Macerata, assolto perché la sua vittima “aveva già avuto rapporti”, oggi viene condannato in appello a tre anni: il caso che fa discutere

Macerata

Caso di violenza sulle donne (Fonte Pixabay) - thebottomup.it

Un nuovo caso fa discutere e getta una grande ombra sulla giustizia italiana: uomo di Macerata prima assolto e poi condannato a seguito di uno stupro.

Una storia destinata a fare rumore e discutere per molto tempo o almeno così si spera. Quanto accaduto a Macerata è qualcosa che ti lascia senza parole. Ma allo stesso tempo dimostra come ci siano ancora grosse lacune nella legge italiana ed anche nella nostra cultura.

Questa storia ha preso il via nel 2019 quando una ragazza islandese di 17 anni ha denunciato uno stupro dopo una serata passata con una sua amica. Le due erano uscite per un appuntamento a quattro con due ragazzi italiani di 25 anni. In tarda serata si erano separate e in questo frangente era avvenuto lo stupro.

Una storia già difficile di suo ma lascia ancora di più l’amaro in bocca perché il giovane oggi è stato condannato in appello, ma all’inizio era stato assolto con una motivazione inspiegabile. Una di quelle che ti lasciano senza fiato.

Macerata, la sentenza che fa discutere

La prima sentenza in merito al caso di stupro della ragazza islandese è arrivata tre anni fa. Un vero e proprio pugno allo stomaco. Il tribunale di Macerata aveva infatti emesso la sua sentenza di assoluzione con una motivazione che lascia interdetti: “Aveva già avuto rapporti dunque era in condizione di immaginarsi i possibili sviluppi della situazione”.

Secondo i giudici, seguendo il ragazzo nella sua auto e appartandosi, la ragazza sapeva benissimo a cosa sarebbe andata incontro e quale fosse lo scopo dell’incontro. In realtà sul corpo della ragazza sono stati trovati dei segni. Inoltre, la ragazza ha chiarito di aver subito fatto presente al ragazzo che non sarebbe andata oltre. Infine, dopo lo stupro, era corsa prima dall’amica e poi aveva denunciato. Probabilmente questi particolari hanno ribaltato la sentenza.

La decisione dei giudici (Fonte Pixabay) – thebottomup.it

Caso Macerata: la decisione in appello e le polemiche

Come fa sapere ANSA, in queste ore, in Corte d’appello ad Ancona, l’imputato è stato condannato a tre anni di reclusione, pena inferiore a quella richiesta e pari a 4 anni e un mese. Una sentenza che ribalta la prima e che arriva dopo l’ondata di polemiche scatenate dalla motivazione della prima sentenza.

La ragazza nel mentre ha ricevuto il sostegno di associazioni, ma anche di alcuni politici italiani. Alcuni parlamentari del Pd in commissione Femminicidio hanno parlato di questa sentenza: Conferma che in Italia c’é assoluto bisogno di una legge sul consenso“. Intanto i difensori del ragazzo, oggi 31 anni, hanno già chiarito che faranno ricorso in Cassazione per provare a ribaltare ancora una volta la sentenza.