Le tendenze dei bisogni umanitari per il 2024 (e come affrontarle)

Ecco sette trend che rischiano di lasciare milioni di persone prive di cibo, cure mediche, rifugio o altri aiuti umanitari nel corso del prossimo anno; in più, alcune idee su cosa i governi, le organizzazioni umanitarie e i singoli possono fare diversamente, in modo da rendere il 2025 un po’ migliore. Pubblichiamo questa lista nel quadro dei conflitti e delle violenze attualmente in corso – a ; e in tanti altri luoghi dove il bisogno di aiuti umanitari è in crescita o è ormai diventato la quotidianità per molti. La pubblichiamo inoltre con la consapevolezza che donne e bambini, come sempre, saranno maggiormente colpiti dagli impatti. Questa lista, che presenta un ordine casuale, attinge dai nostri report in giro per il mondo; da interviste con ricercatori, operatori umanitari e legislatori; e, soprattutto, dalle nostre discussioni con le persone che lavorano per ricostruire delle vite nel bel mezzo di conflitti e disastri. Per una visione geografica degli hotspot umanitari, tieni d’occhio la nostra lista delle 10 crisi che dovrebbero avere la tua attenzione nel 2024. Gli sforzi volti a impedire le migrazioni faranno aumentare morti e abusi Nonostante le abbondanti prove che dimostrano l’inutilità della «prevenzione per deterrenza”, gli Stati Uniti, l’UE e molti altri stanno potenziando lo sviluppo di e stanno progressivamente cercando di portarla nei paesi da cui i rifugiati, i richiedenti asilo e i migranti vengono o transitano. Il risultato nel 2024 sarà quasi sicuramente un aumento del già ; un numero sempre più grande di persone che si struggono nei ; ulteriori violazioni dei diritti umani e sofferenza umanitaria nei paesi di origine e di transito; e una sempre maggiore strumentalizzazione della migrazione come mezzo per esercitare pressione politica sugli Stati Uniti e sui paesi europei. È qualcosa che abbiamo già visto in , al confine tra Russia e Finlandia, e così via. Un approccio migliore? Riconoscere che la migrazione è inevitabile e spesso vantaggiosa, soprattutto quando è ben gestita. La guerra dell’informazione – con un pizzico di IA – metterà sempre più a rischio i civili La misinformazione e la disinformazione sono sempre stati fattori di conflitti e crisi. Ma la tecnologia odierna, compresa un’intelligenza artificiale facilmente accessibile e in rapida evoluzione – basti pensare a Midjourney e ChatGPT – moltiplica i rischi. Alcuni analisti avvertono che l’IA generativa potrebbe corrispondere alla per avere delle istantanee di come l’informazione viene resa un’arma. Esempi di danni nel mondo reale stanno aumentando altrove. In Sudan, sia l’esercito che le forze paramilitari Rapid Support hanno intrapreso una guerra dell’informazione sui social – mettendo in pericolo i civili in fuga dal conflitto con false informazioni sulle del massacro in Tigray dicono che gli algoritmi di Facebook hanno del Myanmar ne conoscono le conseguenze: i discorsi d’odio hanno demonizzato un’intera comunità, il che ha gettato benzina sul fuoco in termini di genocidio. Ex stanno cercando di regolamentare con urgenza l’IA. Ma il cambiamento potrebbe avvenire in maniera più organica. Investigatori e fact-checker professionisti stanno smentendo la disinformazione dall’ le regioni maggiormente colpite, ma la carenza d’acqua è diventata una calamità su scala globale, con siccità che si abbattono ovunque dal . Le previsioni mostrano che questi eventi si verificheranno sempre più spesso con il peggioramento del cambiamento climatico, il che porterà milioni di persone a lasciare le terre colpite da aridità per trasferirsi in città alla ricerca di lavori che non esistono. I bambini sono particolarmente vulnerabili alla carenza d’acqua, che è uno dei maggiori fattori a intervenire nelle morti infantili prevenibili. L’UNICEF che 739 milioni di bambini – uno su tre a livello globale – vivono in aree di grave o molto grave carenza idrica. Save the Children ha recentemente indicato come la mancanza d’acqua collegata al cambiamento climatico abbia per i bambini a Gaza. I conflitti peggiorano la situazione, come nello , dove le fazioni in lotta hanno militarizzato le riserve d’acqua e ricattato i cittadini disperati. La mancanza d’acqua può essere causa di crisi anche in paesi pacifici. La nel 2023 dedicata alla sicurezza delle risorse idriche è stata un primo passo per affrontare il problema. Ma i partecipanti si sono sentiti delusi per la mancanza di azioni concrete, e confusi sul perché la prossima conferenza non si terrà prima del 2028. Gli assedi puniranno collettivamente i civili e impediranno l’accesso agli aiuti umanitari Le tattiche di assedio sono vecchie quanto la guerra stessa, ma un incremento del loro impiego sta lasciando milioni di persone affamate e sta rendendo più complesse le operazioni di soccorso. In ottobre, Israele ha trasformato il blocco ventennale di in un vero e proprio assedio, usando elettricità, cibo, acqua e medicinali come strumenti di guerra. Probabilmente, l’assedio e i bombardamenti che lo accompagnano creeranno bisogni umanitari per e nel Mali, gruppi jihadisti hanno circondato dozzine di villaggi e città, causando e morti dovute a malattie altrimenti curabili. Altrove, nello Yemen, gli Houthis stanno ancora Taiz; intanto, il blocco dei porti ucraini sul Mar Nero da parte della Russia sta continuando a minacciare la sicurezza alimentare a livello mondiale. Nel Myanmar, la giunta al potere in caso di vittorie da parte dei movimenti resistenti. La negoziazione per l’accesso alle zone sotto assedio è complessa ma ancora possibile. Le comunità in tali aree hanno anche sviluppato El Niño aumenterà le carestie, gli spostamenti e i rischi per la salute , che, avvertono gli esperti, porta ad inondazioni ancora più violente, siccità, incendi e ondate di caldo in tutto il mondo. A seguito dell’ , il costo umanitario per milioni di persone finirà per essere in un mondo già vittima della fame; spostamenti; e rischi per la salute. Come con la maggior parte delle crisi causate dal clima, le comunità già alle prese con o con economie e sistemi sanitari stravolti dalla pandemia saranno le preventiva potrebbe salvare vite e denaro. Il governo peruviano ha affermato che stanzierà per prevenire e contenere i danni causati dal clima. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura sta dando priorità , come il rinforzo degli argini dei fiumi e la distribuzione di semi resistenti alla siccità. Ma avverte anche che le «risorse finanziarie disponibili sono estremamente limitate rispetto agli effetti attesi da questo fenomeno». Il rifiuto di stati e gruppi «emarginati» aggraverà le crisi umanitarie Le organizzazioni umanitarie stanno cercando il modo di fornire assistenza senza i governi e i gruppi accusati di abusi su larga scala. Questo dilemma non è una novità, ma sembra pronto a ripresentarsi con rinnovata urgenza nel 2024 visto che i bisogni umanitari crescono notevolmente in dove i governi donatori e le organizzazioni umanitarie vengono messi alla prova da vincoli politici, etici e legali. Un cambio di mentalità potrebbe essere in corso. Le Nazioni Unite e il governo venezuelano hanno per poter utilizzare come aiuti di emergenza milioni di dollari di beni congelati da sanzioni. In America Latina e nei Caraibi, dai pacifisti vengono offerte in aiuto ai gruppi che devono interagire con i . E i leader internazionali prestano sempre più attenzione alle chiamate che richiedono una maggiore interazione con i talebani per far sì che gli aiuti vengano implementati: come il direttore della missione ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite: «il dialogo non legittima». I regimi «di transizione» nel Sahel metteranno a rischio l’accesso agli aiuti e ai fondi ad essi destinati Le conseguenze di una recente ondata di colpi di stato nel Sahel – dovuti a malgoverno e disfunzioni, ma anche eredità del colonialismo – stanno delle crisi umanitarie che erano già significative. Le giunte in Burkina Faso, nel Mali, e nel Niger non hanno saputo controllare la violenza dei gruppi combattenti e hanno fallito nel dare una svolta alle economie in declino. Il 2024 rischia di essere , le emergenze climatiche e la riduzione dei fondi destinati agli aiuti mettono ulteriormente alla prova la solidità delle norme costituzionali in altri paesi. Le sanzioni da parte delle organizzazioni regionali africane sono state la reazione standard – e – alle acquisizioni militari. Nel Niger, esse sono state particolarmente violente, e hanno causato danni – e che allo stesso tempo incoraggi una certa puntualità nel ritorno a un governo civile. The New Humanitarian mette un giornalismo indipendente di qualità a disposizione dei milioni di persone colpite dalle crisi umanitarie nel mondo. Scopri di più su Foto di copertina composta da immagini di: Claudia Lacave/Hans Lucas, Dan Collyns/TNH, Ali M. Latifi/TNH, Mohamed Nureldin Abdallah/Reuters, Max Hirzel/TNH and Majdi Fathi/NurPhoto