Dalla Russia, con repressione
non c’è spazio per le mezze misure: o sei con lui oppure contro di lui. Era così all’inizio, lo è ancora di più adesso che è in marcia e sembra irreversibile. Nel tentativo di portare a termine questo piano, ogni ostacolo deve essere rimosso. . Ogni minima contestazione repressa. Anche con la violenza, se ce ne fosse bisogno. oppose reparti antisommossa, manganelli, arresti e detenzioni arbitrarie. Doveva essere l’inizio, invece fu la fine del , dal nome della piazza che si trova a pochi metri dal Cremlino. Allora come oggi, coloro che contestano Putin sanno bene che non è facile minarne lo . Dai progressisti ai liberali fino alla sinistra filocomunista, passando per i nazionalisti e moltissimi cittadini comuni che non si riconoscevano in un movimento politico. Il prezzo pagato fu molto alto, segnale inequivocabile che la un dissenso che, per la prima volta, giungeva dal basso, da un popolo che solo pochi anni prima osannava il suo leader come l’ Lo scorso 26 marzo, a sei anni da quei giorni di storiche proteste, quegli stessi uomini e donne sono tornati ad occupare le vie e le piazze della capitale russa e di altre 100 città. Gridavano a perdifiato tutta la loro rabbia per il dilagare della che continua, irrimediabilmente, a favorire pochi, mentre tutti gli altri fanno i conti con una giovane avvocato ucraino esperto di questioni internazionali. Soprattutto, però, Naval’nyj è da tutti riconosciuto come il che, nonostante i tentativi di metterla a tacere, continua a dimostrarsi una spina nel fianco per la . “Probabilmente Naval’nyj è un populista. Di certo però non è un demagogo , mi dice Marco Perduca già Senatore Radicale e membro della III Commissione permanente affari esteri ed emigrazione. Il suo più grande merito, a quanto pare, è quello di aver saputo grazie ad un carisma fuori dal comune. “Autoctono, preparato, telegenico, con un sostegno reale in Russia e senza amici a Washington, come Kasparov , “abile nel mobilitare i suoi sostenitori e nel convocare manifestazioni attraverso il suo blog, continua l’ex senatore Perduca, Fin dall’inizio si è scagliato contro la corruzione e a favore della trasparenza e della . A differenza di Grillo, però, lui la politica la fa direttamente e quando si è candidato come Sindaco di Mosca ha ottenuto un “pericolosissimo” 27%. Si spiegherebbe così, quindi, di quest’uomo, è stato sufficiente vedere come i manifestanti si sono immolati pur di strapparlo dalle grinfie della polizia. . Merce rara, di questi tempi, in Russia. Questa volta, l’autorità di Putin è stata “clemente” con l’avvenente avvocato ucraino. Poche ore di fermo, poi di nuovo in “libertà”. Qualche anno fa gli era andata, decisamente, peggio. In fondo, però, Naval’nyj lo scorso 26 marzo ha attaccato “solo” Medvedev per le grandi ricchezze accumulate nel tempo, non direttamente Vladimir Putin. di un’insofferenza a lungo covata, esplosa d’improvviso. Capace di coinvolgere, incredibilmente, : “Un problema endemico in Russia, secondo Marco Perduca, abilmente utilizzato per mobilitare anche i giovani, ignari delle dinamiche corrotte figlie dell’URSS e che, adesso, chiedono di essere presi in considerazione per ciò che sanno fare e non più per le loro amicizie altolocate. . Chi ci prova, sfida la sorte e lo fa a suo rischio e pericolo. Di morti sul selciato se contano a decine, ormai: , “colpevole” di aver messo il naso negli affari dell’oligarchia russa, . Da quando Vladimir Putin, nel 2000, è stato eletto per la prima volta, spiega, “le tutele alla libertà di riunione, manifestazione ed associazione sono sempre più compromesse.” Secondo l’Ong, “la causa risiede in una serie di norme entrate in vigore in questi anni che rendono difficile e pericolosa l’espressione di critiche o punti di vista che potremmo definire in termini generali non conformi. ”. Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dal Governo per scoraggiare, viene da pensare, future ondate di protesta. Da tre anni questa parte, mi dice Riccardo Noury, le sanzioni per chi viola le legge sono passate da 2.000 rubli (30 euro) a 200.000, con pene detentive fino a 5 anni se le violazioni vengono reiterate. e, soprattutto, organizzare picchetti individuali o prendere parte a cortei in cui il numero dei partecipanti è superiore a quello preventivamente comunicat .” Niente però, secondo Marco Perduca, rispetto alle intimidazioni o alle uccisioni misteriose a cui i russi si sono abituati. in Russia è un altro tasto dolente, tanto per usare un eufemismo. Porta il nome della , nella regione di Carelia, a 100 km da Mosca. Meglio nota come , sembra sia un luogo inaccessibile dove la macchina repressiva stronca la resistenza fisica e psicologica degli oppositori. Deve essere per questo che non è consentito l’ingresso agli osservatori indipendenti e alle organizzazioni internazionali. “Una sorta di Gulag del Terzo Millennio” . A farne le spese fu, tra gli altri, anche l’attivista per i diritti umani il consenso di cui gode in Patria Vladimir Putin non sembra affatto intaccato . Provo a chiedere aiuto ancora una volta a Marca Perduca, che deve molte delle sue conoscenze all’esperienza come Segretario della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Secondo la sua opinione, “Putin sfrutterebbe qualsiasi occasione, dalle celebrazioni della sconfitta dei nazisti alle olimpiadi, passando per le visite di dignitari stranieri per , di successo, con la reputazione di uno che sa quel che fa e lo fa nell’interesse della nazione e a difesa della gloriosa tradizione russa (e anche sovietica).” C’è da dire, inoltre, che la rappresentanza parlamentare russa non corrisponde ai movimenti sociali e politici del paese. Alla Duma, afferma Marco Perduca, non esiste opposizione, mentre nelle piazze questa si manifesta. Contrariamente al massiccio bombardamento mediatico, Putin non è il più amato dei russi, è l’unico che si può amare pubblicamente. l resto della comunicazione è distratta o del tutto contraria a dare risalto al malcontento popolare. Negli ultimi anni, poi, Putin ha riorganizzato i media, specie la TV, investendo in canali televisivi e agenzie come per attaccare i rivali e proiettare l’immagine di un paese unito. Putin, come tutti i leader dispotici, vede nemici dappertutto ormai. Intellettuali come Sergey Kovalev o Mikhail Khodorkovsky e il figlio Pavel Khodorkovsky. Vladimir Kara-Murz, le . Per non parlare delle centinaia, se non migliaia, di semplici civili, arrestati arbitrariamente perché vicini ai che operano nel paese, o forse sarebbe meglio dire operavano. Tacciate di essere “agenti stranieri” al soldo delle potenze occidentali, vivono sotto la costante minaccia dei sigilli se disobbediscono alla legge e ricevono finanziamenti internazionali.
