Addio Millennials, benvenuti iBrains: siamo quasi arrivati al momento del “cambio generazionale” sul versante delle tendenze digitali, con i nuovi giovani, praticamente digital native, che stanno iniziando a condizionare i trend dei servizi online, anche in ambito turistico.
Largo alla generazione iBrains
Secondo recenti ricerche di mercato a livello internazionale, la generazione nata tra il 1997 e il 2011 (chiamata per l’appunto iBrains) ha già superato in alcuni aspetti il popolo dei Millennials (ovvero i nati a cavallo degli anni ’80 e il Duemila), soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo e il dominio degli strumenti digitali. E non potrebbe essere diversamente, visto che questi ragazzi sono praticamente venuti al mondo nel pieno del boom di Internet e delle nuove tecnologie.
Una larga fetta di consumatori
In termini concreti, si stima che già attualmente il pubblico iBrains rappresenti una fetta di mercato consistente sulla “torta” dello shopping digitale non alimentare, dove questi giovani completano il 40% dei loro acquisti (mentre i precedenti Millennial si fermano al 30% dei propri ordini complessivi). Inoltre, secondo stime della società di consulenza globale GFK gli esponenti di questa generazione (chiamata anche generazione Z, iGen, post-millennial, centennial o plurals) rappresenteranno circa il 40% dei consumatori europei, statunitensi e dei Paesi Bric.
Come cambia il mondo del turismo
Anche il mondo della travel industry sta cercando strategie per avvicinare questa platea importante, orientando servizi sempre nuovi per intercettare le loro necessità. Il primo esempio concreto riguarda le cosiddette OTA, ovvero le agenzie virtuali presenti sul Web, che sempre più diventano fruibili in ogni momento attraverso siti web e social, così come anche sempre più diffusi sono gli strumenti a corredo dell’esperienza di viaggio, a cominciare dalla prenotazione di voli online, con tanto di risparmio grazie alle piattaforme di scontistica presenti in Rete, fino alla consultazione di recensioni reali su località e hotel.
Costruire l’esperienza
Gli esperti infatti ritengono che le caratteristiche degli iBrains siano piuttosto peculiari: si tratta di una generazione multitasking, fortemente orientata al digitale, che deve essere conquistata e fidelizzata anche attraverso la shopping experience. I nuovi giovani inoltre amano essere coinvolti, sia avendo il controllo delle operazioni, sia potendo condividere, in maniera non meno importante, e co-creando le proprie esperienze; la giovane età li caratterizza nel loro essere poco “leali” e, soprattutto, nell’aver poca pazienza di cercare informazioni in Rete, che tradotto in altri termini significa che bisogna intercettarli “al volo” e in maniera precisa.
Nuove tendenze in atto
Più nello specifico, questi utenti utilizzano Google per effettuare ricerche, ma preferiscono le app di vendita al dettaglio per dispositivi mobili per fare poi acquisti e sanno sfruttare in maniera completa gruppi di utenti e i social media per mappare le esperienze dei loro “simili”. Più che ai canali di vendita, i nativi digitali cercano l’offerta migliore e, tra le varie, si orientano verso quella che appare più personalizzata: non a caso, rispetto alle generazioni precedenti fanno meno ricorso allo showrooming (visualizzazione di prodotti e servizi offline, acquisto online).
Preferenze per le agenzie tradizionali
La modalità di acquisto degli iBrains sembra essere piuttosto quella inversa del webrooming (vale a dire visualizzazione di informazioni e prezzi online, acquisti completati offline), perché ai giovani piace ancora andare al negozio, che rappresenta anche il luogo dove aver risposta immediata a eventuali problemi. Una tendenza che si estende anche al mercato turistico, visto che gli esponenti della generazione Z sono più propensi ad affidarsi alle agenzie tradizionali rispetto a chi li ha preceduti.
Antonio Maria Grimaldi