I migliori album del 2005, ascoltati a cazzo di cane

, intitolato “I migliori album del 2014, ascoltati a cazzo di cane”, un po’ il Post, un po’ qualsiasi-altro-sito-del-mondo-a-fine-dicembre. Dato che squadra che vince non si cambia, avevo pensato tranquillamente di riproporre la mia totale sconfitta verso il mondo moderno e il suo essere in continuo aggiornamento producendo una montagna di informazioni che neppure se dedicassi tutta la mia vita a starci dietro potrei rimanere aggiornato – e figurarsi se pure situazioni tipo Il Teatro degli Orrori si mettono a produrre dischi nuovi. fino a 4-5 dei nomi presentati. Fallimento. O il mondo sta girando più lentamente o, come diceva l’indimenticato Piotta, “se sono dietro è perché sto doppiando”. Panico. Che fare? Non posso ascoltare a cazzo di cane un album che ho già ascoltato per settimane, e postmoderna, ho pensato che non c’era nulla di meglio che potessi fare che Ora che a leggerci siamo finalmente rimasti solo io e te, caro utente della Polinesia Francese capitato qui per aver cercato informazioni sulle tette di Katy Perry ( non posso dirti di più a riguardo), si dia fiato alle impolverate trombe. Questi canadesi, come qualsiasi cosa arrivi dalla foglia d’acero, mi gasano. . Qualcosa degli Arcade Fire, ma con moltissima voglia di vivere e di migliori. Devono essere stati una gran band live, a sentirli così. (Beh, certo, se facessi il meglio del 2015 invece che di dieci anni fa potrei anche trovare band che puoi effettivamente andare a vedere, stupido. , sarei già abbondantemente a posto dopo l’intro. Diciamo che quest’anno con Kendrick Lamar va molto meglio. Forse è l’album che e soci. Questo invece è l’esordio di una bellissima storia, a sentire quelli che la conoscono. Io dopo quella genialata di , ripresa in Italia da Tiziano Ferro con Raffaella Carrà ( conoscevo poco, ma sapevo che potevo fidarmi. E infatti l’ascolto del fullone non è noioso e neppure datatissimo, anche se effettivamente sembra abbastanza rientrare nel glorioso genere musicale “colonna sonora di Fifa 06” . Non che sia uno stigma, ci sono sempre state molte bombe in quelle colonne sonore, ricordo un Fifa ’98 con i Chumbawamba e i Blur. Non sempre lo riesce benissimo e forse questo è un po’ il marchio dei dieci anni che fa capolino. Degli Animal Collective mi ritrovo regolarmente ad amare il loro capolavoro, che è anche quello che li ha fatti esplodere, mi sembra una onesta via di mezzo tra i periodi in cui i pezzi degli statunitensi potevano essere riassunti come . Qui c’è una buona dose di follia sonora, ma anche delle cose che assomigliano a delle canzoni. L’estro vocale di ) non è ancora educato come sarà 4 anni dopo e infatti si lascia spesso andare a urlacci multipli. Complessivamente, le atmosfere tipiche da Animal Collective si sentono e qualche crescendo notevole, sempre con la solita impressione di essere a un popolato da bestie stranissime e tuttavia inoffensive. Il Collettivo uscirà con un nuovo album a febbraio 2016 e hanno rilasciato un singolo: . L’impianto è rock e forse questa è l’unica cosa che si possa dire senza tema di smentita. Ci sono dei , chitarre un po’ Sonic Youth, intermezzi strumentali e parti di follia tipo Antony Hegarty ti dà sempre l’idea di avere a che fare con , come direbbe il suo amico Franco Battiato. Probabilmente lo è. La particolarità che lo contraddistingue è l’uso della voce o, per meglio dire, le corde vocali che si è trovato ad avere. Ho sempre pensato di Antony che, avendo un dono tale e anche, per certe cose, un ottimo gusto, . Però, insomma, se vuoi capire chi è Antony e ascoltare canzoni che cantate da chiunque altro finirebbero sotto la cartella “Negramaro”, questo qua va benissimo. , voleva essere altrettanto politicizzato ed era una specie di elenco di sostantivi (ma non di quelli che fanno i Kraftwerk, che li ascolteresti pendendo dalle loro labbra anche se facessero l’elenco della spesa) sui confini, la polizia e quello che bisognerebbe fare a riguardo. Atto apprezzabile, in ogni caso. Nel 2005 non so quanti di noi la conoscessero, personalmente l’ho cominciata a cacare a 17 anni, cioè 3-4 anni dopo, probabilmente dieci anni fa era ancora un fenomeno relativamente di nicchia. : suburbanità + povertà + beats + colori + piccole cacofonie. Un po’ cheap, via. O almeno oggi mi sembra così. Ah, Pitchfork, quanto sei Pitchfork! Solo qui e solo nel 2005 un album come questo (onestissimo, per carità), poteva essere nella top 3 di tutto l’anno. Mi pregio di possedere la versione deluxe di questo disco ( uno dei quattro o cinque dischi originali che ancora persiste in casa). Visto che già nel 2006 dubito che qualcuno si ricordasse più chi diamine fossero gli Art Brut, provo a caratterizzarli a memoria. Canta , bell’accento britannico, palliduccio, panza da abbonato al rognone, baffetto sbarazzino, risata pronta e talento da Mc: , arrangiato con molta semplicità ed efficacia, che si basa sui testi iper-ironici di Argos, con alcuni episodi di surrealismo spicciolo che possono ricordare un Elio misto però alla classe di Jannacci. Se volete ascoltare storie divertenti sulla , con alcuni picchi di intimità tanto ingenui quanto toccanti ( , con ben altra portata teoretica: “haven’t read the NME in so long / don’t know what genre we belong/ popular culture no longer applies to me” Argos e Guenzi (foto, rispettivamente, da brooklynvegan.com e di Riccardo G. Greco) , insospettabile esegeta di Kanye, mi informa che questo album si situa prima della svolta “sono Dio” di cui West si è reso . Infatti, nel 2005, mi beavo ancora di non sapere chi minchia fosse (a sono arrivato qualche anno dopo, grazie a NBA Live – EA Sports). La prima traccia mi trova stupefatto nell’ascoltare nientemeno che (sì, i Maroon 5, proprio loro) e la solita attenzione al femminismo con non mi stupisce. Ma la cosa che mi fa corrucciare tipo Jackie Chan è la canzone presunta politico-sociale in cui si denuncia la provenienza insanguinata dei diamanti dall’Africa occidentale. Ora, il testo e “ma un bel ritorno alla lotta di classe, proprio non se ne parla, eh?” . Mi spiace Direttore, ma sembra proprio che qua Kanye fosse già in fase “L’interpellato da Dio”. , con lui che suona contemporaneamente un pianoforte e un organo in chiesa mentre bambini della Sierra Leone liberati dal suo gesto ispirato dal cielo gli si fanno incontro. E si chiude con un’alzata di colletto e la scritta “Please, purchase conflict-free diamonds”. Certo Kanye, farò il possibile, intanto finisco le carte per il terzo stage non pagato. Tecnicamente, Sufjan avrebbe molti dei numeri necessari per non dispiacermi. Invece l’ho sempre bollato come una specie di José Gonzalez però con più orchestrazioni. Wiki mi informa che “La strumentazione varia e le sperimentazioni nei testi nel disco hanno invocato un confronto al lavoro di “, che francamente già basterebbe per dire che se qualcosa riesce a ricordare contemporaneamente tre artisti così diversi, allora sarà . Si tratta di un concept album sullo stato dell’Illinois (la è muta) che viene tipo invaso da zombi, alieni, cristiani fondamentalisti e pare che sia stato frutto di un accurato lavoro di documentazione storico-geografica. Lo vedi che potresti piacermi, Sufjan. Però non credo che ti eleverò mai dal rango di Clicca per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)