FOTOVOLTAICO da INCUBO | La maxi truffa “Cagliostro” ha colpito tutta Italia: quali contratti rischiano di saltare?
Impianto fotovoltaico (Pexels) - Thebottomup
La maxi truffa “Cagliostro” travolge migliaia di famiglie che avevano investito nel fotovoltaico: il Movimento Difesa del Cittadino si prepara a un’azione collettiva per tutelare i risparmiatori e chiarire quali contratti potrebbero vacillare.
L’inchiesta sulla presunta truffa legata agli impianti fotovoltaici, ribattezzata “Cagliostro”, ha scoperchiato un sistema complesso di vendite, finanziamenti e promesse di risparmio energetico mai realmente mantenute. Molti cittadini hanno sottoscritto contratti convinti di accedere a impianti efficienti e incentivi garantiti, ma si sono ritrovati con rate pesanti, impianti incompleti o non funzionanti e interlocutori improvvisamente introvabili. La vicenda ha generato un’ondata di segnalazioni che ha attirato l’attenzione delle associazioni dei consumatori.
Tra queste, il Movimento Difesa del Cittadino ha annunciato l’intenzione di avviare un’azione collettiva, raccogliendo documenti e testimonianze per ricostruire l’intero meccanismo commerciale. L’obiettivo è proteggere chi ha firmato contratti apparentemente regolari ma che, alla prova dei fatti, presentano clausole inesistenti, promesse non rispettate o condizioni economiche diverse da quelle illustrate in fase di vendita.
Come funzionava lo schema e perché molti contratti sono ora a rischio
Dalle prime ricostruzioni emerge uno schema che mescolava consulenze energetiche, installazioni incomplete e finanziamenti agganciati a condizioni poco trasparenti. Le offerte presentate ai consumatori promettevano azzeramento delle bollette e rientro rapido dell’investimento, ma molti impianti non sono mai entrati in funzione o sono stati attivati senza i requisiti tecnici necessari.
Il nodo più delicato riguarda proprio i contratti di finanziamento collegati all’acquisto degli impianti. In molti casi, i cittadini hanno firmato pacchetti “chiavi in mano” che avrebbero dovuto includere installazione, manutenzione e gestione burocratica. Con la truffa emersa, la validità di questi contratti diventa incerta: se vengono provati vizi di informazione, omissioni o pratiche commerciali scorrette, alcuni accordi potrebbero essere dichiarati annullabili o sospesi, aprendo la strada a richieste di rimborso.

Cosa sta preparando MDC e quali documenti servono ai risparmiatori
Il Movimento Difesa del Cittadino sta predisponendo una raccolta di segnalazioni per valutare la portata del danno e costruire un’azione collettiva più ampia possibile. L’associazione invita gli interessati a raccogliere contratti, preventivi, e-mail, foto degli impianti e documentazione bancaria relativa ai finanziamenti. Ogni elemento è utile per ricostruire le procedure di vendita e verificare se le promesse fatte dai consulenti corrispondano a quanto installato.
La fase preparatoria servirà anche a identificare i punti deboli più comuni dei contratti: firme apposte senza spiegazione adeguata, moduli di recesso non consegnati, condizioni economiche differenti da quelle illustrate a voce. MDC punta a chiarire quali clausole siano contestabili e in quali casi sia possibile sospendere le rate o chiedere il rimborso di somme già pagate. Per chi ha creduto nel fotovoltaico come investimento sul futuro, l’azione collettiva può rappresentare l’unico modo per uscire dall’incubo “Cagliostro” e riportare trasparenza in un settore che, in condizioni normali, dovrebbe essere sinonimo di risparmio e sostenibilità.
