THREE MOVEMENTS, III – un viaggio che per motivi di ordine pubblico ho diviso in tre, ma che andrebbe letto nel modo più circoscritto possibile.
Tra demo, ep, album eccetera ho contato almeno 4 versioni di uno dei loro migliori pezzi, che racchiude buona parte della loro poetica: pezzi di due accordi, melodie dolci con strumenti un po’ sporchi, droga e Gesù), si intitola Walkin’ With Jesus. Come potete sentire, le differenze, almeno nella maggioranza dei casi, non sono eccezionalmente evidenti: sono pezzi in evoluzione strutturale o semplicemente suonati con un differente arrangiamento o linea del cantato.
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Ora, considerati sincronicamente, possiamo noi interpretarli alla stregua di versioni della stessa Sainte-Victoire, mantenendo le considerazioni di ontologia fatte a riguardo? Secondo me possiamo. Bisogna però pensare al brano come collocato in un qualche iperuranio di cui queste singole versioni (meglio: esecuzioni) sono manifestazioni fenomeniche che concorrono a esprimerlo e rappresentarlo.
Questo però pone un problema abbastanza grosso: se parliamo di esecuzioni, dobbiamo considerare ogni fottuta esecuzione dal vivo di questo pezzo, ogni lurido live drogatissimo e fumoso dei Spacemen 3 come pari alle versioni registrate, in quanto comunque si tratta di manifestazioni particolari e spaziotemporalmente determinate del pezzo ‘in astratto’? La risposta è, tendenzialmente, sì, almeno fintantoché in questi live non si è stuprata la struttura e le caratteristiche fondanti del pezzo in questione, come è invece facile immaginare che sia accaduto.
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Sonic Boom, in un momento kafkiano. |
Probabilmente non c’è niente di vero, come nei pezzi di cronaca giudiziaria di Travaglio, ma il punto è che le varie esecuzioni di musica classica o di operistica possono differirepiuttostamente fra di loro senza che la cosa desti scandalo e anzi, suppongo, l’interesse di andarsi a sentire sempre gli stessi concerti od opere durante l’arco della vita risieda in questo, oltre che essere l’unico vero segno tangibile per riconoscere un barone universitario. O meglio, l’opera è una storia a sé per quanto riguarda la parte registica, su Rai5 una mattina ho visto una Madama Butterfly che pareva un mashup fra Puccini e gli 883 versione Viaggio al centro del mondo.
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(in ogni caso: nella classica per motivi storico-editoriali, non penso esista il problema che invece si pone con forza nella pop music, cioè il fatto che ‘la versione su disco’ spesso è una sola e perciò è senz’altro preminente rispetto a qualsiasi altra esecuzione live, registrata o meno. Nella classica per come la so io abbiamo lo spartito nell’iperuranio e un milione di esecuzioni tutte sullo stesso piano, anche se pare che lo spettatore medio sia affezionato alla sua versione presente sul disco che gli aveva regalato suo padre che per due soldi al mercato comprò nel 1909. Ma queste idiosincrasie non ci tangono.
Piuttosto, un secondo problema sempre più pressante nell’era del digitale e di ProTools è il fatto che spesso la versione-su-disco è editata e prodotta in maniera talmente diversa e più sofisticata delle esecuzioni live, che la distanza fra essa e quest’ultime è sempre più ampia. Il pezzo registrato in studio è una cristallizzazione di un momento particolare della vita di quel pezzo o la quantità di ‘finzione’ che le tecnologie consentono è tale da cambiare radicalmente la sua natura? Ma ha senso parlare di finzione? L’editing e la produzione nella musica corrispondono al montaggio delle pellicole, per come ne abbiamo parlato per Zidane.)
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Sonic Boom (seduto) e Jason Pierce, che dai ’90 in poi suona come Spiritualized. |
*seguirà parentesi tecnica molto interessante – credeteci.
(per la parte III sono debitore in maniera diretta al nostro Alessio Venier e in maniera indirettissima a Caterina Moruzzi)
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(Three Movements si conclude qua. Potete recuperare le altre parti qui e qui. Penso di avere abusato della pazienza di chiunque a tal punto che postare la settimana prossima una conclusione o simili possa indirizzare me e voi a nient’altro che lo sfacelo, perciò la settimana prossima regalerò soltanto una postilla tecnica, forse più interessante di qualsiasi altra cosa finora detta .
Ora infine vi beccate J. Pierce da solo che la butta in vacca nel pieno stile brit-gospel del suo progetto successivo, Spiritualized. Riconoscerete anche la melodia vocali infiorettata tipica dei dischi di Spiritualized, se li avete presente un minimo. Insomma, si tratta dello stesso brano dell’84 o no?)
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No ok, è uguale al pezzo del 6° video che ho postato (che peraltro ritorna in diversi video sul Tubo). Scopro ora con sommo sgomento che TDTMMTTDT è un album “semi-ufficiale”…
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Orco boia, mi è sfuggita! Vado subito a sentire!
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The sound Of Confusion, che è in Taking Drugs To Make Music To Take Drugs To (di qui in avanti per brevità chiamato TDTMMTTDT, wow che acronimo) è praticamente un'altra versione di Walking with Jesus no?
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