Cari lettori, tanti auguri di buone feste! Siamo sopravvissuti a pranzi e cene natalizi, e qualcuno di noi anche a compleanni, e siamo di nuovo qui per voi con una rassegna molto speciale: una tombolata di notizie!
Per questa ultima rassegna dell’anno andremo a visitare i siti di alcuni organi di informazione tra i più celebri, ed estrarremo un articolo dalla loro top ten dei più letti. Per ovvi motivi, questa tombolata userà i numeri da 1 a 9, anziché da 1 a 90, perciò non aspettatevi morti che parlano o gambe di donna. L’anno prossimo, se fate i bravi.

Buona lettura e buon anno nuovo!
BBC: 7 – Il vaso di Creta o Il fucile
In Malesia, solo di recente è stata cambiata una legge che prevedeva la pena capitale per il traffico di droga. Nel 2014 Maria Elvira Pinto Exposto, australiana, era stata arrestata a Kuala Lumpur in possesso di un chilo di metanfetamine. In questi giorni, è stata rilasciata in quanto non consapevole della presenza di droghe nel suo bagaglio. Per sua fortuna, perché il cambio di legge non avrebbe riguardato il suo caso.
Malaysia court clears ‘drug mule’ grandmother who faced hanging
La nonna si era recata in Malesia per un appuntamento con un uomo con cui aveva iniziato una relazione online. Al suo arrivo, invece dell’uomo, ha trovato uno sconosciuto che le ha chiesto di portare un bagaglio in Australia. La corte ha accettato la sua versione definendola “ingenua“. L’online dating non è pericoloso solo per gli adolescenti.

Wired: 4 – Il maiale
Una tecnologia di ingegneria genetica chiamata Crispr già usata per curare i tumori e in futuro le malattie genetiche è in via di perfezionamento, in un modo che consentirebbe di correggerne gli effetti collaterali. La tecnologia ‘taglia’ sequenze di DNA e risulta difficile da controllare perché non c’è modo di fermarla. Se non si ferma da sola nel punto giusto, può causare danni.
Crispr isn’t enough anymore. Get ready for gene editing 2.0
Il lavoro su questi strumenti sta procedendo in diverse direzioni nello stesso tempo: creare dei freni per Crispr, o una guida per limitarne potenziali malfunzionamenti. Chissà dove ci porterà questa strada. Per il momento, dappertutto.

Ambo! Andiamo avanti.
The New York Times: 6 – Quella che guarda in terra
Dopo un anno dall’inizio del governo Trump, Paul Krugman si dice ottimista sul futuro. La lettura dell’articolo per la verità non rivela ottimismo, quanto una sorta di ostinata speranza, perché potrebbe sempre andare peggio: potrebbe piovere. Krugman dipinge un quadro desolante, in cui Trump affina i suoi istinti da wannabe dittatore e il partito repubblicano, anziché cercare di controllarlo, gli va dietro sempre di più.
Allora perché Krugman esprime ‘ottimismo’? Perché la società civile non è rimasta in silenzio. Le persone sono scese in piazza, si sono espresse, hanno protestato. Finché le persone si fanno sentire, la discesa in uno stato autoritario non è irreversibile. Come conclude Krugman:
Even at best, in other words, it’s going to take a long struggle to turn ourselves back into the nation we were supposed to be. Yet I am, as I said, far more hopeful than I was a year ago. America is not yet lost.

Terno! Si prosegue.
Al Jazeera: 1 – L’Italia
Oggi Marlene Dietrich avrebbe compiuto 116 anni, e Google la celebra con uno speciale doodle in 24 paesi. Non in Italia, purtroppo. La Dietrich è stata una stella del cinema anni trenta, e un’icona dell’opposizione al nazismo. Nel 1939 rinunciò alla sua cittadinanza tedesca e prese quella statunitense.
The Hollywood star ‘at the front lines’ of WW2
Tra i suoi film più celebri “L’angelo azzurro”, “Marocco”, “Shanghai Express”. Ma la Dietrich divenne famosa anche come intrattenitrice delle truppe alleate durante la guerra. Il regista Billy Wilder disse che passava più tempo al fronte di Eisenhower. Una star da riscoprire, magari proprio oggi, nel giorno del suo compleanno.

Quaterna! Ci siamo quasi.
The Guardian: 2 – Il bambino
La prima intervista di Barack Obama dopo la fine del suo mandato come Presidente degli Stati Uniti. Con un intervistatore insolito: Henry Charles Albert David Mountbatten-Windsor, detto principe Harry. I due hanno affrontato argomenti vari, come il potere dei social media nella creazione dei cambiamenti sociali, il ruolo dei leader nel discorso civile, e chi è meglio tra Michael Jordan e LeBron James.
Barack Obama tells Prince Harry: leaders must stop corroding civil discourse
Obama parla dei vantaggi di non essere più il presidente, come il tempo da passare con la famiglia e la libertà di selezionare i propri obiettivi, e della sensazione di lasciare l’incarico quando c’era ancora molto da fare. Ritiene che le riforme della sanità siano la sua eredità principale, e parla della Obama Foundation, dedicata in primis a formare una nuova generazione di leader per le lotte civili del futuro.
“This generation is the most sophisticated, the most tolerant in many ways, the most embracing of diversity, the most tech-savvy, the most entrepreneurial, but they do not have much faith in existing institutions.”

Cinquina! Siccome vedo nonna in agguato con sguardo truce e il mestolo in mano, io credo che mi fermerò qui. Vi regalo altri tre articoli, però: uno per Natale, uno per Santo Stefano e uno per Capodanno!
Natale: The Playlist
Con i canali televisivi invasi da Fantaghirò e Una poltrona per due, in Italia questo film natalizio non è molto conosciuto. Come regalo, vi consiglio di riscoprirlo. Nel film vediamo la vita di George Bailey, un uomo intelligente e ambizioso che si trova nel corso degli anni a cercare compromessi fra i suoi desideri personali e la sua dedizione alla famiglia e alla comunità di Bedford Falls. Il suo antagonista è lo spietato uomo d’affari Potter, e George si trova spesso a dover compiere sacrifici per proteggere i più vulnerabili di Bedford Falls dalle sue grinfie. Si arriva poi alla resa di conti, più con la coscienza di George che con Potter stesso.
The Everlasting Relevance Of ‘It’s A Wonderful Life’
La vita è meravigliosa è un film che pare trasmettere un messaggio opposto. La vita di George è frustrante, inespressa nel suo pieno potenziale. Lo spettatore vorrebbe dirgli “ma lascia perdere queste persone, pensa a te stesso, loro non si occupano di te”. La fine rovescia questo assunto e mostra, una volta di più, che ciò che regaliamo agli altri, non è mai perso. Potrà non essere sempre vero nella realtà, ma come per George tutto dipende dalla nostra percezione. I nostri compromessi non sono fallimenti, se li accettiamo come parte del cammino.

Santo Stefano: The New Yorker
Lin-Manuel Miranda è un artista poliedrico: attore, compositore, musicista, rapper, ha scritto la colonna sonora di Oceania, i musical In the Heights e Hamilton e collaborato alla colonna sonora di Star Wars: Il risveglio della forza. Oltre a questo, i suoi tweet ci hanno conquistato e li condividiamo con voi. Sorry, Trump.
Lin-Manuel Miranda’s Postapocalyptic Tweets
Esempio:
Just choreographed a “Thriller” zombie dance with actual zombies.

Ci vediamo nel 2018, buon proseguimento!
Francesca Maria Solinas