Tubenomics – 800 mila Euro

800 mila euro è il risparmio annuo per la Pubblica Amministrazione promesso dal nuovo impianto di Scampia, per la lavorazione dei rifiuti umidi, da cui verranno prodotti biogas e compost. Il progetto è stato presentato ieri (mercoledì 28 gennaio) dal sindaco De Magistris e dall’AD di Banca Prossima (Gruppo Intesa Sanpaolo) Marco Morganti. La novità è l’utilizzo di uno strumento di finanza sociale per il finanziamento dell’opera, costruito Il SIB è stato lanciato per la prima volta nel 2010 dalla non-profit inglese Social Finance UK. In breve, il meccanismo è il seguente: si tratta, come dice il nome, di uno strumento di debito in cui gli investitori pagano per un preciso progetto teso a migliorare un problema sociale e che ha l’effetto di ridurre la spesa pubblica legata al problema stesso. Se il miglioramento generato dall’intervento è effettivo, l’ente governativo ripaga i sottoscrittori del bond per il loro investimento iniziale, aggiungendo un premio per il rischio finanziario da loro assunto. Nel caso di fallimento del progetto, gli investitori non ricevono alcun pagamento e perdono il loro investimento. In sostanza, l a società che emette il bond si pone come intermediario tra investitori e organizzazioni del terzo settore, in modo da raccogliere fondi e indirizzarli verso il progetto. Il piano pilota ha interessato il carcere di Peterborough e aveva lo scopo di ridurre del 7.5% il tasso di recidiva dei carcerati. Solo in questo caso il bond avrebbe generato un gettito per gli investitori. sviluppato in UK, ha spinto la diffusione del SIB negli Stati Uniti, Germania, Olanda, Belgio, Australia e Canada. Ora anche il nostro paese si appresta a sperimentare nuovi tipi di finanziamento, resi necessari dall’impoverimento delle finanze pubbliche e dai vincoli di spesa. Banca Prossima ha proposto per Scampia un modello in parte differente dal Social Impact Bond originario, che prende il nome di TRIS-Titolo di Riduzione di Spesa Pubblica. Le diversità si sostanziano nel fatto che l’investitore non rischia il capitale, il quale è garantito dalla banca; la remunerazione (in caso di successo del progetto) segue i rendimento dei titoli di stato; infine, l’emittente non è un soggetto pubblico, ma lo stesso Guppo Intesa Sanpaolo a cui Banca Prossima fa riferimento. L’impianto sarà pronto per il 2016 e solo in quel momento si potrà valutare l’effettivo risparmio e la riuscita del TRIS. Qualche dubbio sui tentativi di finanza in Italia sociale è già stato fatto notare interesse e utilità in una situazione di ristrettezza economiche come quella che viviamo oggi.