Immigrazione, quali soluzioni dai partiti per il problema più sovrastimato?

Immigrazione, quali soluzioni dai partiti per il problema più sovrastimato?

94.7 e 96.25 Mhz FM oppure in streaming sul sito e su smartphone sintonizzandosi sul canale di Il 4 marzo 2018 si giocherà la partita fondamentale delle elezioni politiche in Italia. Siamo ormai nel vivo della campagna elettorale e tra i temi più caldi sui quali si affrontano quotidianamente gli esponenti dei partiti rientra sicuramente quello dell’ Un tema molto importante, caro alla maggior parte dell’opinione pubblica, ma spesso interpretato in modo pressappochista e poco corretto. Secondo il più della metà degli italiani sopravvaluta la presenza degli immigrati: solo il 28,9% dei cittadini sa che l’incidenza degli stranieri sulla popolazione è dell’8%. Più della metà del campione, invece, si limita a stimare la presenza di stranieri nel nostro Paese: per il , mentre per il 25,4% degli italiani la percentuale si aggira attorno al 24% (ipotesi che indicherebbe che un residente su quattro sarebbe straniero). Questi dati sono fondamentali in un momento storico come quello che stiamo vivendo, per interpretare i programmi politici e soprattutto le strategie dei principali partiti concorrenti. Il primo campo di scontro riguarda i migranti come tali, dove da una parte c’è chi vuole aumentare la tutela di richiedenti asilo e rifugiati, mentre all’opposto c’è chi gioca il proprio consenso sul respingimento degli stessi dal territorio italiano. Il , sbilanciandosi verso l’accoglienza, ma ponendo per questa il limite che chi viene accolto si impegni ad assicurare uguaglianza e rispetto della pari dignità, impegnandosi poi a migliorare il si schiera dalla parte dell’inclusione, proponendo in particolare l’abolizione della legge Bossi-Fini, che prevede il reato di immigrazione clandestina, e una riforma del sistema di accoglienza sulla base del modello SPRAR , ponendo così fine ad una gestione “straordinaria” e di “emergenza” del fenomeno. Sul punto diametralmente opposto, invece, si gioca il , che continuano a parlare dell’immigrazione come una «questione urgentissima», che necessita un intervento immediato per la sicurezza del Paese, rappresentato in particolare dalla ripresa del controllo dei confini e il rimpatrio di tutti i clandestini, e promuovendo l’abolizione della protezione sussidiaria. Infine il che introduce il criterio di accoglienza nel paese primo di ingresso. risulta ancora più controversa. Ognuno dei partiti più rilevanti in questa campagna verso il 4 marzo ha una proposta a riguardo: il centrodestra è il primo a schierarsi, proponendo una rivisitazione del “Piano Marshall per l’Africa”, per far nascere delle economie locali dove le persone possano trovare impiego, altrimenti secondo Berlusconi «L’Europa corre il rischio di essere invasa dai sei miliardi di persone che vivono nella miseria». Il Partito Democratico, invece, propone una con i paesi del Mediterraneo e di provenienza per facilitare la riammissione dei cittadini espulsi o respinti e per aprire dei di fatto il governo attuale, targato proprio PD, ha già tracciato una strada in questa direzione promuovendo  accordi di rimpatrio, molto discussi, con il Sudan, stringendo intese con , e aprendo ai primi corridoi umanitari da Libano ed Eritrea tramite la Comunità di Sant’Egidio. Anche Liberi e Uguali , promuovendo occasioni di sviluppo nei paesi di origine, ma rigettando gli accordi stipulati con i paesi che non rispettino i diritti umani. Infine, il Movimento 5 stelle propone una generica attraverso la cooperazione internazionale per lo sviluppo dei paesi di origine ed inoltre coinvolge direttamente i paesi di partenza attraverso un progetto di valutazione dell’ammissibilità delle domande di protezione internazionale prima della partenza. , già affrontata durante la legislatura appena passata, riappare durante questa campagna elettorale, avanzando nella poca chiarezza dell’opinione pubblica. Infatti, sempre secondo il solo il 17,7% degli italiani associa il provvedimento dello ius soli non solo alla nascita ma anche alla frequentazione della scuola italiana, mentre la netta maggioranza (56,9%) ritiene che con questa pratica sia sufficiente nascere sul suolo italiano per diventarne cittadini. È il a partire dai bambini nati e cresciuti in Italia, ma non ancora italiani. Anche , il partito di Pietro Grasso, si schiera con i favorevoli all’introduzione di ius soli e ius culturae, mentre la destra di Una campagna elettorale discussa, in cui il tema dell’immigrazione viene dibattuto più che mai e dove il centrodestra sembra ricevere la maggioranza dei consensi, focalizzando l’attenzione su questa «questione urgentissima» e spostando così lo sguardo dagli atti fascisti dilaganti alla paura dello straniero, mettendo al centro della sua azione la sicurezza e il decoro, e soffiando sempre di più la . Le strade proposte dagli altri partiti sono invece le meno battute, da una parte il centrosinistra del PD oscilla tra posizioni contrastanti, dove da una parte il decreto Minniti punta alla diminuzione degli sbarchi e Matteo Renzi vuole intervenire a “casa loro”, mentre dall’altra Emma Bonino si batte per legalizzare tutti quei migranti che ancora oggi, per la legge italiana, sono “clandestini”. Anche per il Movimento 5 stelle, tra proposte e contraddizioni, fatica a proporre una linea politica decisa sulla questione, puntando piuttosto sulla risoluzione delle cause dell’immigrazione e lasciando all’Europa il compito di risolvere le questioni dei flussi migratori. Click to share on Facebook (Si apre in una nuova finestra) Clicca per inviare l’articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)