Tutti la chiamano la Fiat degli scemi: crepa dopo 100.000km | Chi la compra faccia il segno della croce

Uomo disperato al volante di un'auto

Fiat, l'auto che ha mostrato più falle nel tempo - thebottomup.it

La chiamano ‘la Fiat degli scemi’, eppure di scemo non c’è nessuno quando il motore smette di collaborare dopo appena 100.000 km.

Perché qui non si parla di un caso isolato, ma dell’ennesimo capitolo di una storia che Stellantis avrebbe voluto archiviare da tempo. Tutto parte da un tre cilindri compatto, il famoso 1.2, venduto come la rivoluzione dell’efficienza e dell’affidabilità. Motore piccolo, consumi bassi, promesse grandi.

Poi però, col passare dei chilometri, arrivano gli odori di benzina, le spie che lampeggiano e quella sensazione di déjà vu che chi ha già avuto una PureTech conosce fin troppo bene.

Nel frattempo, il gruppo corre ai ripari con un richiamo ufficiale che coinvolge otto marchi. E non proprio dettagli trascurabili.

Stellantis e il motore da manuale (dei richiami)

Il protagonista è sempre lui: il 1.2 PureTech, un tre cilindri pensato per equipaggiare mezzo listino Stellantis. Dopo i problemi cronici della cinghia di distribuzione immersa nell’olio – quella che tendeva a sbriciolarsi e finiva a intasare tutto il sistema di lubrificazione – la nuova generazione “Gen3” doveva segnare la rinascita.

Catena al posto della cinghia, 70% dei componenti riprogettati, promessa di affidabilità e di minori costi di manutenzione. E invece, il nuovo allarme arriva da dove meno te lo aspetti: alcuni dadi del tubo ad alta pressione che collega la pompa al rail dell’iniezione non sono stati serrati correttamente.

Il rischio? Perdita di carburante e, nei casi più estremi, incendio. Stellantis parla di probabilità minima, ma nel dubbio invita i proprietari a prestare attenzione a ogni anomalia: odori di benzina, cali di rendimento, aumento dei consumi, spie accese. Piccoli segnali che fanno sudare freddo chi pensava di aver comprato un’auto ‘senza pensieri’. Ma per chi non s’intende di motori viene spontaneo domandarsi: qual è il veicolo, o meglio, quali sono i veicoli coinvolti?

Insegna Stellantis
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La lista dei marchi e la più chiacchierata

Il richiamo riguarda vetture prodotte tra il 2023 e il 2025, con motori 1.2 benzina e mild hybrid da 100 a 145 cavalli, distribuite su otto marchi: Alfa Romeo, Citroën, DS, Fiat, Jeep, Lancia, Opel e Peugeot.

L’intervento, spiega Stellantis, è gratuito e rapido – un controllo in officina per verificare e serrare i raccordi ad alta pressione – ma la figuraccia è servita. E tra tutti i modelli coinvolti, quello che sta attirando più attenzioni è la Fiat 600. Doveva essere il simbolo del rilancio del marchio, ma oggi è la più citata nei forum e nei gruppi social, bersaglio preferito di chi ironizza sulla presunta ‘maledizione PureTech’.

Chi la guida non ride affatto, anche se la definizione ‘la Fiat degli scemi’ ormai rimbalza ovunque. Una battuta amara, certo, ma che fotografa bene l’umore di molti automobilisti: stanchi di sentirsi cavie in nome dell’innovazione. E convinti che, a forza di richiami, certe promesse del futuro abbiano finito per bruciare nel presente.