Rock and Roll, musica dei drogati?

See, I think drugs have done some good things for us, I really do. And if you don’t believe drugs have done good things for us, do me a favor: e loro, sotto questa benevola influenza, sfornarono il loro primo vero capolavoro pop, . Non che prima non se ne facesse uso: ma con il plauso dei Beatles la droga era diventata una celebrità a sua volta. Naturalmente, poi, con l’avanzare degli anni ’60 si sono guadagnate la fama altre droghe più pericolose, compagne delle brevi vite di molti giovani pionieri del rock and roll che hanno contribuito a stroncare proprio a cavallo tra la fine dei ’60 e l’inizio dei ‘70: dei Rolling Stones era perso in un vortice di droghe varie quando è affogato nella sua piscina, nel 1969, così come ) era il carburante fondamentale per moltissimi artisti negli anni ’70: di J.J. Cale, dice lui, è in realtà una canzone contro la droga, ne era un accanito consumatore, così come i di Martin Scorsese, il suo documentario sull’ultimo concerto di The Band: Young aveva appena finito di farsi un ultimo tiro prima della sua esibizione (doveva suonare la sua “Helpless”), ma arrivato sul palco Scorsese e i cameramen si accorgono di una bolla di moccio e cocaina che gli pende dal naso i musicisti della sua band sorpresi a drogarsi durante l’orario di lavoro. , chi per un motivo chi per l’altro: alcuni si sono semplicemente resi conto che l’età è quella che è, e vogliono riuscire a , e Clapton dagli anni ’90. Slowhand, inoltre, ha fondato il ad Antigua, un centro di disintossicazione finanziato da un festival musicale. Altri, invece, tipo i , hanno visto amici morire o rischiare la vita per colpa della dipendenza, e hanno deciso di non voler fare la stessa fine ( Recentemente si è aggiunto anche un nuovo, interessante fattore: l’industria musicale si rivoluziona sempre più, di giorno in giorno, e anche gli artisti più importanti non hanno più gli introiti maggiori dalla vendita degli album, ma ), e abbastanza denaro per fare una vita agiata a quelli grossi ma ancora tutto sommato “emergenti”, tipo i . A questo punto voi direte: “ma cosa c’entra in tutto ciò la droga?” C’entra perché, a meno che non siate Pete Doherty o Morrissey, che non hanno alcun rispetto per i loro fan, che dopotutto sono quelli che li mantengono, generalmente siete molto interessati a far sì di andare in scena al vostro concerto di qualche tempo fa, moltissimi artisti (o, nel caso dei più sciamannati, i loro manager) stipulano assicurazioni per far sì che, se un concerto salta per qualunque motivo (incluso , per usare un termine scientifico), non avranno perdite significative. Gli artisti più grossi, infatti, investono : se il concerto salta, oltre a dover rimborsare i biglietti e non vendere magliette (un “semplice” mancato guadagno), i soldi usati per la produzione vanno semplicemente persi. L’elemento più interessante di questa faccenda, per arrivare proprio alla connessione con la droga, è che paradossalmente : Tom Jones e Van Morrison, che hanno una certa età, pagheranno una franchigia molto più bassa, perché a parte la vecchiaia che incombe e rischia di farli ritirare permanentemente, difficilmente i loro concerti salteranno. Taylor Swift, seguita facilmente da un management brillante, ci tiene molto ai suoi quattrini e alle sue sfavillanti produzioni: se anche dovesse decidere di dedicarsi alle polverine bianche, farà comunque in modo di essere in forma per il giorno successivo. perdeva un sacco di soldi cancellando i concerti, perché teneva nascoste le sue dipendenze varie, delle quali tutti erano a conoscenza, senza saperne però i dettagli: diventando difficilmente assicurabile, non le restava che rimetterci. L’incubo più grande del suo manager e della sua assicurazione, però, benché non facesse uso di droghe durante il tour, era e con questo mezzo di locomozione si spostava da un concerto all’altro, soprattutto nei tour nordamericani. Solo nel 2010, però, ha rischiato grosso: durante il Time Machine Tour, per celebrare i 30 anni del classico Moving Pictures, ha avuto . Ha concordato con il suo amico motociclista, che lo accompagnava, di non rivelare nulla a nessuno, e (dato che – a quanto pare, sigh, sob – i Rush si sono più o meno ritirati dall’attività dal vivo). Le sostanze stupefacenti, prima e dopo le assicurazioni salva-portafogli, sono state importanti protagoniste della storia del rock, con i loro lati negativi e positivi, e forse (anche se probabilmente la loro presenza è aumentata e non calata) (essere offensivi per qualche ragione invece dovrebbe essere incoraggiato per gli artisti – scusate la precisazione). Di fronte a questi, cosa possono fare quattro piantine o un po’ di polverina bianca? Clicca per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)