Il meglio di TBU 2018: Italia, Esteri e Sport

Il meglio di TBU 2018: Italia, Esteri e Sport

Ed eccoci, puntuali (e un po’ prevedibili) come ogni testata che si rispetti, con il meglio del 2018 prodotto dalle tre più sottodimensionate redazioni: Politica, Esteri e Sport. Eppure, come dicevano le nonne in dialetto, , ed infatti da queste redazioni di trincea partono pochi colpi, ma letali, come uno sguardo di Toninelli (si fa per ridere, dai…). Le elezioni del marzo scorso hanno rivoluzionato la geografia elettorale del nostro paese, aprendo, secondo molti commentatori, la Terza Repubblica. Sembrano passati secoli, tra estenuanti trattative per la formazione di un governo, minacce di impeachment, porti chiusi, 2,4% che diventano 2,04% ed una controversa manovra finanziaria approvata in extremis. Fortunatamente, in questo salto nel buio quotidiano, c’è qualcosa di fermo, proprio inchiodato: il PD che impiegherà un anno per rinnovare la propria leadership dopo la batosta delle urne. , pubblicato all’indomani del voto, ci aveva messo in guardia: siamo entrati nell’Era dell’Inimmaginabile. E se per qualche malsano gusto personale voleste approfondire, mettete le cuffie e ascoltate questo Quando nelle scorse settimane si è sollevato il polverone social sul fantomatico sito “IMPS”, presso il quale prenotare il reddito di cittadinanza, ebbene The Bottom Up ci era arrivata prima di tutti: già due settimane dopo le urne, il 18 marzo scorso, il nostro ci aveva raccontato di come la sua vita era cambiata una volta acquisito il sussidio bandiera del M5S. (Poi, siccome ormai parlare di politica interna significa spesso parlare di diritti umani messi in discussione, qui trovate quanto di meglio prodotto dalle nostre penne più esperte in materia Tra cinque mesi i cittadini europei saranno chiamati alle urne per rinnovare il Parlamento Europeo e tutti gli osservatori guardano a quella scadenza come al momento del possibile e definitivo exploit populista e anti-europeista. Ovunque si guardi, la situazione politica nel Vecchio Continente è tutt’altro che serena: il nodo della Catalogna mai risolto e l’exploit dell’estrema destra in Andalusia, i Gillet Gialli ogni sabato a Parigi, il governo gialloverde in Italia che guarda un po’ a Visegrad un po’ a Strasburgo. Ma soprattutto è la Brexit a rimanere un capitolo aperto: un accordo di uscita dagli esiti imprevedibili, che per ora si è dimostrato hard solo per le sorti del Governo May, sarà d’insegnamento per le forze che propugnano la disgregazione dell’Unione? Ok, il titolo è un tantino autocelebrativo, ma andateci voi in Karamoja, Uganda, come ha fatto il nostro )! O ancora, avete trovato per caso su Repubblica e Corriere della Sera notizia delle Comfort Women, oggetto di tensione tra Tokyo e Seoul? No? Per fortuna Mentre in Italia si discute delle curve degli stadi, a seguito della foto del Ministro dell’Interno con un pregiudicato capo-ultras milanista e soprattutto dopo i violenti scontri che hanno portato a un morto dopo la partita di campionato Inter-Napoli, in Turchia Erdogan ha messo le mani sul calcio. Ce lo ha raccontato efficacemente : se vi azzardate a battere il Basaksehir, la squadra del partito di governo, potreste finire male. Lo sport come gli spettacoli circensi degli imperatori romani? Ma no, dai, se uno si lascia distrarre momentaneamente e consapevolmente, perché no? Non fate i bacchettoni! Lo sport può essere sana passione, e se si parla di passione, a Bologna non si può che pensare alla palla a spicchi, specie rifugiandosi nel passato glorioso virtussino e fortitudino, dato che il presente anima tanto e soddisfa poco. celebra il famoso “Tiro da 4” di Sasha Danilovic, a vent’anni da quelle sfide stracittadine che decidevano scudetti e competizioni continentali. Ed ecco, per ricordare un mito dello sport mondiale che dai parquet bolognesi è passato, ritiratosi quest’estate a 41 anni,