Caso Garlasco, è lei l’arma del delitto: ecco perché il corpo è stato ritrovato in quelle condizioni | Non ci sono più dubbi
Chiara Poggi (Instagram) TheBottomUp.it
Dopo 18 anni di misteri, spunta un oggetto compatibile con la ferita di Chiara Poggi. Gli esperti non hanno più dubbi.
Sono passati quasi vent’anni, eppure il caso di Garlasco continua a riempire le pagine di cronaca. Ogni nuovo dettaglio sembra riaprire ferite mai rimarginate.
Chiara Poggi, la giovane trovata senza vita nella sua abitazione il 13 agosto 2007, resta al centro di un’indagine che ha segnato la storia giudiziaria italiana.
Le indagini, i processi, le perizie: tutto sembrava ormai esaurito. E invece, un dettaglio riemerso nelle ultime settimane potrebbe riscrivere la verità.
Un piccolo oggetto, apparentemente innocuo, è diventato la nuova ossessione degli inquirenti.
Il Baby Tonfa: un oggetto comune, una pista decisiva
Si chiama Baby Tonfa ed è uno strumento di autodifesa in plastica o metallo, spesso usato come portachiavi. Secondo alcune nuove analisi, potrebbe essere l’arma compatibile con una ferita rotonda trovata sulla tempia di Chiara Poggi. A formulare l’ipotesi è Luisa Regimenti, docente di Medicina legale all’Università di Roma Tor Vergata, che avrebbe notato la perfetta corrispondenza tra la forma del Tonfa e la lesione riscontrata durante l’autopsia.
Il quotidiano Il Tempo ha ricostruito come la docente, studiando le foto e la relazione medico-legale, sia arrivata a questa conclusione dopo aver appreso che Andrea Sempio, l’unico indagato attuale, praticava il Krav Maga, una disciplina di combattimento in cui questo strumento viene spesso utilizzato per la difesa personale. Il dettaglio non è banale: secondo Regimenti, la lesione “poco profonda e rotondeggiante” sarebbe “perfettamente compatibile” con l’impatto di un Baby Tonfa. A completare il quadro ci sarebbero anche tagli simmetrici sulle palpebre, inflitti probabilmente con una lama molto affilata e da una mano esperta.

Le nuove verifiche e i dubbi sul momento della morte
La Procura di Pavia ha affidato ulteriori accertamenti all’anatomopatologa Cristina Cattaneo, chiamata a eseguire nuove verifiche sui reperti. L’obiettivo: chiarire non solo quale arma abbia colpito Chiara, ma anche quando sia avvenuto l’omicidio. Il fascicolo riaperto include otto possibili orari del decesso, tutti compresi tra le 7 e le 12.30 del mattino di quel 13 agosto 2007.
Il margine è ampio, e da esso dipendono molte delle ipotesi ricostruttive sul delitto. La nuova consulenza, secondo indiscrezioni, starebbe valutando anche la possibilità che l’aggressione sia avvenuta in più fasi e che siano coinvolte più persone. Se la compatibilità del Baby Tonfa venisse confermata, il caso Garlasco potrebbe vivere un nuovo capitolo. E forse, dopo quasi due decenni, la verità potrebbe finalmente emergere dalle ombre. Gli accertamenti e le indagini, chiariranno se tale supposizione esatta oppure no. Restiamo in attesa di aggiornamenti.
