Germania, piloti si rifiutano di rimpatriare gli afgani

di quest’anno, in Germania, alcuni piloti si sono rifiutati di far decollare i dai piloti stessi, i quali si sono rifiutati di partecipare all’ , dove la violenza non è mai terminata e guerra e morte non sono mai scomparse. , e la maggior parte dei voli cancellati erano in partenza dall’aeroporto di Francoforte, il più importante del paese. è presa dal pilota caso per caso: se ha l’impressione che la sicurezza del volo possa essere compromessa, deve rifiutarsi di decollare. Inoltre, se il personale di sicurezza degli aeroporti ha in anticipo qualche tipo di informazione che indica che , può decidere in anticipo di non permettere ai passeggeri di salire a bordo”. è infatti la motivazione principale che sta alla base delle scelte dei piloti. Sebbene l’Afghanistan sia stato dichiarato più volte un “paese sicuro” dal governo tedesco, messo a rischio la vita di migliaia di persone afghane attraverso la pratica del , esponendole ad un alto rischio di rapimento, tortura, morte e altre violazioni dei diritti umani. Nell’ultimo anno le espulsioni in Germania sono aumentate, ma il paese continua ad essere una delle mete principali per migranti e richiedenti asilo, tra tutti i paesi dell’Unione Europea. Se da un lato i dinieghi e i rimpatri crescono, dall’altro , timorosi di dover rientrare nel proprio paese d’origine dove non vige una situazione di tutela e sicurezza per i diritti fondamentali di ogni individuo. Al fine di accelerare il rientro nel proprio paese il governo ha però predisposto un piano delineato dal ministro dell’Interno, Thomas de Maiziere, che, a partire da febbraio 2018, L’idea è di poter, in questo modo, facilitare il reinserimento lavorativo e sociale una volta tornati a “casa loro”, senza occuparsi in alcuni modo delle condizioni di sicurezza e delle violazioni in atto. Il caso di Lufthansa, però, non è isolato in Europa. Qualcosa di , nel mese di agosto di quest’anno, si è rifiutato di far decollare un aereo che avrebbe dovuto deportare , un ragazzo afghano di 22 anni la cui richiesta di asilo era stata rifiutata. Samim aveva lasciato il paese dopo aver ricevuto alcune minacce di morte, e rischiava di doverci tornare per una decisione presa dall’alto di una burocrazia disattenta. Di fatto, la sua vita è stata salvata dal pilota che, mentre i passeggeri salivano a bordo, è uscito dalla cabina di pilotaggio affermando quelli avvenuti in Germania e nel Regno Unito, necessari a tamponare decisioni che rischiano di mettere a repentaglio la vita e il godimento dei diritti fondamentali a diverse migliaia di persone deportate a causa di un giudizio negativo.