Il sistema sanitario opprime 100 milioni di persone negli Stati Uniti

Elizabeth Woodruff ha prosciugato il suo conto pensionistico e ha dovuto iniziare ben tre lavori dopo aver ricevuto una denuncia dal valore di circa 10 mila dollari dall’ospedale di New York, dove a suo marito era stata amputata la gamba infetta. Ariane Buck, un giovane padre dell’Arizona che vende assicurazioni sanitarie, non è riuscito a prendere un appuntamento con il dottore per una pericolosa infezione all’intestino perché l’ufficio sosteneva che avesse ancora dei pagamenti in sospeso con il sistema sanitario. Allyson Ward e suo marito, dopo la perdita prematura dei loro gemelli, hanno contratto un debito di 80 mila dollori, costringendoli a ricaricare le carte di credito, chiedere soldi in prestito ai parenti e dover ritardare la restituzione dei prestiti destinati agli studenti, contratti quando erano all’università. Inoltre, Ward, che lavora come infermiera, ha fatto turni aggiuntivi, lavorando giorno e notte. «Volevo essere una madre», racconta. «Ma dovevamo per forza avere i soldi». Le storie appena raccontate sono solo 3 esempi di quello che sta accadendo a più di 100 milioni di persone in America, 41% delle quali sono adulti. Queste persone sono assillate da un sistema sanitario che sta sistematicamente portando i pazienti verso l’indebitamento di massa, secondo quanto dimostrato da un’indagine condotta da Kaiser Health News (KHN) e National Public Radio (NPR). Nonostante le maggiori attenzioni sia della Casa Bianca che del Congresso al problema dell’indebitamento, la ricerca rivela che in realtà questo fenomeno è molto più diffuso di quanto precedentemente riportato. Questo problema è il risultato del fatto che una grande quantità del debito accumulato dai pazienti rimane nascosto sotto forma di saldi della carta di credito, prestiti dalla famiglia o pagamenti a rate agli ospedali o ad altri fornitori di servizi sanitari. Per calcolare la vera portata e peso del debito, l’investigazione di KHN-NPR fa ricorso a un organizzato da Kaiser Family Foundation (KFF) proprio per questo progetto. Lo scopo del sondaggio era di considerare non solo le spese che i pazienti non potevano permettersi, ma anche tutto ciò che le persone coinvolte hanno dovuto chiedere in prestito per pagarsi le cure. Il progetto ha fatto ricorso anche ad altre fonti quali nuove analisi dell’ufficio di credito, rimborsi ospedalieri e dati delle carte di credito forniti dall’Urban Institute e altri partner di ricerca. I giornalisti di KHN e NPR hanno condotto centinaia di interviste con pazienti, medici, leader dell’industria medica, difensori dei consumatori ed esperti, ma il quadro che ne risulta è desolante. Secondo il sondaggio di KFF, negli ultimi 5 anni, più della metà degli adulti statunitensi raccontano di essersi indebitati a causa delle spese sanitarie e per le cure dentistiche. Un quarto degli adulti indebitati devono al sistema sanitario più di 5 mila dollari, con 1 adulto su 5, indipendentemente dall’ammontare del proprio debito, che non crede di riuscire a ripagarlo mai. «Il debito non è più solo un bug nel nostro sistema, ma ne è uno dei prodotti principali», dice il dottor Rishi Manchanda, che si occupa per più di un decennio di pazienti con reddito basso in California e ha fatto parte della commissione dell’organizzazione no-profit RIP Medical Debt. «Abbiamo un sistema sanitario che è stato creato in maniera quasi impeccabile proprio per fare indebitare i pazienti». Il sondaggio segnala che questo fardello da portare obbliga le famiglie americane a ridurre le spese sul cibo e altri beni essenziali, mentre milioni di persone vengono cacciate dalle loro case o finiscono in bancarotta. Fonte: KFF Health Care Debt Survey su 2.375 adulti statunitensi, di cui 1.674 con debiti attuali o passati derivanti da spese mediche o dentistiche, condotto dal 25 febbraio al 20 marzo. Il margine di errore di campionamento per il campione complessivo è di 3 punti percentuali. Credito: Daniel Wood/NPR e Noam N. Levey/KHN Il debito medico diventa una difficoltà aggiuntiva soprattutto per le persone malate di cancro o di altre malattie croniche. Un’ dell’Urban Institute rivela che i livelli di debito nelle contee statunitensi con i tassi più alti di persone malate possono essere 3 o 4 volte maggiori rispetto alle contee con una popolazione più in salute. Inoltre, il debito intensifica le disparità razziali e impedisce agli americani di risparmiare per la pensione, investire nell’educazione dei propri figli o mettere le solite basi per un futuro sicuro, come chiedere prestiti per andare al college o comprare una casa. Indebitarsi per pagare le spese mediche è quasi 2 volte più frequente per gli adulti sotto i 30 anni che per coloro che hanno 65 anni o di più, secondo il sondaggio di KFF. Forse, la cosa più perversa del problema del debito sanitario è che impedisce ai pazienti di poter usufruire dei servizi sanitari. Come illustra il sondaggio, circa 1 persona indebitata su 7 afferma di essersi vista negare l’accesso all’ospedale, dal dottore o ad altri fornitori di servizi medici a causa di spese non pagate. Una parte molto più consistente, cioè circa i due terzi, hanno rimandato le cure per sé stessi o per un membro della famiglia a causa dei costi da sostenere. «É una situazione barbarica», dice la dottoressa Miriam Atkins, un’oncologa dello stato della Georgia che, come molti altri medici, racconta di aver avuto pazienti che hanno rinunciato alle cure per paura di indebitarsi. Questo debito continua ad accumularsi nonostante l’Affordable Care Act, una legge del 2010, pietra miliare a proposito di questa tematica, che ha lo scopo di aumentare la copertura assicurativa per decine di milioni di statunitensi. Tuttavia, ha anche inaugurato stagioni di grandi profitti per l’industria medica, che ha progressivamente aumentato i prezzi nell’ultimo decennio. Per gli ospedali, il 2019 è stato l’anno più redditizio mai registrato finora, segnando un margine di profitto aggregato del 7,6%, secondo il , con molti ospedali che sono riusciti a sopravvivere anche durante la pandemia. Ma per tanti statunitensi, la legge ha fallito nella sua promessa di fornire cure mediche più accessibili. Al contrario, le persone si trovano a dover ripagare migliaia di dollari di spese mediche, mentre gli assicuratori hanno fatto ricadere i costi sui pazienti, imponendo franchigie più alte. Questo fa sì che questa industria fortemente lucrativa trae vantaggi dall’impossibilità dei pazienti di pagare, con ospedali e altri fornitori di servizi sanitari che spingono milioni di persone a farsi emettere carte di credito oppure a chiedere prestiti. Tutto ciò con la conseguenza di lasciare i pazienti con tassi di interesse alti da pagare ma, allo stesso tempo, generando profitti per i creditori, che arrivano persino al 29%, secondo la società di Il debito dei pazienti sostiene anche una losca attività di recupero credito, alimentata dagli ospedali, che include benefici come le agevolazioni fiscali per il sistema delle università pubbliche e per le organizzazioni no-profit per aiutare le comunità locali. Questo tipo di attività, attraverso accordi privati, vende il debito alle aziende di recupero crediti che, a loro volta, perseguono poi i pazienti. «La gente viene importunata a tutte le ore del giorno e molti vengono da noi senza avere la minima idea da dove sia spuntato il debito», dice Eric Zell, un avvocato supervisore della Legal Aid Society di Cleveland. «Sembra di essere di fronte a un’epidemia». La crisi del debito negli Stati Uniti è il frutto di una realtà semplice: metà degli adulti statunitensi non hanno soldi liquidi per coprire una spesa sanitaria inaspettata che ammonta a 500 dollari, secondo il sondaggio di KFF. Di conseguenza, molti non pagano, generando un fiume di spese mediche non saldate. Questo, nel tempo, ha reso l’indebitamento per spese mediche la forma più diffusa di debito negli estratti conto dei consumatori. dall’Ufficio per la protezione finanziaria dei consumatori, l’anno scorso il 58% dei debiti registrati erano causati dalle spese mediche, che superano di circa 4 volte i debiti riconducibili alle bollette telefoniche, la seconda forma di debito più comune. Ma il debito per spese mediche negli estratti conto rappresenta solo una frazione dei soldi che gli americani devono al sistema sanitario, come mostra l’indagine condotta da KHN-NPR. Circa 50 milioni di adulti (all’incirca 1 su 5) estinguono il debito per le proprie cure personali o di un familiare, pagando a rate l’ospedale o un altro fornitore di servizi sanitari, come dimostra il sondaggio KFF. Questo tipo di accordi, però, non appare sull’estratto conto a meno che un paziente non smetta di pagare. 1 su 10 deve soldi a parenti o amici che hanno coperto al posto loro spese mediche o dentistiche. Questa è un’altra forma di prestito che non viene generalmente calcolata. Molti altri tipi di debito finiscono sugli estratti conto, come quando i pazienti si fanno addebitare le spese. Così facendo il bilancio si accumula, così come, oltre ai debiti da saldare con il sistema sanitario, si accumulano anche gli alti tassi d’interesse da restituire. Circa 1 adulto su 6 paga una spesa medica o dentistica, addebitata su una carta di credito. Riuscire a sapere a quanto ammonti realmente il debito sanitario totale degli americani è difficile da calcolare perché molte spese non vengono registrate. Tuttavia, una precedente stima che il debito medico collettivo in totale ammontava nel 2019 almeno a 195 bilioni di dollari, un debito più grande dell’economia della Grecia. Fonte: tabulazioni dei dati dell’ufficio di credito dell’Urban Institute di agosto 2021. Credito: Juweek Adolphe per KHN e Alyson Hurt/NPR I saldi delle carte di credito, che non sono registrati come debito sanitario, possono essere sostanziosi, secondo un’ di estratti conto di carte di credito, condotta dall’istituto JPMorgan Chase. Il gruppo di ricerca finanziaria ha scoperto che il saldo mensile di un tipico possessore di carta di credito subisce un aumento del 34% dopo una spesa medica sostanziosa. Nonostante i saldi mensili si siano poi ridotti con l’aumentare delle persone che ripagavano le proprie spese, per un anno sono comunque rimasti circa il 10% al di sopra di come erano prima di aver sostenuto una spesa medica. Al contrario, i saldi di un gruppo equivalente di possessori di carte di credito senza aver sostenuto una spesa medica sostanziosa sono rimasti relativamente costanti. Ancora non è chiaro quanta parte dei saldi più alti si trasformi in debito poiché i dati forniti dall’istituto non distinguono tra titolari di carte che ripagano ogni mese il loro saldo e chi invece non lo fa. Tuttavia, circa la metà di chi possiede una carta ha degli addebiti che di solito aggiungono interessi e commissioni. Per molti statunitensi, l’indebitamento in seguito a cure mediche o dentistiche può essere relativamente basso, come riportato dal sondaggio di KFF, rivelando che circa un terzo dei pazienti deve al sistema sanitario meno di mille dollari. Un esempio è il caso di Edy Adams, una studentessa di medicina di 31 anni del Texas, che venne perseguita per anni dagli esattori in seguito a un esame medico a cui era stata sottoposta dopo essere stata aggredita sessualmente. La ragazza si è da poco laureata al college e ora vive a Chicago. La polizia non ha mai trovato il responsabile, ma due anni dopo l’attacco, Adams iniziò a ricevere telefonate dagli esattori, che le chiedevano di restituire 130,68 dollari, nonostante la legge dello stato dell’Illinois vieti che le vittime di abusi debbano ripagare questo tipo di esami. I numerosi tentativi di Adams di spiegare l’errore furono vani, perché le chiamate continuavano incessantemente, ognuna delle quali, come affermato da lei stessa, la obbligava a rivivere il giorno più brutto della sua vita. Capitava a volte che la ragazza scoppiasse in lacrime al telefono quando un esattore la chiamava. «Ero agitata», ricorda. «Ero perseguitata da una spesa inesistente. Non riuscivo a farla finita». A sinistra: Edy Adams di Austin, Texas, è stata perseguita per anni da esattori per una fattura di 130,68 dollari per un esame medico ricevuto dopo essere stata violentata a Chicago. (JULIA ROBINSON PER KHN E NPR) A destra: Sherrie Foy di Moneta, Virginia, ha visto i suoi piani pensionistici sconvolti quando un intervento chirurgico per rimuovere il colon l’ha lasciata con circa 850 mila dollari in conti e ha costretto lei e suo marito, Michael, alla bancarotta. (CARLOS BERNATE PER KHN E NPR) Indebitarsi per pagare le cure mediche può anche essere catastrofico, come nella storia di Sherrie Foy, 63 anni, e suo marito Michael. I coniugi si sono visti stravolgere la pensione che avevano pianificato accuratamente in tutti quegli anni quando la signora Foy ha dovuto rimuovere il colon. Dopo che Michael aveva lasciato il suo lavoro alla Consolidated Edison a New York per andare in pensione, la coppia si era trasferita nelle campagne del sud-ovest della Virginia, dove Sherrie aveva tutto lo spazio necessario per prendersi cura dei cavalli salvati. I coniugi avevano risparmiato in modo diligente e avevano stipulato un’assicurazione sanitaria per pensionati attraverso la Con Edison. Nonostante ciò, l’intervento di Sherrie ebbe numerose complicazioni, mesi in ospedale e spese mediche che superavano il tetto di un milione di dollari che la loro assicurazione sanitaria era in grado di coprire. Arrivati al punto in cui la signora Foy non poteva pagare più di 775 mila dollari della somma che doveva al centro medico Health System dell’Università della Virginia, la donna venne denunciata, una pratica che era molto diffusa in passato ma che ora l’università dice di aver ridotto. Tuttavia, la coppia dichiarò bancarotta: riscossero la polizza assicurativa sulla vita per pagare un avvocato per fallimenti e liquidarono i conti di risparmio, destinati ai nipoti. «Hanno preso tutto quello che avevamo», dice Foy. «Ora non abbiamo più niente». Circa 1 americano su 8 indebitato con il sistema sanitario gli deve 10 mila dollari o di più, in base al sondaggio di KFF. Nonostante molti si aspettano di riuscire a saldare il debito, il 23% dichiara che questo processo richiederà almeno 3 anni, mentre il 18% non crede di riuscire a saldarlo mai. Il debito si è nascosto per molto tempo tra le ombre del sistema sanitario statunitense. Nel XIX secolo, per saldare i debiti, i pazienti uomini dell’ospedale Bellevue di New York dovevano trasportare i passeggeri sull’East River, mentre le neo-mamme dovevano pulire i pavimenti, secondo una storia riguardo gli ospedali americani di Charles Rosemberg. Tuttavia, queste disposizioni erano prevalentemente informali, mentre era più frequente che i medici prescrivessero di proposito delle spese che i pazienti non potevano permettersi, come afferma lo storico Jonathan Engel: «All’epoca non esisteva il concetto di avere degli arretrati con il sistema sanitario». Oggi, l’indebitamento in seguito a spese mediche e dentistiche colpisce quasi ogni angolo della società americana, gravando anche coloro che hanno una copertura assicurativa, che viene fornita o dal loro posto di lavoro o da programmi federali come Medicare. Circa la metà degli statunitensi, appartenenti a famiglie che guadagnano più di 90mila dollari all’anno, hanno contratto un debito con il sistema sanitario negli ultimi 5 anni, secondo il sondaggio. Sono le donne ad avere una probabilità più alta di indebitarsi rispetto agli uomini, così come le famiglie con figli rispetto a chi non ne ha. La crisi ha, comunque, colpito con un impatto maggiore le persone più povere e senza una copertura assicurativa. Il debito è più diffuso nel sud del Paese, come dimostra un’analisi condotta dall’Urban Institute sugli estratti conto, perché le protezioni assicurative sono più deboli, molti Stati non hanno ampliato Medicaid e le malattie croniche sono più diffuse. Sempre secondo il sondaggio, a livello nazionale, sono gli adulti di colore con il 50% e gli adulti ispanici con il 35% in più di probabilità di contrarre un debito rispetto alle persone bianche (con il termine “ispanici” si intendono persone di qualunque etnia o combinazioni di etnie). In alcune zone, come la capitale, le disparità sono ancora più ampie. I dati dell’Urban Insitute, infatti, mostrano che contrarre il debito sanitario nei quartieri abitati prevalentemente da minoranze a Washington D.C. è 4 volte più frequente rispetto a ciò che accade nei quartieri abitati da bianchi. Nelle comunità minoritarie, già colpite da opportunità educative ed economiche molto limitate, l’indebitamento può essere devastante, afferma Joseph Leitmann-Santa Cruz, capo esecutivo di Capital Area Asset Builders, un’organizzazione no-profit che fornisce consulenze finanziarie agli abitanti di Washington con un reddito basso. «È come avere un’altra mano legata», dice. Inoltre, il debito sanitario può impedire ai giovani di mettere da parte dei risparmi, finire gli studi o trovare un lavoro, come dimostra un’analisi sui dati di credito, secondo la quale l’indebitamento sanitario raggiunge il picco quando un americano è sulla trentina, per poi diminuire con l’avanzare dell’età. Il debito sanitario di Cheyenne Dantona, 31 anni, ha distrutto la sua carriera prima ancora che iniziasse, perché le venne diagnosticata la leucemia quando era al college. Il tumore andò in remissione, ma quando Dantona cambiò l’assicurazione sanitaria, venne travolta da spese mediche di migliaia di dollari perché uno dei suoi principali fornitori di cure era difficile da reperire. Allora decise di farsi una carta di credito per saldare il debito, con la spiacevole conseguenza di trovarsi poi a dover pagare ancora di più di interessi. Altre tasse vennero riscosse, abbassando così la sua affidabilità creditizia. Dantona ancora oggi sogna di lavorare con gli animali selvatici feriti oppure orfani, però è stata costretta a tornare a vivere con la madre fuori Minneapolis. «È stata messa in trappola», dice la sorella di Dantona, Desiree. «La sua vita è in pausa». Desiree Dantona racconta che il debito ha anche reso sua sorella restia a cercare altre cure per assicurarsi che il cancro rimanga in remissione. I fornitori di servizi sanitari dicono che questo è uno degli effetti più pericolosi della crisi del debito degli Stati Uniti, perché allontana i malati dalle cure e fa accumulare stress ulteriore ai pazienti, soprattutto nei momenti in cui sono più vulnerabili. La pressione finanziaria può rallentare la convalescenza dei pazienti e addirittura aumentare la possibilità di morte, come scoperto dai ricercatori sul cancro. Tuttavia, il legame tra la malattia e il debito è un elemento caratterizzante del sistema sanitario statunitense, secondo l’Urban Institute, che ha analizzato gli estratti conto e altri dati demografici riguardo la povertà, l’etnia e lo stato di salute. Le contee americane con il più alto tasso di abitanti affetti da varie malattie croniche, come il diabete o patologie cardiache, tendono anche ad avere il debito sanitario più alto. Da questo risulta che la presenza di malattie in un’area è un forte indicatore dell’esistenza di un debito sanitario, molto più decisivo rispetto alla povertà o al fatto di avere un’assicurazione. Nelle 100 contee americane con i livelli più alti di malattie croniche, circa un quarto degli adulti hanno contratto un debito sanitario sui loro estratti conto rispetto a ciò che accade nelle contee con abitanti più in salute, nelle quali il debito viene contratto da meno di 1 persona su 10. Fonte: tabulazioni dei dati dell’ufficio di credito dell’Urban Institute dell’agosto 2021 e dei dati dei Centers for Medicare & Medicaid Services del 2018 Il problema è così dilagante che persino molti medici o imprenditori sono arrivati al punto di dover ammettere che l’indebitamento è diventato una nota negativa sul sistema sanitario americano. «Non ha senso che le persone debbano avere un debito sanitario che arriva a distruggerli in un Paese come questo», dichiara George Halvorson, ex capo esecutivo di Kaiser Permanente, la più grande organizzazione sanitaria integrata della nazione. KP ha una polizza di assicurazione finanziaria relativamente generosa ma a volte può denunciare i suoi pazienti. (Il sistema sanitario non è affiliato con KHN.) Secondo Halvorson, l’aumento di assicurazioni sanitarie che si possono detrarre più facilmente è lo strumento principale per superare la crisi del debito. «Le persone vanno in bancarotta quando cercano di curarsi», dice, «anche se hanno l’assicurazione». La legge Affordable Care Act ha rafforzato le protezioni finanziarie per milioni di americani, attraverso non solo l’aumento della copertura assicurativa sanitaria ma anche con la creazione di standard assicurativi, istituiti con lo scopo di limitare i costi che i pazienti devono sostenere di tasca propria. che, sotto certi aspetti, la legge ha funzionato, come in California, dove si verificò una riduzione dell’11% del ricorso mensile a prestiti di giorno di paga dopo l’estensione della copertura. Tuttavia, il tetto dei costi da sostenere di tasca propria imposto dalla legge risulta essere ancora troppo elevato per la maggioranza degli americani, dato che il tetto massimo raggiungeva gli 8.700 dollari su un piano individuale. Inoltre, la legge non fermò la crescita di piani ad elevata deducibilità, che sono diventati lo standard nell’ultimo decennio, obbligando molti americani a pagare migliaia di dollari di tasca propria prima che intervenga l’assicurazione. L’anno scorso la franchigia annuale media per un lavoratore singolo con una copertura assicurativa, fornita dal posto di lavoro, superò i 1.400 dollari, circa 4 volte in più rispetto al 2006, secondo l’ sui lavoratori condotta da KFF, mentre per le famiglie può superare i 10 mila dollari. Non solo le assicurazioni sanitarie obbligano i pazienti a pagare di più, ma ora gli ospedali, i gruppi farmaceutici e altri fornitori di servizi sanitari stanno aumentando i prezzi, come un rapporto dell’organizzazione no-profit Health Care Cost Institute, secondo il quale i prezzi per le cure mediche sono salite del 16% dal 2012 al 2016, circa 4 volte superiori del tasso di inflazione totale. Per molti americani, la combinazione di prezzi e costi da pagare di tasca propria alti significa quasi inevitabilmente indebitarsi. Il sondaggio di KFF ha rivelato che 6 adulti in età lavorativa, pur avendo un’assicurazione, su 10 si sono indebitati per curarsi negli ultimi 5 anni, un tasso che è leggermente inferiore rispetto a ciò che accade a chi non è assicurato. , persino la copertura fornita da Medicare obbliga i pazienti a ripagare migliaia di dollari di costi per le medicine e le cure. Circa un terzo delle persone anziane devono soldi al sistema sanitario, secondo il sondaggio, e il 37% dichiara che, o loro stessi o un altro parente, sono stati costretti a tagliare le spese sul cibo, abbigliamento o altri beni essenziali per saldare il debito, mentre il 12% ha dovuto iniziare a svolgere altri lavori. L’onere dilagante del debito medico ha fatto nascere nuovo interesse da parte di rappresentanti eletti, legislatori e leader d’impresa. A marzo, in seguito agli avvertimenti del Consumer Financial Protection Bureau (CFPB), le principali compagnie di credito dichiararono di voler togliere dagli estratti conto sia i debiti sanitari sotto i 500 dollari, sia quelli che erano già stati saldati. Ad aprile, l’amministrazione Biden comunicò nuove misure restrittive da parte del CFPB riguardo gli esattori del debito e annunciò un’iniziativa, promossa dal Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti, per raccogliere più informazioni su come gli ospedali forniscono aiuto finanziario. I difensori dei pazienti considerarono lodevoli entrambe le azioni, anche se probabilmente questi cambiamenti non andranno a intaccare le cause alla base di questa crisi nazionale. «La ragione n.1 ma anche la n.2, 3, e 4, per cui le persone si indebitano con il sistema sanitario è perché non hanno i soldi», dice Alan Cohen, co-fondatore della compagnia assicurativa Centivo, che si occupa di indennità di malattia da più di 30 anni. «Non è così complicato». A sinistra: Elizabeth e Nick Woodruff di Binghamton, New York, sono stati citati in giudizio per quasi 10 mila dollari dall’ospedale dove è stata amputata la gamba infetta di Nick. (HEATHER AINSWORTH PER KHN E NPR) A destra: Samantha e Ariane Buck di Peoria, in Arizona, affermano di essere state allontanate dallo studio di un medico a causa del denaro che dovevano, costringendole a cercare cure di emergenza. Si stima che ora abbiano circa 50 mila dollari di debito medico. (PONDA LA CENERE PER KHN E NPR) Buck, il padre a cui furono negate le cure in Arizona, lo ha provato in prima persona quando vendeva assicurazioni Medicare agli anziani. «Ho sentito persone anziane piangere quando gli telefonavo», dice. «È terribile». Ora lo stesso Buck, a 30 anni, deve provare tutto questo sulla sua pelle. Dopo essere guarito da un’infezione intestinale che lo ha costretto ad andare al pronto soccorso, venne asserragliato da migliaia di dollari di spese mediche da pagare. E molte altre si sono aggiunte quando anche sua moglie finì al pronto soccorso per delle cisti ovariche. Oggi la famiglia Buck, con 3 figli, calcola che deve più di 50 mila dollari al sistema sanitario, comprese le spese mediche addebitate sulle carte di credito che però non riescono a ripagare. «Abbiamo tutti dovuto ridurre le spese su qualcosa», dice Buck. I bambini, ad esempio, indossano vestiti di seconda mano, risparmiano sul materiale scolastico e si affidano ai loro parenti per fare i regali di Natale. Addirittura andare a cena fuori a mangiare messicano è uno spreco per loro. «Mi fa male quando i miei figli mi chiedono di andare da qualche parte, e non posso portarceli», racconta Buck. «Mi sento di aver fallito come genitore».