La fine di un'era - Pixabay - Thebottomup.it
La soglia è stata superata: il fallimento dell’umanità davanti alla crisi climatica secondo il Segretario Generale dell’ONU.
L’umanità ha oltrepassato la linea che aveva giurato di non superare. Questo il senso delle parole di António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite.
Lo ha annunciato mentre rimarcava che l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5 °C è ormai fuori portata.
In un’intervista esclusiva rilasciata prima della Cop30 di Belém, nel cuore dell’Amazzonia, Guterres ha ribadito tristemente: “Abbiamo fallito. Il superamento è inevitabile e le conseguenze saranno devastanti”.
Secondo il leader, il mondo sta scivolando verso un’era di catastrofi climatiche: la foresta amazzonica rischia di trasformarsi in savana, i ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide occidentale sono prossimi al collasso e le barriere coralline stanno morendo.
Gli ultimi dieci anni, i più caldi nella storia del pianeta, hanno segnato il trionfo dell’inerzia politica e dell’avidità industriale. “Siamo rimasti prigionieri dei combustibili fossili e ora paghiamo il prezzo”.
Nonostante il tono funesto, Guterres non abbandona la speranza. L’obiettivo, oggi, è contenere la durata e l’intensità dei fenomeni catastrofici, riducendo le emissioni in modo drastico. “Non vogliamo un’Amazzonia ridotta a savana. Dobbiamo agire ora, o i punti di non ritorno diventeranno irreversibili”, ha ammonito.
Solo 62 Paesi su 197 hanno presentato nuovi piani climatici (NDC), un dato che sancisce la distanza tra le promesse e la realtà. “Dagli impegni attuali ci si attende un taglio del 10%, ma servirebbe almeno il 60%”, ha ricordato.
Eppure nel suo discorso non ha perso la speranza. “L’era dei combustibili fossili è alla fine”, ha dichiarato. “Le energie rinnovabili non sono più un’utopia, ma una necessità economica e morale. Chi resta ancorato al passato, sarà travolto dal futuro”. Per Guterres, la transizione ecologica è una questione di sopravvivenza globale e di giustizia intergenerazionale.
Alla Cop30, il Brasile presenterà il Fondo per le Foreste Tropicali Eterne, con l’obiettivo di raccogliere 125 miliardi di dollari destinati in parte alle comunità indigene, “i migliori custodi della natura”.
Guterres ha ricordato che la saggezza dei popoli indigeni rappresenta la chiave per ritrovare un equilibrio perduto. “Serve una pedagogia della natura e nessuno può insegnarla meglio delle comunità indigene, che vivono da secoli in armonia con la Terra”…“Non smetterò mai di lottare per il clima, per la biodiversità e per la nostra Madre Terra. E’ il dovere più sacro del nostro tempo.”
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