Addio Naspi, il governo ha già preso la decisione: dovete andare a lavorare | Non sentiranno nessuna ragione

Naspi Inps

Naspi Inps (infoiva) TheBottomUp.it

Arriva la stretta più dura per i disoccupati: cancellata la Naspi per chi non vuole lavorare. Tempi duri per i pigri.

Le regole del gioco cambiano ancora una volta aggiungendo ostacoli a chi aspetta di prendere la Naspi.

Un nuovo provvedimento del Governo rivoluziona il modo in cui i disoccupati potranno accedere e mantenere gli aiuti economici.

Dietro la promessa di “più lavoro per tutti” si nasconde una stretta che preoccupa sindacati e beneficiari.

Chi riceve un sussidio dovrà rispettare nuove condizioni, più rigide e vincolanti, e un solo errore potrebbe costare caro: la perdita immediata dell’indennità.

La nuova strategia del Governo: annullata la disoccupazione

L’obiettivo dichiarato è favorire il reinserimento lavorativo e ridurre le forme di assistenza ritenute passive. Il Governo ha deciso di introdurre un sistema più severo di controlli, verifiche e condizioni per continuare a ricevere il sostegno economico. Niente più automatismi: ogni beneficiario dovrà dimostrare di essere realmente attivo nella ricerca di un impiego, aggiornando costantemente il proprio profilo e partecipando ai percorsi formativi o di orientamento proposti.

La misura punta a spingere i cittadini a rientrare nel mondo del lavoro il prima possibile, scoraggiando comportamenti opportunistici. Tuttavia, le critiche non mancano: molti temono che la stretta possa colpire anche chi, pur volenteroso, si trova in contesti territoriali dove le offerte scarseggiano o non sono compatibili con le proprie competenze.

Naspi negata
Naspi negata (Canva) TheBottomUp.it

Addio Naspi: basta un “no” per restare senza assegno

Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei ministri, riguarda direttamente chi percepisce Naspi, Dis-Coll o Iscro. Con il nuovo decreto, rifiutare anche una sola offerta di lavoro considerata idonea significa decadere immediatamente dal diritto all’assegno di disoccupazione. L’iscrizione alla piattaforma Siisl diventa obbligatoria: chi non carica il curriculum o non firma il Patto di attivazione digitale perde un quarto della prima mensilità, e se il ritardo persiste, l’intero beneficio.

Dopo la registrazione, i percettori dovranno sottoscrivere un Patto di servizio personalizzato entro 45 giorni, pena la sospensione.
Le offerte di lavoro vengono definite idonee se lo stipendio non è inferiore al precedente, la sede è entro 20 km, il settore è affine e la mansione equivalente. In questi casi, basta un solo rifiuto per perdere tutto. Per offerte con condizioni meno vantaggiose, fino a due rifiuti sono tollerati, ma al terzo scatta la decadenza automatica.

Il Governo difende la misura come necessaria per contrastare gli abusi e favorire la produttività, ma resta il dubbio: spingerà davvero verso l’occupazione, o aumenterà solo la precarietà? Le nuove disposizioni si inseriscono in un quadro più ampio di monitoraggio e trasparenza. L’obiettivo è garantire che ogni sussidio arrivi a chi dimostra un reale impegno nel reinserirsi nel mercato del lavoro, rafforzando il legame tra politiche attive e tutela economica. Ma la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra rigore e giustizia sociale: tutelare chi cerca davvero, senza punire chi, pur volendo lavorare, non trova un’opportunità reale.