Scherzetto Giorgia Meloni 2026, spunta la tassa libretto di circolazione | 70€ per averlo sempre in regola e attivo
La tassa sul libretto di circolazione (credit: Wikimedia Commons) - thebottonup.it
Moltissimi automobilisti si ritroveranno presto a sborsare 70€ solo per tenere il libretto in regola: la novità burocratica.
Guidare senza libretto non si può – eppure basta un aggiornamento di troppo, una regola che cambia o un dettaglio ignorato, e all’improvviso il documento che credevamo a posto non è più valido. È uno di quei casi in cui la legge corre più veloce della logica: serve adeguarsi, pagare, e sperare di non dimenticare nulla.
In teoria basterebbe poco per evitarlo, ma tra moduli, code e uffici che non parlano mai tra loro, l’unica via resta farsi assistere da un’agenzia. È quello che stanno facendo in molti, e che – stando alle prime stime – diventerà la norma già nel 2026, quando le richieste di aggiornamento del libretto sono destinate a moltiplicarsi.
Quando il libretto non basta più: arriva il DUC (e la solita burocrazia italiana)
Per molti automobilisti il libretto è ancora quel foglio stropicciato nel cruscotto, tirato fuori ai controlli. Ma ora c’è il Documento Unico di Circolazione, il DUC, che unisce libretto e certificato di proprietà in un solo documento.
Un’idea nata per semplificare, certo, ma che nella pratica ha creato un nuovo livello di confusione. Chi ha i vecchi documenti può tenerli finché restano leggibili, ma basta un libretto rovinato, smarrito o un passaggio di proprietà, e il DUC diventa obbligatorio.
Il guaio è che l’emissione scatta in automatico. Se il vecchio libretto non è più in buone condizioni, la sanzione può arrivare a 1.700 €. E con le Motorizzazioni in ritardo cronico, molti si rivolgono alle agenzie. E lì, inevitabilmente, si paga.

Il costo del cambiamento: 70€ per un documento
Non tutti, dopo un passaggio di proprietà, si ritrovano con il nuovo DUC. In molte città viene ancora rilasciata la classica carta di circolazione, perché la transizione tra Motorizzazione e PRA è ancora a metà. Ma quando la pratica passa nel nuovo sistema, le cose cambiano — e il portafoglio se ne accorge.
Rifare o aggiornare la carta di circolazione tradizionale costa sulla carta circa 10,20€, ma tra bolli, diritti e commissioni si arriva facilmente a 70€ se ci si affida a un’agenzia.
E se invece la pratica viene gestita nel nuovo sistema, non si riceve più il vecchio libretto ma solo il DUC – il Documento Unico di Circolazione – che ingloba anche il certificato di proprietà e include imposte e oneri aggiuntivi.
Il risultato? Un foglio che dice quasi le stesse cose del precedente, ma con un costo più alto.
Stessa funzione, due finali diversi: chi resta nel vecchio sistema spende poco, chi finisce in quello nuovo paga il conto pieno. E tutto dipende da dove, e come, finisce la tua pratica.
