IMU 2025 sulle seconde case: saldo del 16 dicembre e sconti fino al 50% | Cambia da comune a comune
Imu - Thebottomup
Il 16 dicembre torna l’appuntamento con il saldo IMU sulle seconde case: le aliquote 2025 variano da Comune a Comune e gli sconti fino al 50% non sono automatici, ma legati a delibere che molti contribuenti ignorano.
L’IMU continua a essere una delle imposte più complesse da gestire, soprattutto per chi possiede una seconda abitazione. Ogni anno i Comuni aggiornano aliquote e riduzioni, pubblicandole sul proprio sito istituzionale e sulla banca dati nazionale. Ma nonostante la procedura sia ormai consolidata, molti proprietari scoprono troppo tardi di aver versato un importo errato o di aver perso un’agevolazione disponibile. Il 2025 non fa eccezione, con nuove delibere che modificano le percentuali e introducono condizioni specifiche per ottenere gli sconti.
Il rischio principale è dare per scontato che le aliquote restino invariate. In realtà, molti Comuni ritoccano al rialzo o al ribasso l’imposizione sulle seconde case, adattandola alle esigenze di bilancio e ai piani urbanistici. Verificare la delibera pubblicata entro i termini è l’unico modo per evitare sorprese, soprattutto in territori dove sono previste riduzioni consistenti per immobili particolari o situazioni specifiche.
Le scadenze e le aliquote: perché il saldo del 16 dicembre è quello decisivo
Il saldo IMU rappresenta il conguaglio finale dell’anno. A giugno si paga un acconto basato sulle aliquote dell’anno precedente, ma è con il versamento di dicembre che si allinea l’imposta alle delibere effettive del 2025. Questo significa che eventuali aumenti entrano pienamente in gioco solo al secondo pagamento, mentre le riduzioni spettanti si recuperano con la stessa operazione.
I Comuni possono applicare aliquote diverse in base alla tipologia di immobile: abitazioni non principali, case affittate, fabbricati storici, immobili inagibili o di interesse particolare. Le seconde case rientrano nella categoria più tassata, quella che spesso registra gli aumenti più frequenti. Senza controllare le delibere si rischia di calcolare il saldo sulla base di valori non più aggiornati, versando più del dovuto o accumulando differenze che potrebbero trasformarsi in avvisi di accertamento.

Gli sconti fino al 50%: quando spettano davvero e perché non sono automatici
In molti territori sono disponibili riduzioni fino al 50% per seconde case soggette a particolari condizioni: immobili non abitabili, fabbricati concessi in comodato a figli o genitori, case locate a canone concordato o immobili di pregio vincolati. Tuttavia, ogni Comune stabilisce criteri, documenti e tempistiche da rispettare per accedere allo sconto. Questo significa che l’agevolazione non scatta da sola, ma va richiesta e documentata.
La mancata presentazione di autocertificazioni, planimetrie o contratti può far decadere il diritto allo sconto, anche se tutte le condizioni erano rispettate. La differenza tra pagare l’aliquota piena e ottenere il 50% in meno dipende spesso da un dettaglio burocratico. Ecco perché, prima del saldo, è indispensabile consultare la delibera comunale e verificare eventuali istruzioni aggiuntive. Conoscere le regole del proprio Comune è l’unico modo per cogliere le agevolazioni disponibili e per versare l’IMU 2025 nel modo corretto, senza esborsi inutili né rischi futuri.
