Targa estera, adesso sono problemi | REVE e carte in regola: scatta l’obbligo e la multa è gigantesca

Targa estera

Targa estera (Pexels) - Thebottomup

ACI, attraverso il Registro Veicoli Esteri (REVE), chiarisce quando i residenti in Italia non possono più circolare con targa straniera: un obbligo preciso che impone tempi e documenti ben definiti.

Negli ultimi anni la normativa sulle targhe estere è diventata più stringente, soprattutto per chi vive stabilmente in Italia ma utilizza veicoli immatricolati all’estero. Il Registro Veicoli Esteri, gestito da ACI, nasce proprio per mettere ordine e contrastare abusi e irregolarità legate all’uso di auto non registrate nel nostro Paese, spesso impiegate per eludere imposte, multe o obblighi assicurativi. La regola fondamentale è chiara: chi ha residenza in Italia non può circolare liberamente con un’auto con targa straniera oltre un certo limite temporale.

Le verifiche sono diventate più capillari e gli automobilisti devono conoscere bene la normativa per evitare sanzioni pesanti. L’obbligo di reimmatricolare scatta in precise condizioni e riguarda tanto i possessori quanto chi utilizza abitualmente un veicolo non intestato a sé. Ignorare i termini previsti può avere conseguenze immediate, dalla multa al sequestro del mezzo.

Quando nasce l’obbligo e come funziona il REVE

Secondo le indicazioni di ACI, i residenti in Italia non possono guidare veicoli con targa estera per più di tre mesi consecutivi. Oltre questo limite, se il mezzo viene utilizzato in modo continuativo sul territorio nazionale, è necessario immatricolarlo in Italia o iscriverlo al REVE nei casi previsti. La registrazione è obbligatoria per tutti i conducenti che utilizzano un’auto straniera non di loro proprietà ma messa a disposizione da un familiare, un’azienda o un soggetto estero.

L’iscrizione al Registro Veicoli Esteri serve a certificare la titolarità e l’uso del mezzo, indicando proprietario, conducente abituale e durata dell’utilizzo. Una procedura che garantisce trasparenza e permette alle forze dell’ordine di verificare rapidamente la regolarità della circolazione. Il REVE diventa così lo strumento chiave per distinguere i casi leciti da quelli in cui è necessario procedere con la reimmatricolazione.

Codice della Strada
Multa (Fonte Pixabay) – thebottomup.it

Quando reimmatricolare e quali documenti servono davvero

Se il conducente è residente in Italia da oltre tre mesi e utilizza stabilmente il veicolo, la reimmatricolazione diventa obbligatoria. In questo caso la procedura prevede la richiesta di immatricolazione italiana mediante presentazione della documentazione estera, certificato di proprietà, libretto originale e dichiarazione di conformità. Il veicolo verrà poi targato secondo il sistema nazionale e registrato al PRA, con il pagamento delle imposte dovute.

Non rispettare l’obbligo comporta sanzioni che possono essere molto elevate, oltre al possibile fermo amministrativo del mezzo fino alla regolarizzazione. ACI ricorda anche che assicurazione e revisione devono essere in regola secondo la normativa italiana non appena l’auto viene reimmatricolata. Mettere in ordine le carte evita contenziosi e controlli problematici, e permette di viaggiare senza rischiare multe improvvise. Conoscere le regole del REVE è quindi essenziale per chi guida un’auto straniera vivendo in Italia: una questione di trasparenza, sicurezza e piena regolarità.