Oltre le barricate: alcune considerazioni su Gorino

Oltre le barricate: alcune considerazioni su Gorino

Leggo legittime considerazioni sul fatto che sia vergognoso che lo Stato requisisca alcune stanze (5 su 30) di un ostello di proprietà privata per , e che di conseguenza è comprensibile che gli abitanti del paesello si siano infervorati. ai gestori dell’ostello, e quindi, tecnicamente, per quanto comunque poco simpatica come azione, per gestire quella che continua impunemente a venir definita una “emergenza” migranti, sebbene sia “normalità” già da anni, e dimostra anche un certo abuso di potere da parte dello stesso Stato, o quantomeno offre un appiglio inconfutabile a chi sostiene che allo Stato interessino più gli immigrati degli italiani. E persino io, che non lo sostengo, mi chiedo: possibile mai che non ci fosse un immobile di proprietà statale (quindi non in affitto), possibilmente in un posto meno in casa del diavolo, un paesino meno isolato e povero, da destinare allo stesso uso? , dopo aver letto le considerazioni dei barricanti che sembrano interessati molto poco al fatto dell’ostello e molto al fatto che arrivino i profughi: se lo Stato avesse “requisito” le stanze per ospitare italiani senza casa o anziani poveri, o magari gli sfollati del terremoto, avrebbero fatto le barricate? , paura cavalcata in modi diversi da più parti politiche; comprendo anche la paura per il futuro, “Ora abbiamo un futuro e non voglio che ce lo portino via”, dice una mamma del paesino, ma (lo vogliamo elaborare un piano serio per la gestione di questa accoglienza? Vogliamo lavorare davvero per integrare queste persone?) e (com’è già stato il capo della polizia, che ha detto che non c’è stato alcun aumento di reati negli ultimi due anni, men che meno legato all’immigrazione ), spiegando, dato che evidentemente è necessario, che sono esseri umani come noi e non i demoni infernali che dipingono alcuni personaggi? dai proprietari senza neanche bisogno di chiedere. Il che, di nuovo, è , ma deve farci riflettere su quanto stiamo permettendo alla paura di farci condizionare. Deve farci riflettere di quanto poco siamo disposti a cedere, pretendendo invece che ha ragione, e ne ha ancora di più il ministro Poletti che dice che . La democrazia rappresentativa funziona così: si deve essere disposti ad accettare le conseguenze delle azioni di chi viene eletto. Per cui se agli ungheresi (e in particolare al loro simpaticissimo presidente) i profughi non stanno bene, o se vanno bene solo quelli cristiani, l’Europa deve avere il coraggio di mostrare la porta all’Ungheria. Non puoi mangiarti tutti i fondi europei senza rispettare le altre regole Eppure, quando Matteo Renzi dice che l’Italia sui profughi fa la sua parte, deve ricordarsi che : ci sono comuni “ribelli” che non accolgono e, di fatto, il piano nazionale d’accoglienza (modello SPRAR che rispetta il principio dell’accoglienza diffusa) esiste, ma mostra quotidianamente i suoi limiti. Eppure, Certo, è molto più facile fare le barricate e lasciare che la paura prenda il sopravvento. Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)