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Lisa Cook è la prima donna afroamericana ai vertici della Fed, la banca centrale USA

Lo scorso 14 gennaio, il Presidente USA Joe Biden ha nominato l’economista Lisa D. Cook, attualmente Professor of Economics e International Relations presso la Michigan State University, ai vertici della Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti.

Il voto era programmato per il 15 Febbraio 2022, ma i Repubblicani hanno bloccato il voto per opporsi a un’altra nomina, quella della potenziale vice-governatrice Sarah Bloom Raskin, che alla fine ha ritirato la candidatura. Ieri, 10 Maggio, è arrivata la conferma: Cook entra nell’Assemblea dei Governatori, il board della Fed. Si tratta di un Consiglio composto da sette membri, il cui mandato dura 14 anni. Il board decide la politica monetaria degli States sotto la guida del governatore, che ora è Jay Powell. Lisa Cook è la prima donna afroamericana a occupare un posto dell’Assemblea.

Lisa Cook. Fonte: David Paul Morris | Bloomberg | Getty Images

Cook sostituisce la dimissionaria Jenet Yellen – governatrice della Fed dal 2014 al 2018 – nominata nel 2021 dal governo Biden a Ministro dell’Economia (Secretary of the Treasury).

L’unica intervista rilasciata in Italia da Lisa Cook è per The Bottom Up: ricostruiamo l’importanza simbolica della nomina e le sue posizioni di policy.

L’importanza simbolica della nomina

La sua nomina all’interno dell’Assemblea dei Governatori della Fed rappresenta un passo avanti importante per gli USA e per l’intera professione. In economia, sia nelle università che nelle istituzioni, gli uomini bianchi sono massicciamente sovra rappresentati. Lisa Cook introduce istanze nuove ed esperienze diverse.  

L’economia discrimina le donne: solo recentemente, anche grazie alla ricerca di Alice Wu, allora studentessa triennale, la ricerca economica ha cominciato a parlare della discriminazione subita dalle donne in economia. Varie iniziative si stanno finalmente muovendo, ma i risultati sono ancora scarsi: dalla triennale fino al dottorato, i corsi in economia attirano una percentuale più bassa di donne rispetto a tutte le altre facoltà, matematica/ingegneria (STEM) incluse.

Bayer and Rouse (2016) JEP

Lo stesso problema di sottorappresentazione vale per tutte le minoranze, quali etnia e orientamento sessuale.

Bayer and Rouse (2016) JEP

La nomina di Lisa Cook a ricoprire un ruolo apicale nella politica monetaria statunitense rappresenta quindi un simbolo importante che preme per una maggiore inclusività in un ambito disciplinare, quello economico, che ha il dovere di fornire un’equa rappresentanza ad ogni gruppo etnico e sociale.

Una lunga esperienza politica

Lisa Cook è da anni legata al mondo politico e di policy: è stata parte del transition team di Clinton-Gore, Obama-Biden e Biden-Harris. Il transition team, come abbiamo spiegato in dettaglio, si occupa di tradurre in pratica il programma elettorale nel neo-presidente nelle prime settimane dopo l’elezione. Lisa Cook ha ricoperto un ruolo di vertice durante la fase di transizione che ha condotto all’insediamento dell’amministrazione Biden-Harris a seguito dell’elezione nel 2020, occupandosi proprio del sistema bancario.

La sua visione di policy

Cosa fanno i sette componenti del board? Semplificando, decidono la politica monetaria degli Stati Uniti: i due obiettivi principali sono crescita economica (aggregata) e inflazione controllata, oltre a vigilare sulla stabilità finanziaria. Di quali strumenti dispongono per influenzare l’economia? La Fed può modificare i tassi di interesse che le banche si pagano tra di loro (e di conseguenza, seppur indirettamente, il costo dei mutui). Lo fa attraverso vari strumenti, tra cui le cosiddette operazioni di mercato aperto.

Occupazione e crescita sono gli ambiti in cui la competenza di Cook è più rilevante. Come spingere e sostenere occupazione e crescita economica? Come vigilare sulla distribuzione della crescita economica tra gli individui?
La ricerca economica di Cook si è concentrata soprattutto sul tema dell’innovazione, quindi ci si aspetta molta attenzione sui fattori che contribuiscono a essa. L’innovazione non è una marea che solleva tutti allo stesso modo. Le condizioni economiche influiscono notevolmente sull’accesso al credito e, quindi, alle risorse per investire in idee e progetti. Minore è il reddito e il patrimonio dell’inventore, minori sono le possibilità di ottenere un prestito o un finanziamento per cominciare un’attività. Oltre alle barriere socio-economiche vanno considerate altre discriminazioni, che cavalcano distinzioni etniche. Non è raro che un prestito venga negato a causa dell’etnia del richiedente (la comunità afroamericana è la più colpita da questa discriminazione). Intuitivamente, se alcune persone non hanno accesso a finanziamenti, coloro a cui l’accesso è garantito avranno maggiori possibilità, pur non avendo necessariamente idee più innovative.

“La discriminazione razziale impedisce l’innovazione”, ha detto Lisa Cook a The Bottom Up l’anno scorso, supportando l’idea di un ruolo per la Fed nel ridurre le disuguaglianze economiche.

The literature on what inequality does to economies, whether we’re talking about new recent literature, or let’s say, the literature of the late 90s to early 2000s, how it undermines the social fabric and social cohesion. In a pandemic, it’s even more imperative to think about inequality.

A causa della maggiore esperienza sui temi di innovazione rispetto alla politica monetaria, la sua nomina è stata messa in dubbio dall’economista John Cochrane. Per lo stesso motivo è stata invece fortemente sostenuta da un altro celebre economista americano, Paul Romer. Nel complesso, la nomina di Cook ha suscitato un forte dibattito interno agli USA, alimentato da accademici e sostenitori politici di entrambi gli “schieramenti”. Oltre ai dubbi circa le competenze particolari di Lisa Cook, va aggiunto che manca un vero consenso sul ruolo delle banche centrali (istituzioni non “democratiche”) nella gestione di importanti questioni sociali quali disuguaglianze e clima. Questi temi sono normalmente appannaggio del governo che risponde direttamente ai cittadini.

Riassumendo, il dibattito sulle possibilità (e la necessità) della politica monetaria di occuparsi di temi quali le disuguaglianze economiche è attualmente in corso. L’argomento è estremamente complesso e non può essere sintetizzato in questa sede. Ci limitiamo solo a segnalare che Lisa Cook è ora nel posto adatto per dare sostanza alle proprie convinzioni, all’interno del quadro legale della Fed.

L’Inflazione è l’altro tema caldo del momento. Gli ingenti stimoli introdotti negli USA tra 2020 e 2021 per affrontare gli effetti economici della pandemia sono ora sotto processo a causa dell’aumento sostenuto del livello dei prezzi a cui l’economia americana (e non solo) sta facendo fronte. Si parla, alla data odierna, di un aumento dei prezzi dell’ 8.3% su base annua.
Il dibattito sull’inflazione è anch’esso alimentato da due macrofazioni ed è cominciato a partire dal 2020. Da una parte la visione dell’economista Paul Krugman, secondo cui l’inflazione è temporanea, legata solo al Covid, importante ma non grave. Dall’altra parte quella dell’economista Larry Summers, che ritiene preoccupante e non necessariamente temporaneo l’attuale aumento dei prezzi. Secondo quest’ultima scuola di pensiero la Fed dovrebbe agire aumentando i tassi di interesse.
L’anno scorso, Lisa Cook dichiarava a The Bottom Up di sostenere la visione di Krugman:

I think that the Biden administration is pushing back on Larry Summers and Olivier Blanchard. I don’t see the kind of inflation that they’re talking about being a real threat, and certainly not a sustained threat.

Tuttavia, gli avvenimenti accaduti nell’ultimo hanno cambiato le carte in tavola. Tra questi va sicuramente annovarata la crisi dei semi-conduttori che ha concausato un aumento globale del costo delle materie prime. In conseguenza di ciò, le distanze tra le due fazioni contrastanti sul tema inflazionistico si sono di molto accorciate. Krugman stesso pare abbia rivisto le proprie convinzioni (qui un interessante video confronto dei due in data 21 gennaio 2022). Senza certezze di sorta, possiamo ipotizzare che anche Cook abbia parzialmente modificato la propria posizione sul tema e che, quindi, intenda anch’essa sostenere una politica monetaria più aggressiva (aumento dei tassi di interesse) per contenere l’aumento dei prezzi.

Da dove viene Lisa Cook

Cook ha conseguito un dottorato presso l’Università della California – Berkeley, in macroeconomia ed economia internazionale. Prima dell’attuale posizione a Michigan State University è stata visiting professor presso la Kennedy School of Government dell’Università di Harvard, vicedirettore per la ricerca in Africa presso il Center for International Development dell’Università di Harvard e National Fellow per la ricerca in economia presso l’Università di Stanford. Il Wall Street Journal ha dedicato un ampio articolo al suo percorso e ad alcune delle problematiche che abbiamo accennato.

Luca Sandrini

Immagine di copertina: IMF

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