Bernie Sanders, senatore dal Vermont, si è ritirato dalla corsa alle primarie democratiche.
Lo comunica direttamente dal suo sito:
Anche se la campagna finisce, la lotta per la giustizia continua
Sanders, dopo le iniziali vittorie in New Hampshire e Nebraska, viene raggiunto da Joe Biden, che approfitta del momentum generatosi dalla vittoria in South Carolina per incassare l’endorsement di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar appena prima del SuperTuesday, come abbiamo raccontato qui nei dettagli. Nei giorni dopo la sconfitta del SuperTuesday, anche Mike Bloomberg sale sul carro di Biden.
Elizabeth Warren, considerata ideologicamente vicina a Biden, si ritira senza sostenere apertamente nessuno dei due candidati rimanenti. L’idea, un po’ naive, che Warren e Sanders fossero perfettamente sovrapponibili, non trova appunto un riscontro pratico, in quanto, seppure nel programma ci fossero dei punti di contatto, i due elettorati presentano differenze sostanziali – si pensi ai white educated di Warren, che vedono Sanders come eccessivamente radicale – che portano la senatrice dal Massachussets a porsi in una posizione di neutralità.
L’elettorato di Sanders è composto principalmente da giovani, mentre Biden vince grazie al sostegno delle fasce più anziane, degli afroamericani. È importante capire il perché di questo ultimo passaggio, che può risultare incomprensibile ad un’analisi che non tenga conto delle dinamiche sociali americane, e contestualmente del Partito Democratico. Ne abbiamo fornito un esempio nel commento alla vittori di Biden su Sanders in Michigan, dove Sanders perde ovunque, incluse Detroit e Flint – dove già nel 2016 vinse Hillary Clinton – ma anche a Lansing e a Grand Rapids, città demograficamente più vicine al target di Sanders.
Sander perde, oltre al Michigan, Stato cruciale, anche in Florida, dove la frase a sostegno dei miglioramenti nel sistema educativo cubano contribuisce a spostare gli elettori latini verso Biden. Una frase coerente con la visione di Sanders, che però va contestualizzata in un paese come gli Stati Uniti che non ha ancora risolto la contrapposizione ideologica verso Cuba: le tensioni datano diversi decenni, ma hanno comprensibilmente un effetto politico persistente.
Ieri [7 Aprile] si sono tenute le primarie in Wisconsin, tra polemiche e difficoltà nel permettere l’accesso al voto nel mezzo della crisi del Covid.
Secondo lo staff di Sanders, la battaglia ideologica è vinta, ma non ci sono probabilità significative di vincere le primarie. Sanders conferma che il movimento continuerà nella sua battaglia a favore di un sistema sanitario pubblico, la lotta contro la speculazione, per una società più giusta.
Sanders conferma, come già annunciato in passato, che sosterrà Biden apertamente, “a very decent man“, per sconfiggere insieme Donald Trump.
Giacomo Romanini
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