“Of Fathers and Sons”: quando la guerra Jihadista distrugge i bambini

“Of Fathers and Sons”: quando la guerra Jihadista distrugge i bambini

, in particolare in Siria nei territori di Daesh, dove è diventata ormai una prassi strutturata. Nel 2016, il rapporto registra come cinque anni di guerra abbiano portato circa e partecipano poi attivamente ai combattimenti, fianco a fianco degli adulti. Attraverso l’arruolamento dei bambini, Daesh vuole dimostrare ad Allah e al mondo intero la sua (la legge del Corano) e secondo i principi che muovono la loro guerra nel nome di Dio. Un mondo, quello del Califfato, per molti inaccessibile, ragion per cui sono pochissimi i dati a disposizione sulla vastità del coinvolgimento dei bambini, sulle modalità di addestramento, sulla pervasività dell’integralismo sulla vita, presente e futura, di intere generazioni. E proprio in questo vuoto si inserisce, in maniera sorprendente, il film “Of Fathers and Sons” del siriano Talal Derki che si è per restituire uno spaccato di vita quotidiana allarmante, un documentario potente come un pugno sullo stomaco, presentato a Bologna domenica 14 ottobre alle ore 20.30 in concorso al Terra di Tutti Film Festival. “Of Fathers and Sons”: la storia di Abu-Osama e dei suoi figli Talal Derki, il regista del documentario, è tornato in Siria dove “la guerra ha piantato semi di odio tra vicini e fratelli” per conoscere e divulgare la realtà delle famiglie che vivono a stretto contatto con la , costringendoli spesso a diventare bambini soldato nella “guerra di Allah”. , Derki è riuscito ad ottenere la loro fiducia e a seguire la loro quotidianità per oltre due anni, dimostrando un orrore ancora poco conosciuto e per la maggior parte dei casi inaccessibile. che vive in un piccolo villaggio nel nord della Siria dove guerreggia contro il regime credendo fermamente nelle leggi della vive insieme ai suoi figli, che con fermezza avvia verso l’estremismo islamico . È proprio sui suoi figli che Derki focalizza la propria telecamera, mostrando come già dalla loro giovanissima età i ragazzi siano costretti a seguire i passi del padre e diventare soldati di Dio. Gli orrori della guerra si intrecciano con l’intimità del rapporto tra padre e figlio . I bambini, infatti, adorano il padre e lo vedono quasi come un eroe, mentre il padre viene spesso sopraffatto dal suo amore per la data dalla descrizione del passaggio forzato dei bambini dalla loro infanzia all’età adulta attraverso il rapporto con il padre e l’addestramento jihadista. Un percorso che fa sì che imparino, sin dalla tenera età, che la regola di fondo per essere veri uomini di Dio è una: , di bambini con il passamontagna e la tuta mimetica che si sentono forti attraverso le parole del Corano, ma che di notte, sotto le coperte, si dicono E mentre i bambini giocano a lanciare i sassolini che trovano per terra, i rumori degli spari segnano la vita di coloro che sono costretti ad un continuo allenamento per in nome di una guerra santa estrema, crudele e troppo precoce.