Che per la prima volta una nazionale approdi ai Mondiali, è un evento particolare ma non così eccezionale. È capitato molte volte nella storia, e potrebbe ricapitare, soprattutto guardando a nazionali asiatiche o africane. Ma che la nazionale in questione riesca nell’impresa di arrivare terza nel suo girone, pur provenendo da una nazione distrutta da una guerra civile lunga e sanguinosa, è sicuramente un fatto particolare. Che poi lo faccia superando altre nazionali decisamente più quotate, facendo così magari fallire progetti a lungo termine ed investimenti di milioni di miliardi, rende tutto questo quasi un sogno.
La Siria, terza nel girone, ha passato il primo turno di qualificazioni ai danni di Cina e Qatar.
E lo ha fatto senza mai giocare in casa, bensì in Malesia, dato che gli stadi della Siria non vengono considerati del tutto sicuri dalla Federazione Internazionale. Del resto, una guerra di sei anni che porta a quasi mezzo milione di vittime accertate, può lasciare qualche segno. E dato che si tratta di guerra civile, ha portato segni anche all’interno della Nazionale, perchè fin dal 2012 in squadra vengono convocati solamente giocatori vicini al governo di Assad o che abbiano dimostrato pubblicamente la loro contrarietà ai ribelli. La critica che ovviamente viene mossa alla Nazionale è di essere troppo vicina al governo, ma proprio questa vicinanza ha portato il regime sciita ad una nuova popolarità.
La qualificazione non è decisamente stata semplice. Il livello medio dei giocatori della nazionale siriana è piuttosto basso: nessuno gioca in Europa, e per la maggior parte sono tesserati per squadre siriane, che giocano un campionato con tutte le difficoltà del caso: trasferte impossibili, allarmi bomba, attentati, partite rinviate a data da destinarsi, eccetera eccetera. Ma nel corso delle qualificazioni, la Siria è riuscita a vincere contro tutte le dirette avversarie per il terzo posto finale. Tre punti con Qatar ed Uzbekistan e quattro con la Cina, che ha giusto un po’ più risorse destinate al calcio del paese del Vicino Oriente. Ma quello che alla fine si è rivelato determinante sono stati i punti strappati alle due vincitrici del girone, Corea del Sud (un pareggio) ed Iran. Con i vicini di casa sciiti, primi nel girone, la Siria ha intascato due pareggi, compresa l’ultima gara della qualificazione, finita 2 a 2 con gol al 93′.
Attenzione però, la strada verso i Mondiali per la Siria è ancora lunga. Infatti nei prossimi impegni per Nazionali dovrà affrontare la grande delusa dell’altro girone, l’Australia, arrivata al terzo posto e costretta a passare dalle forche caudine dei Playoff. All’andata ha pareggiato 1 a 1, risultato già di per se sorprendente, riuscendo a riacciuffare il pari solamente con un rigore nel finale. La partita si giocava nella nuova “casa” della Nazionale siriana, in Malesia. Il ritorno, martedì, vedrà l’Australia giocare in casa.
Se la Siria dovesse riuscire a passare anche questo turno, affronterebbe la quarta squadra del girone nordamericano, una tra Stati Uniti, Honduras e Panama. Insomma, sarà difficile vedere realmente i Siriani ai Mondiali, ma intanto un primo passo è stato fatto, un primo passo impensabile ed apparentemente irrealizzabile. Mai dire mai quindi.
Marco Pasquariello