UFFICIALE PRONTO SOCCORSO, approvato il ticket poverissimi: paghi anche se stai in emergenza | Le tasse non ti coprono più

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Il nuovo ticket al pronto soccorso (fonte wikicommons) - thebottomup.it

Pronto soccorso a pagamento? L’Italia si spacca su una decisione che potrebbe rivoluzionare la sanità pubblica.

In Italia ci piace dire che la salute non ha prezzo, salvo poi scoprire che, in realtà, qualche cifra da pagare c’è sempre. Dai farmaci “non mutuabili” alle visite specialistiche, il concetto di “gratuito” nella sanità pubblica è ormai un ricordo un po’ sbiadito.

Eppure, fino a oggi, un baluardo resiste: il pronto soccorso. Quel luogo dove entri pallido e spaventato, ma almeno con la certezza di non dover pensare al portafoglio. O meglio, resisteva.

Perché se altrove – basti pensare a Stati Uniti, Francia o Germania – ogni passaggio in ospedale può costare quanto un weekend alle Maldive, qui da noi vigeva ancora l’idea che l’urgenza non si tassa. Ma le cose, pare, stiano per cambiare.

Negli ultimi mesi il dibattito è diventato rovente: si parla dell’introduzione di un ticket obbligatorio anche per chi arriva in emergenza, una novità che ha già acceso gli animi e fatto suonare più di un campanello d’allarme.

Pronto soccorso: arriva il ticket obbligatorio

Il punto, spiega lagazzettadiviareggio.it, sarebbe quello di “limitare gli accessi impropri”. Tradotto: troppa gente corre al pronto soccorso per un’unghia incarnita o un raffreddore, intasando i reparti e rallentando chi invece ha davvero bisogno. L’idea è che, con un piccolo costo da pagare, si scoraggino le visite inutili.

In realtà, il discorso è più complesso. Molti si rivolgono al pronto soccorso non per capriccio, ma perché non trovano alternative: il medico di base non c’è la sera, le guardie mediche scarseggiano, e non sempre è facile capire se un dolore improvviso sia grave o meno. Insomma, non tutti gli “accessi impropri” lo sono davvero.

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Il pronto soccorso (Foto di F. Muhammad da Pixabay) – thebottomup.it

Si paga anche per le emergenze

In Lombardia, però, il cambiamento è già realtà: chi entra con Codice Bianco, cioè per situazioni non urgenti, deve pagare un ticket di 25 euro. Restano esenti minori, over 65 e chi possiede già agevolazioni sanitarie, ma il principio è chiaro: anche il pronto soccorso non è più “sacro”.

L’obiettivo dichiarato è recuperare risorse per ospedali e personale, ma molti si chiedono se sia questa la strada giusta. Perché un’emergenza, anche piccola, può spaventare chiunque e la salute, almeno quella, dovrebbe restare fuori dal listino prezzi. Staremo a vedere se questo modello, una volta attivo in tutta Italia, cambierà la crisi annosa della sanità pubblica sempre in deficit. O non farà altro che oberare il cittadino di un’ulteriore spesa.