“In un momento in cui i media tradizionali e il mare magnum di internet faticano a coprire certe realtà, Terra di Tutti Film Festival vuole essere snodo di informazione, spazio di riflessione e proiettore di luce su storie di diritti umani. Giunti alla 13esima edizione, la tempesta di odio che quest’anno si è scagliata contro chi lavora nella cooperazione e con e per i diritti umani non fa altro che motivarci e rafforzarci”. È con il sorriso nella voce che il curatore Jonathan Ferramola mi racconta dell’edizione 2019 di Terra di Tutti Film Festival. E io non posso che disperarmi non potervi partecipare, mannaggia allo studio all’estero.
L’appuntamento autunnale con il cinema sociale promosso da WeWorld-GVC Onlus e COSPE Onlus ritorna dal 10 al 13 ottobre a Bologna (con la possibilità di una trasferta a Firenze al Cinema Stensen giovedì 10). I pilastri di quest’anno: battaglie ambientali, questioni di genere e immigrazione.
Con l’occhio attento di chi ha a cuore leggere, comprendere e restituire la contemporaneità, la rassegna prevede 36 documentari, selezionati tra oltre 350. Ce n’è davvero per chiunque. Per chi è sceso per le strade a protestare per il cambiamento climatico, il menù propone “Youth Unstoppable”, la storia di Slater Jewell-Kemker, giovane attivista ambientalista canadese che per dieci anni ha filmato le manifestazioni a cui ha partecipato, raccontandone l’aggregazione giovanile e tracciando una cronostoria di quello che quest’anno, grazie a Greta Thunberg e al Fridays For Future movement, è diventato un fenomeno globale. Per chi è stato toccato dalla porti chiusi e si interroga sulle migrazioni, lo chef propone invece “Anote’s Ark” di Camille Jacques, che racconta il destino, ormai segnato dai cambiamenti climatici, dell’arcipelago di Kiribati e dei suoi abitanti. Poi ancora “Gaza” di di Garry Keane e Andrew McConnel, “Isis, Tomorrow” di Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi e “Soufra” di Thomas Morgan.
Non solo cinema
“La formazione fuori dalle sale cinematografiche è per noi altrettanto importante” continua Jonathan. Ecco perché questa edizione prevede eventi off con enti vari e anche una collaborazioni con l’Università di Bologna. Tra questi si segnalano la conferenza “Le migrazioni tra realtà, narrazione e percezione” a Palazzo D’Accursio con il presidente dell’istituto Ipsos Nando Pagnoncelli, il workshop “Dall’impotenza alla creatività” tenuto da Silvano Agosti e la masterclass “Quando l’inchiesta diventa cross-mediale” a cura di Stefano Liberti (che abbiamo intervistato qui su “Soyalism”).
Insomma, per gli appassionati e le appassionate di diritti umani, e qui vi vogliamo numerosi, Terra di Tutti Film Festival offre un programma ricco e variegato, lo trovate qui.
(Siateci anche per me!)
Marta Silvia Viganò
Foto in copertina: Terra di Tutti Film Festival
3 pensieri su “Tempeste d’odio: la resistenza firmata Terra di Tutti Film Festival”