Cercare di spiegare TAP: ombre e falsi miti sul gasdotto più discusso d’Europa
che si estende dall’entroterra Greco fino alla provincia di Lecce, passando attraverso l’Albania: è una parte di un progetto più complesso, chiamato Southern Gas Corridor, volto a portare in Europa il gas dall’Azerbaijan passando attraverso sei paesi (Georgia e Turchia, oltre i già citati). (stimati) per un percorso di 3.500 km, dove TAP rappresenta circa un terzo del totale. In particolare, di rete più altri 55 km di derivazione a pressione ridotta. Il casus belli è relativo, sostanzialmente, ai primi 8,7 km. (e dagli stati membri, anche se non sempre concordi) per poter creare un’ che oggi rappresenta il principale fornitore di gas naturale per l’Europa: tutto questo è fatto nell’ottica di limitare la dipendenza energetica da Mosca – con la quale si hanno rapporti sempre piuttosto tesi – ed evitare un’impasse – come successo in Ucraina. Tuttavia, va detto che il nuovo gasdotto non sarà sufficiente ad annullare completamente i rapporti con la Russia per l’approvvigionamento di metano. (e su questo si tornerà) dai Governi Monti, Letta e Renzi, in modo da poter a fronte del rispetto di determinati requisiti ambientali e di sicurezza. e poi Emiliano, si sono sempre opposti al progetto, così come le autorità locali di grado inferiore. Sicuramente è un progetto che ha una prospettiva molto più internazionale e di lungo periodo rispetto alla semplice necessità di gas naturale da parte dei cittadini: è, in primo luogo, una forte scelta politica (estera e non solo). , con il suo presidente Erdogan, erano soggetti molto differenti rispetto a quelli del 2017 ed anzi erano considerati un importante alleato se non addirittura papabili membri per l’UE. Allo stesso tempo i rapporti con Putin, benché non idilliaci neppure oggi, erano molto più tesi e la polveriera del Medio Oriente non era ancora deflagrata dopo la scintilla delle primavere arabe. Come tutti i progetti di questa portata, farsi strada tra gli attori coinvolti nella costruzione del gasdotto è piuttosto complicato e si riduce ad un e la realizzazione del Southern Gas Corridor: ha scelto, nel 2013, Già a questo punto si manifesta una potenziale criticità, l’ingresso della russa all’interno del consorzio (anche se solamente al 10%): questa società, gestita da oligarchi vicini a Putin, solleva alcune perplessità soprattutto riguardo alla strategicità dell’opera così come ideata inizialmente. Addentrandosi specificatamente nell’universo TAP, si nota come il Gasdotto Trans-adriatico sia stato (ex controllata, ora pienamente integrata nel Gruppo svizzero Axpo) ed in particolare dalla sua distaccata EGL-Italia. La proprietà del progetto è tuttavia passata da EGL-Italia (che non esiste più) prima a TAP Asset Spa e poi a tra cui i detentori del consorzio Shah Deniz, Bp (20%), Socar (20%), ma anche da altri importanti player dell’area, come l’italiana Snam (20%) e la stessa Axpo (5%). Quest’articolata conformazione societaria ha catturato l’attenzione di molti addetti ai lavori e molti reporter: da tempo si parlava di dietro la realizzazione del gasdotto, anche se in maniera disorganica, e il ha, in data 2 aprile 2017, sistematizzato queste tematiche attraverso un’ampia inchiesta che tuttavia non convince appieno. si indagano presunti rapporti con mafie da parte di Raffaele Tognacca , è derubricata dalla stessa testata giornalistica dopo tre paragrafi (utili però ad inserire “mafia e soldi sporchi” nel ) ad un caso di “onesti evasori fiscali”. Ma intanto il titolo è stato fatto, il caso è stato montato e le copie sono state vendute. indicandolo come “il manager più importante della Tap Ag”, nonostante questo Nello specifico, la colpa del Dirigente è quella essere azionista di una società offshore per la quale tuttavia Detto che solitamente è difficile che una società offshore sia costituita per scopi nobili, inserire in un report giornalistico un trafiletto in cui si legge: “Il timbro della società anonima (…) un disegno con tre spighe di grano. Sembra quasi un programma: con le offshore c’è grano per tutti”, pare altrettanto poco gentilizio. non pare più problematica rispetto a qualsiasi altra operazione relativa a multinazionali e le evidenze riportate (ad oggi) non paiono fare luce su nulla di nuovo o particolarmente sporco sul progetto, ma si riferiscono a (presunte) evasioni fiscali – relative ad altre attività – da parte di alcune delle persone che hanno lavorato nelle società che gestivano l’appalto. E, soprattutto, tali evidenze non riescono a far emergere rapporti tra i soggetti coinvolti nel gasdotto e le mafie. Tuttavia, una cosa è certa: TAP è progettato, gestito e sarà realizzato da grandi industrie del mercato energetico, in gran parte e questo, al contrario dei sospetti sugli affari sporchi dei manager di cui sopra, è un dato di fatto. Azerbaijan, Russia e Turchia (soprattutto da domenica scorsa) sono paesi dove i presidenti sono e la suddivisione dei poteri dello stato sorvola le idee di Montesquieu. è uscito con un secondo, puntualissimo (almeno sotto l’aspetto temporale, visto le vicende di quei giorni) articolo titolato “ “. Simpatici. Questo costituisce la seconda parte del report e si concentra sulle (anche familiari) dei dittatori dei paesi coinvolti con persone legate alla realizzazione del gasdotto. , anche se titola richiamando il tratto italiano, ma ovviamente vedere l’opera come indipendente dagli snodi precedenti non ha senso. Però forse sarebbe stato più corretto sottolineare che si stava parlando di un altro tratto. ) che non fa altro che confermare il sentore comune, serve probabilmente astrarre la prospettiva. non è possibile attingere a questi senza stabilire relazioni con regimi autoritari o quantomeno scarsamente democratici, siano queste le monarchie assolute arabe o l’Azerbaijan, la Turchia o l’Algeria. Si è disposti a rinunciare a questo? A che costo? Un’alternativa (anche se non perfetta sostituta) è data dalle fonti rinnovabili come , ma quale sarebbe l’impatto sul territorio di questi, che richiedono, a parità d’energia erogata, una superficie dedicata molto maggiore? NoTap è costituito appunto dalla tematica ambientale, articolata in 3 componenti: il danno ambientale dovuto alla realizzazione, l’impatto in caso d’incidente e il rifiuto più generale dell’utilizzo di combustibili fossili. da parte del Ministero dell’Ambiente nel settembre 2014 che ha inoltre sottolineato come Ovviamente è molto difficile entrare nel merito dell’accuratezza degli studi e della consistenza dei risultati, ma il dato di fatto oggettivo è che un Ministero della Repubblica, deputato all’ambiente, si è espresso in maniera favorevole al progetto, e, soprattutto, dettando le linee guida per la realizzazione dell’opera e per il ripristino delle condizioni pre-intervento, in particolare degli alberi d’ulivo. Infatti, la quantificazione in termini oggettivi dell’impatto di un’opera su un ecosistema è sempre molto complicata e, quindi, per aggirare questo problema e rendere la tematica spendibile nella comunicazione di massa, il dibattito pubblico si sta concentrando sul “ Probabilmente concentrarsi solo su questo tema circoscrive troppo la discussione ma poiché ormai questa è diventata un’importante leva d’opinione pubblica, è giusto fare chiarezza sui numeri, partendo con il Nella giornata del 3 aprile, TAP Ag Italia ha rilasciato, tramite i , ovvero lo 0,0004% del totale degli ulivi pugliesi con la dicitura, sotto alla percentuale, “Un numero così piccolo può bloccare tutto?”. Al di là dell’opportunità o meno del comunicato, di livello rivedibile, Allo stesso tempo, comunque non si arriverà ad “estirpare 10mila ulivi” come dice il per il ricongiungimento con la rete Snam, estensione che tuttavia non è contemplata ad oggi nel progetto ed è fuori ambito. Inoltre, , come da indicazione del Ministero. Cosa molto diversa da “essere estirpati”. Ovviamente non c’è una garanzia a priori che ciò avvenga se non la legge stessa, ma non si può negare che l’indirizzo del progetto sia quello di tutela del territorio. Nota a margine: il nuovo tratto dell’Acquedotto Pugliese, avvallato dalla Regione e da Emiliano, ha portato allo spostamento (temporaneo) , capire il motivo dell’uso di due pesi e due misure sarebbe interessante. Perché è vero che l’acqua è vita, ma provare a vivere senza fuoco e senza energia potrebbe essere quantomeno sfidante. La probabilità di avere invece un incidente con forte impatto sulla collettività (leggasi, fuoriuscita di gas dalle tubature) è invece Non si registrano problemi rilevanti e non ci sono motivazioni per considerare questi 8 ulteriori chilometri in maniera differente per quanto riguarda il profilo di rischio. Dorsale italiana del Gas in alta pressione con i punti d’entrata del metano estero. Fonte: Snamretegas.it , al netto della costruzione degli impianti, si potrebbe aprire un’argomentazione sterminata senza arrivare ad un punto di sintesi se non dettato dalla morale di ognuno. Ma c’è sicuramente un dato di fatto: Inoltre, è da ricordare che purtroppo, ad oggi, le tecnologie basate su fonti rinnovabili non riescono ancora a sopperire alle necessità del nostro stile di vita e soprattutto alla domanda delle imprese, tanto che non è pensabile proseguire una produzione industriale senza l’utilizzo di fonti convenzionali , così come non è possibile rinunciare alla produzione industriale stessa senza vedere aumentare la disoccupazione. Un caso emblematico è la limitrofa Ilva di Taranto: alimentata a carbone, è ma non è possibile rinunciarvi per non perdere migliaia di posti di lavoro: per questo motivo si sta facendo di tutto per salvarla contro tutto e tutti, anche e si fatica a capire come mai ci sia un così forte attivismo contro quest’opera sotto questo punto di vista: svariate altre opere, osteggiate, avevano un impatto ben maggiore, come la TAV e la variante di Valico Bologna-Firenze, ma molte altre, con ricadute ambientali infinitamente maggiori rispetto a quelle del gasdotto, sono passate tranquillamente in sordina. Il fenomeno Nimby e la politica locale: di chi è il mio giardino? Il tema probabilmente più interessante è legato alle proteste dei NoTap e in , un osservatorio promosso dal governo italiano: Nimby è un acronimo inglese che sta ad indicare “ ” (non nel mio giardino), ovvero quel fenomeno per il quale associazioni di cittadini o autorità locali si Ad oggi, in Italia, si contano 342 tra impianti e infrastrutture contestate (come mostrato nella mappa interattiva) e l’andamento di questo numero è in forte crescita. , come nel caso di TAP, dove una delle richieste delle autorità di Lecce è di spostare l’approdo del gasdotto a Brindisi perché Ma se il tema della solidarietà tra comunità è vasto e probabilmente senza soluzione, è interessante andare a capire le motivazioni dietro al trend crescente del fenomeno di In generale, negli ultimi anni e a tutti i livelli, si è potuto assistere ad un sempre maggiore , dove fosse possibile ascoltare “le necessità dei cittadini del territorio”. E così, come l’Europa viene messa in discussione per ritornare ad un’univoca sovranità Nazionale, allo stesso modo l’autorità statale e centrale viene in un certo senso rifiutata a favore di un’autonomia regionale, e così via, fino ai comitati di quartiere. Quest’attitudine di rifiuto verso il “potere lontano” ha tratto ancora maggior vigore dal referendum del 4 dicembre 2016 che ha, tra le altre cose, come in questo caso, nel momento in cui si riconosce l’importanza nazionale di un’opera: ma anche e soprattutto a seguito della consultazione, dove si è affermata forte la volontà di mantenere anche quella parte della Carta, la legittimazione di TAP perde (giustamente) ulteriormente spessore agli occhi dell’opinione pubblica. ” è molto in voga in tutte quelle fazioni politiche più lontane dal centro e di un mondo effettivamente globalizzato: questo è sicuramente vero a sinistra, come ricordato a qualsiasi G7, ma lo è altrettanto a destra, dove si promuove una sorta di legame mistico/ereditario con la terra natia, anche in accezione geograficamente più specifica rispetto al concetto prettamente novecentesco di “patria”. Perché si guardano bene dal chiamarsi Lega Italia, però fondano “ Queste stesse fazioni di rifiuto dell’ordine prestabilito, alle quali si può tranquillamente associare anche il Movimento 5 Stelle, non solo in Italia ma in tutto il mondo, dalla UKIP della Brexit a Trump, passando per l’appuntamento francese della prossima settimana dove Le Pen e Melenchon (entrambi molto scettici verso l’Unione Europea) rischiano seriamente di andare al ballottaggio: si può dire che probabilmente questi partiti (anche se l’etichetta li costringe un po’ troppo) che viene verosimilmente traslata su diversi aspetti della vita rispetto a quello puramente politico. in maniera proporzionale alla progressiva devastazione di questo: se è vero che il secondo bicchiere d’acqua, quando si è assetati, è meno necessario del primo, allo stesso modo anche il secondo albero tagliato comporta maggior danno rispetto al primo. Questa interpretazione potrebbe essere considerata, sotto certi aspetti, una buona notizia poiché potrebbe aiutare a far crescere nelle persone una Questo, tuttavia, si deve coniugare con il superamento (ma questo va in terribile contraddizione con il primo punto) dell’ottica locale. Perché se al gasdotto preferisci gli ulivi ma poi non abbassi il riscaldamento, sei Molti altri punti riguardanti TAP andrebbero discussi, come il corrispettivo spettante agli agricoltori del luogo e il finanziamento pubblico ad opere private (dove questo gasdotto è solo un esempio di una sterminata casistica), ma anche in questi casi, come nella maggior parte di quelli riportati, il gasdotto diventa
