Philomena di S. Frears (2013)

racconta la storia vera del doloroso distacco tra una ragazza madre ed il suo bambino negli . Come in tutte le grandi storie, anche in quella raccontata da , alla trama principale si intrecciano diverse vicende umane che contribuiscono a creare un film emozionante. La quindicenne Philomena rimane incinta ed è costretta a fuggire dal suo paese per via della colpa di cui si è macchiata, viene mandata in un convento di suore dove lavora nella lavanderia insieme a tante altre ragazze madri che non hanno il diritto di vedere i loro figli. , nei quali Philomena si sposa e ha una nuova vita ed altri figli ora sotto la liceità morale del matrimonio, fino a quando decide di raccontare la sua storia per ritrovare il figlio Anthony. Alla sua ricerca si unisce Martin Sixsmith, ex di Tony Blair, intellettuale, ateo e in cerca di una storia da raccontare. I due personaggi sono agli antipodi; da una parte l’anziana donna, cattolica, che legge il “Daily Mirror” e i romanzi rosa di ambientazione medioevale e dall’altra il freddo giornalista, laico, borghese, laureato ad Oxford che ha perso la fiducia nelle persone ed è bloccato nella stesura di un libro sulla storia russa. I due vanno alla ricerca del terzo personaggio cardine della storia: il figlio Anthony, cresciuto nell’ americana in un’agiata famiglia cattolica, dopo gli studi diventa consigliere del presidente Reagan, è omosessuale e si ammala di Aids in un periodo oscuro per lo stato sociale americano; fu proprio sotto Reagan che vennero eliminati gli aiuti ai malati di Aids. Philomena ed Anthony hanno la colpa di essere vissuti in momenti storici sbagliati per i loro “peccati” ed entrambi ne hanno pagato il prezzo. Dall’altra parte Martin osserva incredulo la semplicità e la bontà di Philomena che forte della sua fede riesce a perdonare chi le ha procurato tanto dolore in gioventù ed è proprio intorno alla fede che ruotano i due personaggi principali. E’ giusto perdonare dopo tante ingiustizie chi non sembra dare il minimo segnale di pentimento? Martin, dall’alto della sua formazione ed estrazione sociale non riesce a capirlo, la fede sembra una semplice scusa per non affrontare le ingiustizie del mondo. Questo bellissimo film è stato premiato al festival di Venezia per la e la critica mondiale lo ha accolto come uno dei migliori film del 2013: è difficile oggi vedere un vero buon film e non si può sempre fare affidamento sui premi dei festival nostrani per avere una garanzia di qualità, ma il caso di Philomena è diverso, questo film è . Il tema del peccato si intreccia con la fede e con la laicità ed i personaggi, mai stereotipati e magistralmente interpretati da due grandi protagonisti del cinema inglese, affrontano (di formazione) e allo stesso tempo una ricerca delle proprie radici. Tanti elementi quindi perfettamente incastonati tra loro che danno come risultato un piccolo gioiello cinematografico.