Targhe auto, da lunedì divieto di circolazione per quelle che iniziano con queste lettere: 3200€ di multa immediata
Targhe auto - thebottonup.it
Con l’autunno tornano anche le limitazioni al traffico: per molti automobilisti si riaccende l’incubo dei divieti alla circolazione.
Chi guida in città dovrà fare attenzione non solo ai controlli, ma anche alla propria targa: sembra una follia, poiché significherebbe sbagliare giorno o orario per rischiare multe pesanti. Eppure, oggi, non è una possibilità molto remota.
Molti Comuni stanno riattivando le restrizioni previste dal Codice della Strada nei periodi di maggiore inquinamento, proprio ora che i livelli di smog tornano a salire.
Ma il problema si è allargato. Ed è qui che entrano in gioco le targhe alterne, un sistema che consente la circolazione a giorni alterni in base al numero finale della targa. Un meccanismo pensato per ridurre il traffico, certo, ma che rischia di spiazzare chi non ha ancora fatto i conti con le nuove ordinanze locali. Ma cosa ci aspetta a breve?
Controlli sulle targhe e divieto di circolazione: multe salate per chi non rispetta le regole
Partiamo con una premessa: oltre alle limitazioni ambientali, esistono anche i controlli. Le multe per chi infrange le ordinanze comunali – targhe alterne o blocchi antismog – vanno da 84 a 335€ e possono salire fino a 658€ nei casi più gravi.
La Polizia Locale sta inoltre intensificando i controlli sulle targhe irregolari, con sanzioni fino a 8.186€ e sequestro del veicolo per chi circola con targhe alterate o contraffatte. Sempre più casi riguardano numeri coperti o modificati per eludere varchi ZTL e pedaggi, soprattutto in Lombardia e nel Lazio. In caso di falsificazione, scatta anche il reato di falso materiale. Meglio non rischiare – perché certi errori, al volante, si pagano cari. Chiusa questa parentesi doverosa, vediamo gli obblighi ambientali dei prossimi mesi.

Circolazione a targhe alterne: così le città provano a respirare meglio
I blog specializzati d’auto e mobilità, in questi giorni, stanno sviscerando la normativa attiva in alcuni Paesi come Messico, Colombia e Cile, dove il sistema delle targhe alterne viene usato per combattere lo smog dovuto alle auto inquinanti. In effetti funziona, ma creerebbe non pochi disagi tra i cittadini che devono muoversi ogni giorno. Eppure, anche lì, le strade non restano mai davvero vuote: la gente si adatta, come sempre.
In Italia, intanto, non si parla ancora di un ritorno vero e proprio alle targhe pari e dispari, ma i provvedimenti contro l’inquinamento non mancano. A Venezia, l’ordinanza n. 776/2025 – in vigore dal 1° ottobre 2025 al 30 aprile 2026 – limita la circolazione in terraferma: nei giorni feriali, dalle 8:30 alle 18:30, i veicoli a benzina Euro 0 e 1 e quelli diesel fino a Euro 4 restano fermi, insieme ai modelli più vecchi a GPL o metano. Se scatta l’allerta arancione o rossa, i divieti diventano ancora più severi.
A Milano, invece, la strategia è mista. L’Area C (attiva dal lunedì al venerdì, 7:30–19:30) regola gli accessi nel centro storico, bloccando i veicoli più inquinanti, mentre l’Area B copre quasi tutta la città e vieta la circolazione ai mezzi che non rispettano i limiti di emissione.
