mare di superfluo.

Potrà sembrare contraddittorio includere un pezzo di atteggiamento dubbio come questo nella rassegna, ma la scelta di questo articolo è emblematica dal punto di vista della narrativa costruita intorno ai movimenti giovanili: nemmeno quando i ragazzi si trovano a un filo dalla morte riusciamo a prenderli sul serio. Forse siamo noi a dover crescere.

Fonte: The New Yorker

Consigli per i click

La crisi della plastica, con una stima di 250 tonnellate di rifiuti presenti negli oceani nel 2025, ci porta spesso a trascurare le origini dell’ubiquità delle materie plastiche nelle nostre vite: la plastica è utile. La sua adattabilità l’ha portata a essere un elemento essenziale in innumerevoli applicazioni, dall’alta tecnologia alla medicina. Rinunciare completamente alla plastica non è al momento possibile. E allora come si risolve? Si cerca una plastica biodegradabile!

How plastics made from plants could be the answer to the world’s waste problem

Il  Green Chemistry Centre of Excellence all’Università di York sta lavorando insieme all’industria della plastica per creare una nuova generazione di poliesteri bio. Il che significa che anziché derivati del petrolio, resistenti alla decomposizione e permanenti nell’ambiente per millenni, si creano materie plastiche su base biologica – vale a dire, dalle piante. La creazione a partire da basi diverse è un passo importante verso la riduzione dell’inquinamento da rifiuti, con il ricircolo sistematico di risorse come obiettivo finale.

Fonte: The Conversation

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Prendiamo tre donne della stessa età, non sposate, che vivono negli Stati Uniti. Una ha un salario annuale di $40,000, un’altra di $120,000, e la terza guadagna $200,000. Quale donna è la più felice? La risposta è in uno studio nel campo della ricerca della felicità (non quella di Will Smith) secondo cui dopo la soglia dei $105,000 si raggiunge un “punto di sazietà”. Dopo quella cifra, la felicità riportata dai protagonisti dello studio non subisce sostanziali variazioni. Il punto di sazietà sembra variare inoltre in base a fattori come la zona geografica o il genere.

How much money do people need to be happy?

La ricerca, condotta su circa un milione di persone, chiedeva loro di riportare un livello di soddisfazione rispetto alla propria vita da 0 a 10, e correlava poi il livello con il reddito annuale. Si è trovata una crescita costante del livello di felicità direttamente proporzionale al reddito, almeno fino alla suddetta soglia. Quindi ora lo sappiamo: i soldi fanno la felicità, ma solo fino a un certo punto.

Fonte: Giphy.com

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Gli insegnanti del West Virginia sono in sciopero da giovedì per chiedere un aumento degli stipendi e migliori benefit da parte dello stato. L’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria ha portato molti di loro a dover prendere decisioni drastiche, come smettere di far uso di medicine non coperte dall’assicurazione. Il piano Public Employees Insurance Agency, obbligatorio per tutti i dipendenti statali, per loro non è una copertura sufficiente.

West Virginia teachers walk out, shutting down all public schools

La situazione ha causato un grande vuoto nell’educazione, con più di 700 posizioni non coperte, e insegnanti costretti a lavori extra per mantenere le famiglie. Il Governatore del West Virginia ha ratificato un aumento del 2% per luglio, e di un altro 1% nei prossimi due anni, il che è tuttavia meno di quanto promesso. Gli insegnanti rischiano multe e carcerazione, perché lo sciopero dei dipendenti pubblici è illegale in West Virginia. “Vale la pena correre il rischio” dicono, “i nostri studenti sono più importanti”.

Fonte: Al Jazeera

Schermi diversi

Un  gioco che ti imbarazza in soli quattro minuti. Così Motherboard presenta il gioco in cui Misha Verollet, ex Testimone di Geova, ha condensato la sua esperienza giovanile all’interno del movimento. Perché ha lasciato? Lo dice lui stesso in una sessione Ask Me Anything su Reddit:

Ho realizzato che non ne potevo più di questa routine, e che una vita di libertà a breve termine seguita dalla morte nell’Armageddon era meglio di restare imprigionato fino all’Armageddon e poi morire comunque perché Dio può leggermi nel pensiero.

‘Jehovah’s Witness Simulator 2018’ Gives a Candid Glance at an Insular World

 Jehovah’s Witness Simulator 2018 è un gioco dalla grafica semplice e dura solo quattro minuti, durante i quali presenta una panoramica della vita quotidiana di un adolescente Testimone di Geova: dalla casa e la famiglia, all’andare porta a porta all’atteggiamento sgradevole dei compagni di scuola. Uno sguardo diretto in un mondo che cerchiamo di scansare il più possibile, ma che in fondo conosciamo molto poco.

Fonte: Motherboard

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Julia Enthoven è cofondatrice del sito Kapwing, una piattaforma di videoediting online nata l’anno scorso. Il sito ha presto lanciato un supporto via chat, in cui Julia ha inserito il suo nome e la sua foto. La chat ha ben presto iniziato a ricevere messaggi molesti dal contenuto esplicito, come insulti o richieste di foto e favori sessuali. Il livello è arrivato al punto che Julia un giorno ha trovato sette messaggi molesti arrivati la mattina prima che cominciasse a lavorare. Julia ha quindi deciso di fare un esperimento, cambiando periodicamente nel corso di tre mesi il profilo della chat.

This Startup’s Test Shows How Harassment Targets Women Online

Il primo avatar testato è stato quello del suo cofondatore Eric Lu. Le molestie sono scomparse immediatamente, un risultato che Julia definisce “scioccante”. In seguito l’identità del chat bot è passata alla fittizia Rachel Gray, con la foto di una modella bionda. Gli insulti e le molestie sono ricominciati, più virulenti di quelli subiti da Julia stessa. Dopo Rachel, Julia ha scelto la foto di un gatto, con il nome generico Team Kapwing. Le molestie sono di nuovo sparite, e il gatto rimane l’avatar del supporto via chat del sito.

C’è un filo di speranza in questa storia: gli sviluppatori della chat hanno parlato con Julia per discutere potenziali modi di limitare l’arrivo di messaggi di abuso, e molte donne, incoraggiate dal suo blog dove ha raccontato la vicenda, hanno usato la finestra della chat per esprimere solidarietà. L’azienda, ancora recente, ha bisogno dei feedback per evolversi, risolvere eventuali problemi e pertanto, per quanto non ideale, al momento la soluzione del gatto è, secondo Julia, “un modo per aggirare il problema”. Speriamo che presto non ne abbia più bisogno.

Nessuno abusa me, sono troppo bello. Miao. Fonte: Wired

Altro giro, altro regalo

Oggi abbiamo un regalo speciale per voi, un tutorial di makeup. Non scappate! La linea si chiama Thoughts and Prayers, dedicata ha chi ha sufficiente forza di spirito, con un mascara di nome Bulletproof Black e un highlighter chiamato Money. Casomai non l’aveste ancora capito, è una satira, e la youtuber, Sailord, è assolutamente perfetta. Guardatelo e ridete amaramente con noi.

This mascara right here is called Bulletproof Black, it’s supposed to match the vest that we’re gonna have to start putting on our children if we want them to make it past the sixth f***ing grade.

Parole, parole, parole

Fonte: Giphy.com

Citazione della settimana: If a potential “sicko shooter” knows that a school has a large number of very weapons talented teachers (and others) who will be instantly shooting, the sicko will NEVER attack that school. Cowards won’t go there…problem solved. Must be offensive, defense alone won’t work!
– Donald Trump su Twitter

Parola della settimana:  Thoughts and Prayers: una frase usata negli Stati Uniti per porgere condoglianze e solidarizzare al momento di una tragedia o di una perdita. Spesso criticata nel suo uso in caso di episodi di gun violence (altro termine con connotazioni culturali specifiche di cui parleremo più avanti) o terrorismo, e interpretata come sostituto di azioni correttive o misure antiterroristiche.

Because nothing stops a bullet like thoughts and prayers.
Sailord

Fonte: Flickr

Francesca Maria Solinas

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