“The Sandman”, l’arte del fumetto dark fantasy

“The Sandman”, l’arte del fumetto dark fantasy

La seconda tappa della rubrica dedicata ai fumetti che hanno contribuito a dare lustro al genere descrive un’opera completamente diversa dalla serie supereroistica di , una storia densa come la tavolozza di un pittore e ineffabile come l’immaginazione  di un bambino: , che già prima della pubblicazione aveva riscosso un certo successo, lavorando sui personaggi della è stato inserito dal New York Times tra le 100 migliori opere di letteratura, un fumetto da intellettuali con alle spalle un intenso lavoro concettuale e filosofico. La storia originale doveva avere come protagonista Mr Sandman, un essere umano che grazie ad apparecchi futuristici era in grado di viaggiare tra i sogni e combattere incubi e demoni, ma Gaiman accantonò da subito il progetto per proporre una versione meno cartoonesca e più solenne: il Sandman del folklore anglosassone che soffiava la propria sabbia negli occhi delle persone per farle addormentare Non un essere umano, dunque, ma la vera e propria personificazione del sogno, facente parte di una famiglia più ampia di esseri chiamati “gli Eterni” (“the Endless”) i quali sono nati assieme all’universo stesso e rappresentano quei paradigmi comuni a qualsiasi altra forma di vita: Lo spirito dark di Gaiman e l’atmosfera cupa degli anni ’80 sono fortissimi e permeano ogni personaggio. viene descritto come “un uomo alto e pallido… estremamente magro con lunghi capelli neri e uno sguardo penetrante”, un personaggio solitario e malinconico fortemente caratterizzato per il quale il lettore non può non provare un senso di compassione e ammirazione allo stesso tempo, l’archetipo del mago che grazie al suo potere finisce per allontanare le persone che ama. Assieme agli Eterni, Gaiman crea un mondo popolato da creature folkloristiche e mitologiche. Morfeo si pone al di sopra degli dèi e degli uomini con cui interagisce quotidianamente. Ma ogni personaggio ha un ruolo specifico nella storia; la forza di questo fumetto risiede infatti nella complessità dei personaggi che mettono in luce i vari aspetti più terreni di questi esseri. Da Lucifero a Caino, dalle Eumenidi a Callipe, da Thor a Shakespeare, da Bastet a Marco Polo, Gaiman ripropone in chiave introspettiva ogni essere dell’immaginario e del reale, non è affatto secondaria, tant’è che alcuni temi presentati verranno poi ripresi da Gaiman in un altro suo romanzo, equivale a perdersi davanti ad un quadro nel tentativo di cogliere più dettagli possibile . Vari disegnatori si susseguono storia dopo storia nel dare una rappresentazione diversa dell’idea dello scrittore: l’atmosfera perennemente gotica finisce quindi col fondersi a disegni barocchi o surrealisti, Sogno è visto attraverso gli occhi di ogni essere vivente che a sua volta lo interpreta secondo il suo subconscio. Un esempio è la storia breve “il sogno del gatto” dove egli appare in forma felina o durante il “sogno del califfo” dove si manifesta indossando abiti mediorientali. La storia ha inizio nel 1913 con la cattività di Sogno , rapito dal rituale di un negromante che ne voleva carpire il potere. Dopo 70 anni di prigionia Sogno riesce a liberarsi e dopo essersi vendicato dei suoi aguzzini è costretto a ricostruire il suo regno caduto in disgrazia durante la sua lunga assenza. Sogno dovrà confrontarsi con tutti i precedenti  personaggi che lo hanno accompagnato durante la sua vita, ma questa volta con alle spalle una esperienza che lo ha reso più malleabile e umano. Egli come primo incarico dovrà recuperare tre artefatti con cui è in grado di controllare il mondo dei sogni: una gemma color rubino trovata da un criminale psicoptico che per 24 ore manipolerà gli avventori di un bar portandoli tutti alla follia e alla morte, che penserà bene di sniffarla come fosse semplice cocaina (con risultati a dir poco disastrosi) e per finire un elmo ricavato dal teschio di una antica divinità dimenticata: per recuperarlo dalle mani di un demone che lo ha trovato Sogno sarà costretto a sfidare l’inferno intero e Lucifero stesso, ma non anticipiamo troppo. non segue un filone narrativo unico, ma presenta le vicissitudini del re dei sogni e dei suoi antagonisti-compagni tramite una storia sulle storie di Sogno in un contesto dark fantasy. , per così dire, scrive la storia di come un punto fisso nel creato impara – suo malgrado – che il cambiamento è a volte inevitabile. Ma perché dunque leggere ? Come può un articolo propositivo invogliare un lettore ad iniziare questo fumetto? Tessere le lodi di un tale capolavoro non è di per sè sufficiente, la verità è che questo fumetto, ormai cult, è una avventura dark fantasy che filosofeggia tanto su temi importanti quanto su più semplici racconti fiabeschi. Say your prayers little one, don’t forget my son to include everyone. – Fonte: non potrete non appassionarvi a questo eroe tragico e a questa favola che mai e poi mai commette l’errore di scadere nella banalità. Clicca per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra) Clicca per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)