“Sono andato a vedere la partita e ho preso 675.000€ di multa”: gliel’hanno fatta per questa dimenticanza | Non lasciare mai questa cosa a casa tua

Tifosi allo stadio di calcio

Quando vedere una partita può costare caro - thebottonup.it

Non solo il biglietto della partita era sovrapprezzato, ma è risultato anche non valido: quando una semplice sbadataggine può costare davvero cara.

Specialmente per gli eventi sportivi, acquistare un biglietto all’ultimo può diventare una vera faida: posti carissimi, disponibilità limitata e gente che si “impresta” l’abbonamento pur di vedere la propria squadra del cuore. Una situazione che gli appassionati sportivi conoscono fin troppo bene.

Ma cosa succederebbe se, di punto in bianco, arrivassimo allo stadio e – nonostante il biglietto – non ci facessero entrare per una nostra distrazione? Probabilmente chiederemmo spiegazioni. Così come faremmo se l’evento venisse cancellato e nessuno volesse rimborsarci.

Purtroppo, succede più spesso di quanto si pensi. E in parte la colpa è anche nostra. Non importa se l’abbiamo pagato il doppio e non abbiamo fatto nulla di illecito: dall’altra parte c’è chi, questa volta, dovrà pagare una sanzione da 675.000€.

Il bagarino dei record (e del karma)

C’è chi si lamenta perché non trova posto al concerto, e chi invece li compra tutti. Letteralmente. Il protagonista di questa storia non si è accontentato di accaparrarsi due biglietti extra per un amico: ha deciso di fare incetta di decine di migliaia di tagliandi per ben 90 eventi in tutta Italia, dai concerti alle partite di Serie A. Poi li ha rimessi in vendita online, ovviamente a prezzi da capogiro.

Una mossa da ‘genio’ del business, finché non è arrivata la Guardia di Finanza con una cartellina piena di prove e la benedizione dell’AgCom. Già, perché stavolta non si parla di un portale estero o di un marketplace intoccabile: ma di una singola persona, colta con le mani nel sacco digitale. E la multa, tanto per restare in tema, è da stadio pieno: 675.000 euro.

Un caso che farà scuola e che, forse, metterà fine a quell’idea romantica del ‘biglietto trovato all’ultimo minuto’. Ma cosa comporta davvero comprare biglietti rivenduti illegalmente? E perché per lui la sanzione è stata così alta?

Pattuglia Guardia di Finanza
Guardia di Finanza (credit: By roadmap, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53668479) – thebottomup.it

Quando la furbizia costa (e anche parecchio)

La legge che vieta la rivendita dei biglietti a prezzo maggiorato esiste dal 2016, ma solo nel 2025 il Garante ha deciso di usarla fino in fondo. Le sanzioni, in teoria, vanno da 5.000 a 180.000 euro, ma nel suo caso sono state moltiplicate per ogni violazione. Ogni click, ogni acquisto frazionato per eludere i controlli, ha contato come un illecito a sé. Così, da semplice multa, si è arrivati a un conto da 675.000 euro.

L’AgCom ha parlato chiaramente di indebito arricchimento: il guadagno ottenuto rivendendo biglietti sottratti al pubblico, spesso con margini del 200 o 300%. Un business mascherato da passione per lo sport e la musica, che in realtà toglie posti ai fan veri e alimenta evasione fiscale.

E chi compra? Nessuna sanzione diretta, almeno per ora. Ma resta il rischio di ritrovarsi con un biglietto non valido, senza rimborso e con lo spettacolo già iniziato. In pratica, si paga di più per non entrare. E sì, anche quella, a modo suo, è una lezione che fa male al portafoglio.